domenica 15 febbraio 2009

Vittime della fede cristiana

Gesta memorande e mirabili compiute per la maggior gloria di Dio (dal sito dell'UAAR)


Avvertenza: sono qui elencati solamente fatti avvenuti per ordine o con partecipazione diretta delle autorità ecclesiastiche, oppure azioni commesse in nome e per conto della cristianità. Come è ovvio, la lista non ha pretese di completezza.

mercoledì 11 febbraio 2009

Alternativa cercasi

Giulietto Chiesa accusa Di Pietro di avergli rubato il termine “Alternativa”, come se io accusassi Di Pietro di avermi rubato il termine “oggi fa freddo”. Non pago se la prende con Vendola perché con Di Pietro, reo di aver boicottato la commissione per i fatti di Genova, di essere favorevole alla base di Aviano, all’alta velocità e ad altre nefandezze, ha abbracciato De Luca, candidato governatore della Campania.

Parlo di Giulietto Chiesa, a mo' di esempio, ma potrei parlare di tanti altri, come Barnard o alcuni rifondaroli, i quali alla stessa maniera ritengono che l’alternativa sia la ricerca di purezza a “360 gradi” e l’attenzione ossessiva alle “discriminanti essenziali”.
Molte menti fine di questo paese sono convinte di aver trovato soluzioni brillanti sul come realizzare un’alternativa a questo regime marcescente, ma si presentano nel peggiore dei modi: affermando cioè che gli altri, cioè quelli che come loro parlano di alternativa, sono solo dei traditori o quantomeno  personaggi ambigui e in malafede. Le accuse rivelano una malcelata pretesa di primogenitura del marchio ambito di salvatore della patria e, perdonatemi la malizia, una visione paranoica del mondo coniugata a un’inconfessabile passione per il potere. Miserie umane.
Neanche a me piace il Travaglio filoisraeliano, il Di Pietro appassionato dell’Alta Velocità e dal realismo politico formato famiglia, che fa il paio con quello infiorettato di barocchismi di Vendola. Il fatto è, e lo abbiamo già ripetuto in migliaia di modi diversi, che qui non si tratta di affermare una weltanschaung su un’altra, con annessi corollari e principi dottrinari, ma di trovare quei punti di convergenza comuni che pongano come prioritaria la ricostruzione di un patrimonio di regole condivise, la sconfitta della mafia e di un regime fascista e xenofobo. Domani, potremo anche scendere in piazza contro i favori a Israele del sottosegretario alla difesa Travaglio, gli eccessi giustizialisti del ministro della Giustizia Di Pietro o le incertezze nel tutelare l’autenticità del caciocavallo pugliese del Ministro all’agricoltura Nichi Vendola. Oggi però è indispensabile sbarazzarsi di un pericolo grave che richiede uno sforzo comune e una maturità psicologica di persone adulte e in grado di separare le motivazioni personali del proprio agire da quelle che riguardano l’interesse generale.

Come la maggior pare dei cittadini a me interessano poco le dinamiche di corrente o di partito e meno che meno i personalismi e le discriminati universali. M’interessa principalmente poter coltivare l’illusione di un cambiamento che per quanto adombrato da dubbi e contraddizioni segni un passo indietro rispetto al baratro che abbiamo davanti e un passo in avanti verso uno spazio dove l’aria sia meno fetida.

Il racconto truccato del conflitto previdenziale

di Matteo Bortolon da Il Manifesto   Le pensioni sono sotto attacco. Non a singhiozzo, non in fasi circoscritte: sempre. Tale conclu...