mercoledì 30 novembre 2016

Russofobia, Ovvero l'Arte Oscura delle Copertine Antirusse

di Dominic Basulto (da Medium, via OffGuardian)
traduzione per doppiocieco di Domenico D'Amico

Se la Russia appare sulla copertina di un importante periodico occidentale, molto probabilmente non si tratta di una buona notizia. Quasi certamente c'è di mezzo qualche scandalo internazionale, un picco nelle tensioni geopolitiche, il ritorno di vecchie ostilità da Guerra Fredda, o ci dev'essere una sinistra cospirazione della Russia per spezzare le reni all'intero mondo libero.
La russofobia – l'innaturale paura della Russia - in genere porta i curatori di queste riviste a selezionare le immagini più sensazionalistiche per raffigurare la Russia come una potenza retrograda, maldestra, estranea all'Occidente e malignamente aggressiva. Sventuratamente, tutto questo ha generato un piccolo manuale per chi deve creare una copertina che riguardi la Russia. Se volete, pensate a queste regolette come all'arte oscura della copertina antirussa.

Opzione 1: Vai con l'Orso Russo
Fin troppo facile! E infatti questa è la scelta di default di qualsiasi curatore di periodici. Il simbolo dell'orso russo è universalmente riconosciuto come simbolo della Russia, è un'immagine ad effetto e i lettori l'afferrano immediatamente. Dopotutto, la satira occidentale ha utilizzato per secoli l'orso russo come simbolo di aggressione imperialistica.
Nel contesto delle recenti tensioni tra Stati Uniti e Russia per via della crisi ucraina, la regola suggerisce di raffigurare l'orso russo il più terrificante possibile.
Prendete ad esempio la copertina del numero di maggio/giugno 2016 di Foreign Affairs:


Il titolo sembrerebbe relativamente innocente - “La Russia di Putin; a Terra ma non KO” [1]. Ma osservate bene l'immagine dell'orso – sta sanguinando, ma ha lo stesso un aspetto minaccioso, a dispetto di ferite e contusioni – osservate gli occhi iniettati di sangue e gli artigli affilati. Un tipo del genere è meglio non provocarlo, anche se ti sei fatto un paio di bicchierini di vodka.
E Foreign Affairs non è la sola a sventolare l'orso in copertina. In vista delle Olimpiadi Invernali di Sochi (2014), Bloomberg BusinessWeek ha tirato fuori quello che dev'essere sicuramente l'orso più minaccioso e terrificante mai apparso in edicola. Il periodico mostra un orso dalle intenzioni chiaramente pessime, con sci e divisa da hockey, letteralmente armato fino ai denti, accompagnato dal titolo: “La Russia È Pronta?”


Questa copertina olimpica riporta subito alla memoria quella di TIME sulla Russia (allora Unione Sovietica) in vista delle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 - “Tumulti Olimpici: Perché i Sovietici Hanno Detto Nyet.” In questo caso l'orso è minaccioso, nonché di aspetto piuttosto psicotico, e sta masticando gli anelli olimpici:


Naturalmente, se non vi va l'orso antropomorfizzato, esistono altre opzioni. Nel 2014 The Economist se ne uscì con un pezzo su “Le Ferite dell'Economia Russa” a seguito delle sanzioni occidentali e del prezzo del petrolio in discesa – esibendo un orso che arranca in un invernale paesaggio siberiano, lasciando orme insanguinate sulla neve:


Magari però volete enfatizzare le zanne o gli artigli dell'orso russo, no? Allora ecco l'immagine terrificante dell'orso russo che dà il “benvenuto” a Obama al suo arrivo a Mosca:



Opzione 2: Vai con Vladimir Putin
La seconda migliore scelta, dopo quella dell'orso russo, è un'immagine di Vladimir Putin. Dopotutto, nella testa della maggior parte dei lettori occidentali Putin è la Russia e la Russia è Putin.
Se si è disposti a seguire questa linea, allora potrebbe sicuramente funzionare l'immagine di un cattivo da film di James Bond, un malvagio che sta architettando un piano diabolico per conquistare il mondo. Questa copertina di Newsweek del 2014, con Putin e un paio di minacciosi occhiali da sole, è un classico:


Se si vuole rievocare il retroterra spionistico di Putin, che ne dite di mettergli gli occhiali da sole e posizionarlo in una Piazza Rossa un po' tetra (una Piazza Grigia!)?


Una variante del look alla cattivo di James Bond è rappresentata dal classico “Putin melanconico”, che ormai è in giro da quasi dieci anni. Da quest'immagine si capisce come gli occidentali percepiscano la Russia: un'immensa, triste terra desolata coperta di neve, ghiaccio e da un immenso deserto morale. Chi meglio di un dittatore senza sorriso per guidare una nazione del genere? È stata questa copertina di TIME (che presentava Putin come “Persona dell'Anno”) a dare il calcio d'inizio.


Da allora, l'immagine del Putin imbronciato ha preso il volo. Inclinate indietro la macchina fotografica, allargando dal primo piano, e otterrete “lo zar che non sorride”:


Il che, naturalmente, conduce alla copertina di questo libro del 2015 di Steve Lee Myers (giornalista del New York Times):


È anche ovvio che il Putin triste e senza sorriso può essere riadattato per un ruolo da gangster:


O da mafioso alla don Vito Corleone:


Se però si vuole davvero catturare l'attenzione del lettore, allora buttatevi sul Putin a torso nudo. Il Putin scamiciato è un classico meme della Rete, naturalmente. (Google: Shirtless Putin hummingbird hamster) Il meme di Putin a torso nudo intento in pratiche virili è talmente popolare che “I Simpson” hanno perfino usato l'immagine di un Putin completamente nudo a cavallo (e senza sella?) al tempo della crisi della Crimea.


Se fate una ricerca, finirete per vedere il Putin a torso nudo fotoshoppato su qualsiasi cosa. Per cui non c'è forse da sorprendersi se lo scamiciato ha fatto la sua apparizione su qualche importante copertina, inclusa questa, classica, dell'Economist, dove lo vediamo in cima a un carro armato russo:


O impegnato in un poker a torso nudo:


Tuttavia, se si vuole usare un'immagine di Putin, e mantenere al contempo una certa classe, cosa c'è di meglio di un bel mix coi simboli classici della cultura russa, come il balletto o il pattinaggio artistico? Nel 2014 il New Yorker ha tirato fuori una copertina con un Putin che piroetta a mezz'aria durante le Olimpiadi Invernali di Sochi, mentre una schiera di suoi cloni tirapiedi gli dà il massimo dei voti per la performance.


Ecco un altro Putin pattinatore, questa volta su una copertina dell'Economist:


Qui però c'è una svolta drammatica – guardate la pattinatrice caduta sul ghiaccio, a suggerire che le Olimpiadi di Sochi fossero essenzialmente un progetto per gratificare il narcisismo di Putin. (Fate anche caso al sottotesto iconografico – mentre Putin propende di solito per sport da “macho”, tipo nuoto, caccia e hockey, questa copertina lo mostra nel ruolo di un pattinatore un po' effeminato. Guardate le mani!!!)

Opzione 3: Vai con un'Immagine Classica della Russia, Più Qualche Ritocco
Se però ci si è stancati del solito orso russo, e ci preoccupa che un Putin in copertina possa suggerire alla redazione titoli di dubbio gusto (Spie russe! Mafia russa! Hooligan russi!), è sempre disponibile la vecchia riserva – l'immagine di una matrioska. Ovviamente è utile anche per veicolare la natura enigmatica della Russia – l'antico “indovinello avvolto in un mistero all'interno di un enigma” di Winston Churchill.


Ma perché fermarsi qui? Per far comprendere la pericolosità di tutto ciò che è russo, magari è più semplice tagliar corto e squadernare direttamente missili, carri armati e truppe:


Quello che hanno in comune queste copertine, naturalmente, è la loro russofobia. Le copertine di questi periodici non sono poi molto diverse dalle immagini di cento anni fa, quando per l'Occidente la Russia era davvero un oscuro enigma. Difatti l'immagine della Russia come uno stato grande, impacciato e aggressivo, risale addirittura al XVI Secolo, e da allora non sembra sia cambiata granché.
Tra i media occidentali è sempre circolata la sensazione che una grande potenza al centro dell'Eurasia costituisse una minaccia, di certo per qualcuno, forse per tutti.


Anche se, siamo giusti, l'immagine dell'orso russo è preferibile a quella della piovra russa:


Il che ci porta all'ovvia domanda – Queste immagini di un secolo fa sono davvero molto diverse da quelle che appaiono sui media occidentali di oggi?
Dal momento che il Cremlino ha chiesto al Ministro della Cultura di investigare sulla russofobia e la propaganda antirussa in Occidente, la risposta a questa domanda non è molto difficile.


nota del traduttore
[1] Rendo così l'originale, che è un gioco di parole a partire dall'espressione “down and out”, relativa a chi è al verde o comunque in grosse difficoltà.


martedì 29 novembre 2016

Siria: Avaaz, Purpose e l'Arte di Vendere Odio al Servizio dell'Impero

di Cory Morningstar (da The Wrong Side of Green – 17 settembre 2014)
traduzione per Doppiocieco di Domenico D'Amico
(le note dell'autore sono tra parentesi quadre, quelle del traduttore tra parentesi graffe)
I membri della borghesia in stile Ivy League che regge il timone del complesso industriale del non profit, saranno un giorno conosciuti semplicemente come carismatici architetti di morte. Istituite da una classe dirigente oligarchica, il ruolo che [queste organizzazioni non profit] svolgono al servizio dei loro creatori non è dissimile da quello svolto dall'industria mediatica. Eppure sembra che la collettività globale sia bloccata in uno stato ipnotico – negando gli interessi generali della società, e negando in tal modo la stessa ragione, per allinearsi invece con le posizioni della potentissima minoranza che ha il comando, una minoranza che agisce sistematicamente a favore degli interessi delle corporation.” - Dall'articolo Avaaz, Papponi Imperialisti del Militarismo, Protettori dell'Oligarchia, Leali Sensali della Guerra | Parte I, Sezione I, 10 settembre 2012

Nel formare un'opinione pubblica favorevole alla no fly zone dispiegata nell'invasione illegale della Libia nel 2011, l'organizzazione di nome Avaaz è stata fondamentale. La guerra illegale e destabilizzante condotta dalla NATO contro la Libia ha avuto come conseguenza la distruzione di una nazione sovrana, che da allora è precipitata in uno stato di brutale caos. Decine di migliaia di libici hanno perso la vita, è si è scatenata la più feroce pulizia etnica che la mente possa concepire. La distruzione della Libia non è stata altro che un colossale bagno di sangue.



Qui sopra, un'immagine dal sito di Avaaz: “Una no-fly zone per la Libia: mentre gli aerei del governo libico bombardano la popolazione civile, nelle prossime 48 ore il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deciderà se imporre una no-fly zone che imponga agli aerei di Gheddafi di restare a terra.” [Grassetto nell'originale] [Un approfondimento riguardo la bandiera che appare in questa immagine si può leggere nell'epilogo di quest'articolo]



Immagine qui sopra: Avaaz si prende il merito dell'imposizione della no-fly zone libica. [Da leggere anche: “I Cittadini Libici Richiedono l'Intervento Straniero?” Una domanda ridicola, eppure secondo Avaaz la risposta è sì.]

Quando Avaaz ha squadernato per la conquista della Siria la stessa campagna preconfezionata, il pubblico non ci è cascato altrettanto facilmente. E infatti la campagna è fallita. Qui sotto vengono riportati tre link alla campagna Avaaz che chiedeva una no-fly zone sulla Siria.

http://www.avaaz.org/en/syria_the_last_straw_a/ (4 giugno 2013) (Avaaz riporta la notizia, in seguito completamente screditata, dell'”attacco chimico”.)



https://secure.avaaz.org/en/syria_the_last_straw_0/ (14 giugno 2013) (Avaaz proclama una “crisi stupri” provocata dai soldati dell'esercito siriano – la stessa tattica utilizzata per suscitare l'odio contro il leader libico Gheddafi, notizia anche questa in seguito screditata.)



http://web.archive.org/web/20130825092136/https://secure.avaaz.org/en/syria_no_fly_zone/(Di nuovo la storia screditata edell'”attacco chimico”.)



Tra le campagne lanciate nel giugno del 2013 da Avaaz a favore di una no-fly zone (cioè dei bombardamenti sulla Siria), almeno due hanno utilizzato le armi chimiche per provocare timore e odio nei confronti del governo Assad. Non occorre un particolare sforzo di immaginazione per ritenere che Avaaz avesse informazioni riservate riguardo l'incombente attacco chimico che avrebbe avuto luogo alla periferia di Damasco circa dieci settimane dopo. Considerando i collegamenti tra Tom Perriello, cofondatore di Avaaz, e l'amministrazione Obama coi suoi ben noti criminali di guerra, è del tutto plausibile che Avaaz stesse rigurgitando la propaganda che avrebbe portato a una sensazionalistica azione false flag.



Nella foto:Tom Perriello, membro del Congresso e cofondatore di Avaaz, insieme al criminale di guerra General David Petraeus (ultimo a sinistra). Su Flickr, questa foto reca la didascalia: “Passaggio di Testimone. United States Institute of Peace” [2009] [Foto di Jon-Philip Sheridan | Fonte] [Nel luglio del 2011 “la nomina di David Petraeus a Direttore della CIA è stata ratificata sia dal Senate Intelligence Commitee sia dal Senato nel suo insieme, con una strabiliante votazione di 94 a zero, strabiliante perché si tratta di un uomo gravemente implicato in crimini di guerra, incluso quello di tortura.” Fonte] [Benvenuti nel Mondo Nuovo – Offerto da Avaaz, 13 settembre 2013]

L'articolo del 30 agosto 2013 (“Alla Vigilia di un Attacco Illegale Contro la Siria, i Membri di Avaaz/350.org Suonano i Tamburi di Guerra”) documenta i link che invocano una no-fly zone per la Siria – link da allora rimossi. L'articolo mostra anche il consigliere d'amministrazione di 350.org Van Jones che invoca attacchi aerei contro la Siria. (Per sinistra ironia, Van Jones è anche cofondatore e direttore esecutivo del Centro Ella Baker per i Diritti Umani. La cooptazione di rivoluzionari dei diritti civili scomparsi, allo scopo di perseguire obbiettivi egemonici è divenuta pratica corrente per questi progetti finanziati da fondazioni varie.)
Schermate di un'email (datata 27 agosto 2014) del cofondatore di Avaaz, Ricken Patel, ai sottoscrittori Avaaz, si possono trovare qui (1) e qui (2). L'email di Patel rappresentava un ultimo tentativo di ottenere sostegno per una no-fly zone intanto che gli Stati Uniti si preparavano a lanciare un attacco contro la Siria.



Un anno prima, nel 2012, Avaaz avrebbe sponsorizzato video falsificati di massacri di civili, allo scopo di fornire appigli per un maggior intervento straniero in Siria. Gli stessi video e la verifica dei fatti sembrerebbero confermarlo.
Ma torniamo al 2014.
Nel suo articolo dell'8 settembre 2014 (“I Piani del Pentagono Puntano a una Possibile Campagna Militare Contro la Siria”), Stephen Gowans osserva:
Sembrerebbe che Washington sia sul punto di accelerare la pianificazione di una campagna militare. Il New York Times scrive che 'Gli strateghi del Pentagono prospettano una campagna militare' per distruggere l'ISIS 'nei suoi santuari all'interno della Siria' che potrebbe durare 'almeno 36 mesi.' Secondo il Wall Street Journal, attacchi aerei dovrebbero fiancheggiare le forze anti-Assad non allineate con l'ISIS, che verrebbero finanziate con 500 milioni di dollari di provenienza statunitense, e sostenute da una coalizione globale che includerebbe il Regno Unito e l'Australia, e che 'procurerebbe un'ampia assistenza sia umanitaria sia bellica.' Questi paesi potrebbero anche unirsi agli Stati Uniti in una guerra nei cieli siriani.”
Non si dovrebbe considerare una coincidenza il fatto che, contemporaneamente, una campagna per “Salviamo la Siria”, sofisticata e pesantemente finanziata, venga elaborata negli uffici degli intellettuali preferiti dall'Impero.
Visto che il pubblico non si è fatto convincere da Avaaz della bontà di un attacco aereo contro la Siria, è entrata in gioco l'agenzia di PR Purpose Inc.
La Purpose è un'impresa commerciale che viene spacciata come non profit. La loro specializzazione è il cambiamento comportamentale [behavioural change].
[Purpose] possiede una sezione non profit, che favorisce lo sviluppo di proteste politiche [incubates protests] e accetta donazioni. Questa sezione appartiene indirettamente alla parte commerciale dell'azienda, che ottiene profitti in svariati modi. Fornisce servizi di consulenza a grandi compagnie quali Google e Audi, e a enti benefici quali la Bill & Melinda Gates Foundation e l'American Civil Liberties Union.” - The Economist

Jeremy Heimans, cofondatore di GetUp, Avaaz e Purpose (2010)


Purpose Inc.: la Crème de la Crème tra gli Agenti del Cambiamento Comportamentale

I cofondatori di Purpose e Avaaz
La nostra vision: “Purpose è un'iniziativa globale che attinge alle tecnologie di punta, all'organizzazione di linee politiche e all'economia comportamentale, per creare movimenti autorevoli e tecnologicamente preparati che possano trasformare la cultura e influenzare la politica.”
Jeremy Heimans (CEO) e David Madden, cofondatori di Avaaz e GetUp [2], sono anche fondatori di un'azienda di consulenze di New York, la Purpose Inc.
Avaaz è stata in parte fondata da MoveOn, un comitato elettorale (PAC) associato al Partito Democratico, costituito come reazione al tentativo di impeachment contro il presidente Clinton. Parte dei finanziamenti per Avaaz e MoveOn arrivano da George Soros, ras miliardario degli fondi speculativi e pregiudicato per insider trading.
James Slezak, un cofondatore di Avaaz, lo è anche di Purpose, di cui è CEO, sin dalla sua nascita nel 2009.
Il segreto alla base sia di Avaaz sia di Purpose è la loro competenza e fiducia nelle tecniche di cambiamento comportamentale.
Mentre le tattiche di cambiamento comportamentale portate avanti da Avaaz sono di dominio pubblico, invece la Purpose a scopo di lucro, usando la sua appendice non profit, vende quelle tattiche dietro le quinte, per favorire gli interessi di capitale ed élite egemoniche. Che sia una campagna patinata per contribuire un ennesimo, illegale “intervento umanitario” pilotato dall'aggressivo militarismo statunitense (può esistere un ossimoro più ossimoro di così?), oppure la creazione di una nuova, globale economia “verde”, è sulla consulenza di Purpose che i lupi di Wall Street e gli oligarchi devono confidare, se vogliono dei risultati.
Tanto per chiarire, i laureati di Yale (ad esempio, il cofondatore di Avaaz ed ex deputato Tom Perriello [un suo profilo dettagliato in Avaaz, Papponi Imperialisti del Militarismo, Protettori dell'Oligarchia, Leali Sensali della Guerra | Parte II, Sezione I] ) e di Harvard che compongono gli “Avaaz boys” (molti dei quali svezzati da McKinsey and Company) vengono considerati un “dream team” dai capitalisti più potenti, compresi quelli insediati alle Nazioni Unite o alla Banca Mondiale. La cofondatrice di Avaaz Andrea Madden lavora per la Banca Mondiale in Birmania [Myanmar]. Suo marito è il cofondatore di Avaaz David Madden, che ha trasferito la sua residenza in Birmania [23 marzo 2013: “I Media Occidentali Celebrano i Falsi progressi in Myanmar”]. Madden è anche cofondatore, in Myanmanr, di un'azienda di marketing, la Parami Road: “I nostri clienti sono per la maggioranza aziende internazionali, che arrivando in Myanmar esigono un servizio di livello internazionale.”
Dopo anni di isolamento, il Myanmar si apre, e le opportunità si moltiplicano. Tuttavia le compagnie internazionali hanno poca esperienza in loco, mentre quelle locali hanno poca esperienza nel trattare con le prime. Parami Road viene incontro a queste esigenze.” - dal sito di Parami
Un altro importante cofondatore di Avaaz è il Democratico Tom Perriello, fautore della guerra e sostenitore di Israele, ex deputato (eletto nel V Distretto della Virginia dal 2008 al 2010) e membro fondatore dell'House Majority Leader's National Security Working Group. Come si dimostra nell'inchiesta del 2012 su Avaaz, il curriculum di Perriello, sviluppatosi nell'orbita delle classi privilegiate, è davvero di gran peso.
L'ex Managing Director of Partnership della Purpose è Marilia Bezerra. Dal 2006 al 2011 Bezerra ha rivestito un ruolo essenziale nella direzione della Clinton Global Initiative (CGI). Nella veste di Director of Commitments della CGI, Bezerra ne ha ridefinito in un solo anno gli impegni e le regole di cooptazione. Dal 2007 al 2008, Bezerra ha ricoperto il ruolo di Sponsorship Manager della CGI, gestendo i contributi di cinque sponsor di primo piano, incluse la Bill and Melinda gates Foundation e la Procter & Gamble, contributi stimati per più di 2 milioni di dollari. Dal 2006 al 2008, Bezerra è stata Commitment Development Senior Manager per la CGI, e nel 2009 Deputy Director of Commitments, sempre per la Clinton Global Initiative.
Va osservato che nel caso della maggior parte delle ONG, il modulo fiscale 990 sembrerebbe indicare che i dirigenti vengano pagati poco o niente. Al posto dello stipendio, molti dei fondatori di queste istituzioni riscuotono ingenti parcelle come consulenti, cosa che sul 990 non compare affatto. Nel caso di Avaaz, il cofondatore Ricken Patel riceve un salario di 190.000 dollari l'anno – più i compensi per le consulenze. È con le consulenze, in effetti, che parecchi “progressisti” si guadagnano da vivere, incamerando redditi che rivaleggiano con quelli dei CEO delle multinazionali. Entrate e stipendi raggiungono un livello stupefacente, se si considera che molte ONG, quali Avaaz, ricevono milioni in donazioni da parte di lavoratori benintenzionati che vivono al limite, o al di sotto, del margine di povertà.

[Un profilo dettagliato di Racken Patel si può leggere in Avaaz, Papponi Imperialisti del Militarismo, Protettori dell'Oligarchia, Leali Sensali della Guerra | Parte II, Sezione I]

La Purpose Inc. (con i suoi fondatori) è la beniamina dei siti di alta finanza come quelli di Forbes o dell'Economist, e vende i suoi servizi di consulenza e di marketing a Google, Audi, l'American Civil Liberties Union (ACLU), la Bill and Melinda Gates Foundation, e a molti altri, tra cui le corporation e istituzioni più potenti del mondo. Nel 2012 ha riscosso 3 milioni di dollari dai suoi investitori. “La Ford Foundation, che ha garantito una sovvenzione al braccio non profit della Purpose, ritiene che essa prometta di diventare 'una delle maggiori organizzazioni sociali del futuro'” [Fonte]
La Purpose, come molte altre fondazioni (come la Rockefeller, che ha prodotto all'inizio la 1Sky, confluita in 350.org nel 2011), funziona anche come “incubatrice di movimenti sociali.” [Ulteriore materiale sulla Purpose]
Jeremy Heimans, uomo immagine di Purpose e Avaaz, è il beniamino della grande inpresa e dell'alta finanza. “Nel 2011, Jeremy ha ricevuto il 75th Anniversary Visionaries Award della Ford Foundation. Il World Economic Forum di Davos lo ha nominato Young Global Leader, e il World e-Government Forum lo ha incluso, insieme al cofondatore di Purpose David Madden, tra le '10 personalità che stanno cambiando il mondo della Rete e della politica.'” [Fonte]
La Purpose ha realizzato almeno quattro campagne anti-Assad per conto di ONG come i White Helmets, Free Syrian Voices [3], The Syria Campaign [4] e la March Campaign #withSyria.
White Helmets/Syrian Civil Defence su Facebook e Twitter.
The Syria Campaign su Facebook, Twitter e YouTube.
Chi siamo? Tre anni dopo la pacifica ribellione in Siria, la classe politica e i media hanno in gran parte dimenticato quella che le Nazioni Unite hanno definito 'la più grande tragedia umanitaria del nostro tempo.' Noi no.” - Prima pagina di “The Syria Campaign” e del sito dei “White Helmets/Syrian Civil Defence.”



La March Campaign #withSyria | Più di 130 Associati



Tra i partner citati da Purpose nel sito della March Campaign #withSyria (cui si somma l'hashtag per Twitter) sono inclusi: Open Society (George Soros), Amnesty International, Christian Aid, Care, Friends of the Earth, Oxfam e numerose altre maggiori ONG “umanitarie” appartenenti al complesso industriale del non profit, un'industria da un miliardo di dollari. [L'elenco completo degli associati: http://marchcampaign.withsyria.com/partners0]. L'utilizzo del culto dei VIP, tipico della società dei consumi, per vendere la guerra (e l'illusoria “green economy”) è una delle tattiche fondamentali della Purpose. Nel caso di #withSyria, il celebre writer Banksy ha rielaborato un suo famoso stencil (“Young Girl”) come contributo per la campagna. Sulla pagina principale di questo sito, gli strateghi del cambiamento comportamentale di Purpose mostrano un video, emotivamente ben calibrato, in cui un bambino bianco (in America) rimane progressivamente traumatizzato dalle violenze accadute in Siria. Senza dubbio gli esperti di marketing della Purpose hanno fatto questa scelta perché sanno che la maggioranza dei privilegiati euro-americani rimangono semplicemente indifferenti alle immagini di bambini sofferenti che non siano caucasici. Per i cittadini euro-americani, i bambini non bianchi massacrati dagli stati imperialisti sono da un bel pezzo ordinaria amministrazione.
E va da sé che l'industria dell'informazione non si fa pregare quando si tratta di invocare la guerra pace. Guardiamo il “reportage” della ABC del 17 settembre 2014:
Pensate se fosse possibile annullare l'esplosione di una bomba! Un gruppo di 130 organizzazioni da tutto il mondo, conosciute col nome collettivo di campagna 'With Syria' [Con la Siria], mercoledì ha diffuso un video che ci fa vedere cosa accadrebbe in quel caso. Questa campagna spera di richiamare l'attenzione sulle violenze che accadono in Siria. (Video) Attenzione: contiene immagini che possono ledere la sensibilità dello spettatore. Nel video, la sequenza che mostra una bomba esplodere vicino a bambini che giocano viene invertita: il sangue ritorna nelle loro teste, i bambini sono nuovamente in piedi, corrono all'indietro, continuando nel loro gioco. E c'è il messaggio: 'Non possiamo annullare quello che è già successo in Siria, ma possiamo cambiare il finale della storia.'”
La Purpose in effetti viene pagata proprio per assicurare un finale scritto secondo il mandato delle oligarchie.
Cosa più impressionante della loro forza militare, gli Stati Uniti hanno costruito la più sofisticata macchina propagandistica che questo pianeta abbia mai visto.” - Garikai Chengu
Gli associati di Free Syrian Voices comprendono Amnesty International, Euro-Mediterranean Human Rights Network, FIDH [International Federation for Human Rights], Front Line Defenders, Human Rights Watch, Reporter Without Borders e “altre organizzazioni internazionali, regionali e siriane” - che restano convenientemente innominate.
Campagne del genere, che fanno fortemente appello alle emozioni, sono strumenti preziosi per l'imperialismo. Sono divenute decisive (e con successo) nel fabbricare il consenso necessario per gli “interventi umanitari” (cioè cambi di regime con l'aggiunta, tanto per andare sul sicuro, di massicci “danni collaterali”).
Nella pubblicazione dal titolo Communications in Conflict, diffusa da Intercontinental Cry, viene rilevata l'esistenza di una nuova forma di guerra psicologica, denominata 'falsa speranza.' Come strumento per neutralizzare i movimenti sociali, la falsa speranza, quanto a efficacia, non ha rivali. Ciò che una volta si otteneva rozzamente a forza di repressione politica, censura, indottrinamento educativo e propaganda ingannatrice, viene adesso rafforzato, se non soppiantato, dall'integrazione verticale del complesso industriale delle ONG. Mentre nel passato Wall Street doveva ricorre alle minacce o alle mazzette per intimidire o corrompere i movimenti sociali, adesso ha a sua disposizione un intero esercito di fondazioni neoliberiste, organizzazioni non governative (ONG) e social media.” - Jay Taber, False Hope, 6 settembre 2014
È importante ribadire che la Purpose è un'azienda a scopo di lucro accortamente presentata come se fosse non profit (del genere di un sito di petizioni come Change.org). A questo punto ci si domanda chi stia finanziando queste campagne sulla Siria. Il fatto che un'élite di harvardiani benestanti, che vivono a New York (e all'estero) le loro esistenze privilegiate, abbiano la facoltà di decidere, con le loro campagne patinate, chi vive e chi muore dall'altra parte del globo, ecco, questa è la raffigurazione definitiva del suprematismo bianco e del razzismo - un insulto atroce al resto dell'umanità [to people everywhere]. [Ulteriore materiale sulla Purpose]
Casomai ci fosse qualche dubbio sui tratti criminali e sovversivi delle operazioni di queste ONG, il fondatore della National Endowment for Democracy [Allen Weinstein] negli anni 90 avrebbe affermato: 'Molto di quello che facciamo oggi, 25 anni fa lo faceva clandestinamente la CIA.' Quel che un tempo si faceva all'ombra del mantello dell''imperialismo', ora lo si compie alla luce del giorno, con un etichetta 'umanitaria.'” - The Wrong Side of Green

Purpose, un nome, tanti volti:
    1) Purpose (codice fiscale [tax identification number] 68-0607622) è una società a scopo di lucro certificata come B-corporation {1} “che utilizza un modello innovativo per mettere insieme esperti e professionisti tra i migliori del mondo al fine di finanziare, avviare e stimolare la crescita di nuove organizzazioni attive nel sociale.”
    2) Purpose Action (Codice fiscale 45-2451509), il ramo non profit di Purpose, certificata come 501(c)(4), è un'organizzazione di sostegno “focalizzata sulle azioni poltiche volte al cambiamento” [advocacy organization “focused on changing policy”]. Il Board of Directors di Purpose Action include Brett Solomon, executive director di Access, già direttore delle campagne di Avaaz, nonché ex direttore esecutivo di GetUp! [5]
    3) Purpose Foundation (codice fiscale 27-3106760) è un'organizzazione benefica certificata come 501(c)(3) “focalizzata su educazione e cultura del cambiamento.” [6]
    4) Purpose Campaign (codice fiscale 68-0607622) “Promuove movimenti sociali e movimenti di consumatori.”



L'Apparato Militare Satunitense Utilizza le ONG per Diffondere la Pace e Promuovere le Ideologie Occidentali tra i Cittadini Iracheni

Il video qui sotto mostra alcuni punti salienti del Colloquium on Public and International Affairs di Princeton del 2004, che dovrebbe essersi svolto alla Woodrow Wilson School of Public and International Affairs – The Role of NGOs in Global Governance and Society. Attenzione alla seconda parte del titolo: “NON-governmental organizations in global GOVERNANCE [(il ruolo delle) organizzazioni NON governative nel GOVERNO globale].” [Fate caso all'uso del termine “guerriglia” (4:13) per descrivere qualsiasi persona/cittadino che si opponga all'occupazione/assalto dell'esercito statunitense in terra irachena.] Nel periodo successivo a questo video si è assistito a un'accelerazione delle operazioni di cambio di regime, condotte in tutto il mondo, mano nella mano, dagli eserciti e dalle ONG occidentali. [Vedi anche: http://www.interventionism.info/en/Re]. In sintesi, le ONG sono diventate un'indispensabile strumento di destabilizzazione e cambio di regime da parte degli stati imperialisti e degli interessi dell'egemonia. Le ONG sono anche i principali agenti per l'implementazione delle politiche neoliberiste e delle ideologie occidentali presso gli stati presi di mira, allo scopo di proteggere e valorizzare gli interessi dei fondatori di quelle stesse ONG.







La Campagna d'Odio



La campagna Avaaz del giugno 2012, per il summit di Rio, denominata “Good Versus Evil” [Bene contro Male, o Buoni contro Cattivi]. Qui sopra: un poster scaricabile dall'Avaaz Press Centre, pubblicato sul Fiancial Times. La demonizzazione: notate la sgradevole oscurità del cielo alle spalle dei leader che Avaaz vuole spacciarvi come “cattivi”, a fronte dello splendore solare diffuso sui leader imperialisti e ostruzionisti, che invece sarebbero i “buoni.”
'Dovete indagare sulla filiera dell'odio,' prosegue Glaeser. 'Chi possiede le motivazioni e i mezzi per istigare l'odio di massa? Questo ci porta al nucleo essenziale dello schema: il personale politico, o qualunque altro soggetto, alimenterà l'odio ogni volta che l'odio costituirà un ausilio alla propria strategia politica.'” - The Behavioural Economics of Hate [L'Economia Comportamentale dell'Odio]
Il lavoro di Heiman ha ricevuto riconoscimenti da pubblicazioni quali il New York Times e l'Economist. Sull'Economist, Heiman dice di aver deciso sulla propria carriera quando “nel 2001, uno studente universitario che si chiamava Eli Pariser pubblicò online una petizione che invocava una risposta multilaterale agli attacchi terroristici dell'11 settembre.” A distanza di più di dieci anni, con i civili morti che ammontano a milioni, sono sicuro che gli iracheni siano colmi di gratitudine. Bisogna far notare che anche Eli Pariser è un cofondatore di Avaaz, nonché cofondatore ed Executive Director del comitato elettorale [PAC] di MoveOn.org (origine di Avaaz).


Qui sopra: The Syria Campaign, organizzazione non profit creata da Purpose e avviata il 7 marzo 2014




Avevamo paura che il regime avrebbe lanciato un altro razzo, perché loro tornano sempre nella zona sottoposta da attacco, per colpire i soccorritori, così abbiamo cominciato a far evacuare in fretta la gente, per far sì che non si perdessero altre vite. Questa foto è stata scattata allora! Quel bambino che mi si aggrappa al collo, quello è stato il momento in cui mi sono reso conto del perché faccio parte della protezione civile! [why I am a civil defender]” - Purpose Inc. Marketing Firm

La Purpose Inc. fa un uso strategico di immagini, testi ben calibrati e video sofisticati che suscitano intense emozioni. Tra le parole chiave “bambini”, “rifugiati”, “regime” e il fatto di operare “nel posto più pericoloso del mondo.”


Esattamente un anno fa, il governo siriano ha utilizzato il gas sarin contro la sua stessa popolazione, uccidendo più di mille persone, molte delle quali bambini. Il mondo ne fu indignato, e pretese che Assad distruggesse il suo arsenale di armi chimiche. A tutt'oggi il gas di cloro viene ancora usato sui quartieri abitati, scaricato dagli elicotteri sotto forma di 'barrel bombs.{2}'”- Purpose Inc. Marketing Firm, immagine del designer FaDi zyada, il cui lavoro appare anche sul sito della Heinrich Von Arabien Foundation. Questo stesso sito esibisce l'immagine assurda di un siriano che sventola un poster in entusiastica approvazione di Stati Uniti e Nazioni Unite.

[Elenco di riferimenti per la decostruzione della leggenda che l'esercito siriano (e il “dittatore”) abbia utilizzato armi chimiche nell'agosto del 2013, stilato da Susan Dirgham: http://australiansforreconciliationinsyria.org/reference-list-chemical-attack-in-damascus-august-2013/]

Il fatto che sfruttino la morte dei bambini siriani per provocare attacchi aerei e aggressioni militari, dimostra che queste organizzazioni, per promuovere la politica estera statunitense, sono disposte a tutto. Notate che il genere di massacro descritto più sopra (“uccidendo più di mille persone, molte delle quali bambini”) è la prassi comune dell'esercito statunitense, che commette simili atrocità ai danni di civili innocenti (bambini inclusi), praticamente tutti i giorni in tutto il mondo. Ma non aspettatevi, da parte di Avaaz e Purpose, una campagna contro il Regime di Obama. Saranno troppo occupati, dietro l'insegna della loro ONG, MoveOn, a lavorare per la sua rielezione. {Ricordiamo che quest'articolo è stato pubblicato nel 2014, ma alcune parti, evidentemente, risalgono a prima della rielezione di Barack Obama, avvenuta nel gennaio 2013 – ndt}
La citazione seguente esemplifica gli scopi di Purpose:
I media hanno distolto lo sguardo da quello che succede tutti i giorni in Siria, ma oggi noi abbiamo gli strumenti per dire al mondo la verità. Per favore, condividete il più possibile, e oggi riservate un posto nei vostri pensieri per i bambini della Siria.”
I lacchè dei media non hanno affatto distolto lo sguardo, ma gran parte del pubblico sì. È compito di Purpose utilizzare metodi da netwar (secondo Wikipedia “una forma di conflitto, attività criminale e attivismo a bassa intensità, dispiegato da soggetti che usano i servizi di social network”) nei confronti del pubblico (con gli euroamericani come destinatari) per istillare odio contro il democraticamente eletto Bashar al-Assad.


È ormai tempo che il presidente Obama presenti un piano che affronti la crisi umanitaria in corso in Siria.” - Purpose Inc. Marketing Firm



Oggi commemoriamo le più di 1300 vittime degli attacchi chimici di Ghouta. E ricordiamoci anche dei 150.000 e più imprigionati che rischiano la tortura e la morte.” Purpose Inc. Marketing Firm

Sorvoliamo su Guantanamo, Abu Ghraib e l'interminabile elenco dei coinvolgimenti dell'amministrazione Obama in casi di tortura, ma sì! La Siria dimostra effettivamente che la prima vittima della guerra (in questo caso di un'azione di destabilizzazione) è la verità. Quello che segue è un estratto dall'articolo Foley & Sotloff's Reporting Show Why the US Should Stop Its Proxy War on Syria [Il Giornalismo di Foley e Sotloff Mostra Perché Gli Stati Uniti Dovrebbero Fermare la Loro Guerra per Procura Contro la Siria], che evidenzia come “entrambi i giornalisti documentarono la vera natura del Free Syria Army”.
Mentre era in Turchia Sotloff diffuse le notizie sui ribelli siriani che venivano arrestati mentre erano in possesso di gas sarin. Per trasmettere i reportage turchi utilizzò Twitter. Tutto ciò accadeva a maggio, tre mesi prima delle morti causate alla periferia di Damasco dagli attacchi chimici del 21 agosto 2013. I ribelli siriani erano stati arrestati dalla polizia turca, ma subito rilasciati, dando credito alle voci di un sostegno al fronte Nusra da parte del governo turco. Sotloff si meravigliava che i grandi media non riportassero questi eventi.” {3}







Questo martedì segna l'anniversario dell'attacco chimico che l'anno scorso costò la vita a più di mille siriani. Da allora altre decine di migliaia sono stati uccisi, in svariati modi, uno dei quali la morte per fame. Ma i media internazionali e i leader mondiali non riescono ancora ad accordarsi per mettere fine a tutto questo.” - Purpose inc. Marketing Firm
Qui sopra: un altro appello ai “leader mondiali” per “accordarsi e metter fine a tutto questo.” E nel mentre Purpose piangeva lacrime di coccodrillo per i siriani ridotti alla fame, Avaaz chiedeva un inasprimento delle sanzioni contro la Siria. Purpose e Avaaz vogliono la botte piena e la moglie ubriaca – mentre le vite dei siriani vengono distrutte dall'oligarchia al cui servizio sono entrambe le aziende. http://www.avaaz.org/en/syria_end_the_terror/




Una Maschera Patinata



Il video che segue mostra Keith Harmon Snow, premiato giornalista e esperto nel campo dei diritti umani, che descrive la corruzione delle ONG e di come esse abbiano costruito un'immagine dell'Africa al fine di ottenere finanziamenti illeciti. Snow va considerato uno dei migliori giornalisti occidentali, per quel che riguarda un'informazione indipendente e dal basso, sul continente africano. Nel corso della presentazione, Snow tratta dell'operazione psicologico-propagandistica orchestrata strategicamente a sostegno della campagna “Salvate il Darfur” che ha cominciato a bombardare il pubblico a partire dal 2004. Al timone di questo “movimento” c'era il Centre for American Progress.
Il Centre for American Progress ha stretti legami con i medesimi soggetti che hanno creato e finanziato Avaaz. Al presente, il complesso industriale del non profit, con Avaaz in prima linea, si è guadagnato il ruolo di fidato messaggero di un'ideologia grottesca e inquietante; nientemeno che una totale replica e convalida della retorica dell'amministrazione statunitense, volta a giustificare la totale distruzione e occupazione di nazioni sovrane, col posticcio pretesto di un “intervento umanitario” o della “responsabilità di proteggere.” [7]





Il governo siriano continua a far cadere 'barrel bomb' sui civili, nonostante le Nazioni Unite gli abbiano ordinato di fermarsi, colpendo scuole e ospedali. Quelli troppo poveri per abbandonare le loro case possono solo sperare, se cadono le bombe, che i White Helmets arrivino a tirarli fuori... Parliamo al mondo dei White Helmets e aiutiamoli a ottenere l'aiuto di cui hanno bisogno.” Purpose Inc. Marketing Firm {4}Conosci le lingue? Abbiamo bisogno di te! Aiutaci a diffondere la visione del video del Miracle Baby, traducendo i sottotitoli nel numero maggiore possibile di lingue, a questo indirizzo: http://bit.ly/1tKSmrz” — Purpose Inc. Marketing Firm

Aziende e agenzie come la Purpose scrivono la sceneggiatura ed elaborano la scenografia. Fanno nascere le storie, sfruttano abilmente e manipolano le nostre emozioni, facendo sì che finiamo per accettare e condividere gli scopi politici della loro narrazione – una narrazione approvata (e finanziata) dall'impero.



I siriani danno il benvenuto ai profughi yazidi iracheni, accogliendoli con un pasto caldo, indumenti, e in alcuni casi ospitandoli anche in casa,” - Purpose Inc. Marketing Firm

La citazione qui sopra dimostra che a volte la propaganda rischia di mordersi la coda, infatti chi altri permette l'afflusso di rifugiati yazidi in Siria, se non il governo Assad? E in effetti il governo Assad ha accolto (in percentuale rispetto alla propria popolazione) più rifugiati di qualsiasi altro paese del Medio Oriente.



In seguito alla scomparsa di Robin Williams, la gente di Idlib commemora l'attore esibendo una citazione sulla libertà.” - Purpose Inc. Marketing Firm

Quest'immagine raggiunge inediti livelli di assurdità. Riassumendo: intanto che vengono bombardati, affamati e bersagliati da armi chimiche, i siriani trovano il tempo di rendere omaggio a un attore brillante americano (perché da queste parti si trabocca d'amore per un'America che sta distruggendo il Medio Oriente), e lo fanno citando la battuta di un genio della lampada tratta da un cartone della Disney, facendoci uno striscione in inglese.


Se comprendete quello che mostra quest'infografica, comprenderete perché esiste la Syria Campaign, e perché voi e i vostri amici dovreste aderire. http://bit.ly/VlYOsi” — Purpose Inc. Marketing Firm
Nell'infografica qui sopra, la Purpose limita deliberatamente le cifre al 2014. Altrimenti avrebbero dovuto visualizzare i milioni di cittadini iracheni assassinati durante la guerra e occupazione illegale del paese. Inoltre, la Purpose non degna di attenzione i morti in Ucraina, Honduras, Libia, Haiti, Congo (che sono milioni) e di tutti gli altri paesi che vengono devastati da imperialismo e attacchi stranieri.


Dite a Obama che c'è bisogno di un piano che affronti la sempre crescente crisi umanitaria in Siria. bit.ly/1nITTtO” — Purpose Inc. Marketing Firm
Il messaggio è esplicito. La Purpose vuole il semaforo verde a un intervento militare in Siria, dietro le sembianze di un intervento umanitario – e non c'è ossimoro più ossimoro di così.
Come capire se diffondete i post di uno dei più violenti dittatori del mondo, un uomo che che ha ordinato di bombardare ospedali e scuole elementari.” - Purpose Inc. Marketing FirmIl dittatore siriano Bashar Assad è stato rieletto e può dire grazie a Facebook e alla sua piattaforma propagandistica.” - Purpose Inc. Marketing Firm
È fondamentale osservare che le potenze imperialistiche (incluse le Nazioni Unite) non criticano o demonizzano o privano del loro sostegno tali capi di governo in base a considerazioni etiche o morali. Gli attacchi ai capi di stato e il linguaggio emotivamente colorito costituiscono una pura messa in scena. Piuttosto, gli stati imperialisti predispongono la distruzione di qualsiasi leader statale che non voglia essere controllato dagli interessi e dalla politica estera statunitensi. Esempio emblematico, l'indefesso appoggio garantito alla famiglia reale saudita, responsabile di terribili violazioni dei diritti umani, sui quali i paesi imperialisti chiudono un occhio.” (dall'articolo Avaaz, Papponi Imperialisti del Militarismo, Protettori dell'Oligarchia, Leali Sensali della Guerra | Parte I, Sezione I)



Il Dream Team del Cambiamento Comportamentale:
Profilo dettagliato di Jeremy Heiman: Avaaz, Papponi Imperialisti del Militarismo, Protettori dell'Oligarchia, Leali Sensali della Guerra | Parte II, Sezione II [link]
Profilo dettagliato di James Slezak: Avaaz, Papponi Imperialisti del Militarismo, Protettori dell'Oligarchia, Leali Sensali della Guerra | Parte II, Sezione II [link]
Ulteriore materiale sul cambiamento comportamentale: Avaaz, Papponi Imperialisti del Militarismo, Protettori dell'Oligarchia, Leali Sensali della Guerra | Parte II, Sezione II [link]
Ulteriore materiale su Avaaz e Purpose: This Changes Nothing. Why the People’s Climate March Guarantees Climate Catastrophe



* * *

Epilogo
Tenete presente che i colori della bandiera nazionale della Giamahiria libica (dal 1977 al 2011 Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista) era di un esclusivo color verde. Diversamente da quella esibita nella campagna di Avaaz. Il colore verde simboleggia tradizionalmente l'Islam. In Libia, il verde era anche un colore tradizionalmente utilizzato per rappresentare la Tripolitania (a cui comunemente ci si riferisce come Tripoli) bersaglio della conquista militare della NATO. L'iconica bandiera verde venne scelta dal leader/fratello libico Mu'ammar Gheddafi come simbolo della sua filosofia politica (appresso al suo rivoluzionario Libro Verde). Il 10 marzo 2011, fu per prima la Francia a riconoscere il Consiglio [Nazionale Libico] come governo ufficiale della Libia, così come per prima permise al personale dell'ambasciata di esporre la bandiera rossa bianca e verde che avrebbe rimpiazzato quella completamente verde della Giamahiria libica. Il 21 marzo, la “nuova” bandiera veniva esibita dalla Missione Permanente Libica presso le Nazioni Unite, apparendo sul suo sito ufficiale... Questa bandiera, che appartiene al periodo precedente alla Giamahiria, è ora l'unica bandiera utilizzata dalle Nazioni Unite per rappresentare la Libia. Secondo questa dichiarazione delle Nazioni Unite, “Seguendo l'adozione della risoluzione 66/1 dell'Assemblea Generale, la Missione Permanente della Libia presso le Nazioni Unite ha notificato alle Nazioni Unite la Dichiarazione del Consiglio Nazionale di Transizione del 3 agosto 2011 riguardante la modifica del nome ufficiale 'Giamahiria Araba Libica' in 'Libia', e inoltre la decisione di cambiare la bandiera nazionale, tornando all'originale.” [Wikipedia]
Il 24 agosto 2011, un altro portavoce dell'impero riferisce che
Man mano che i ribelli libici prendono il sopravvento, le ambasciate di tutto il mondo rimpiazzano la vecchia bandiera con la nuova... A cominciare da febbraio, una nuova bandiera – rossa, bianca e verde, con una stella e una luna crescente bianche al centro – vengono esposte nelle ambasciate libiche di tutto il mondo, dalla Svizzera al Bangladesh. È la stessa bandiera sventolata dai ribelli in giubilo mentre entrano a Tripoli.”
Nell'articolo, la frase “mercenari finanziati dagli Stati Uniti” è rimpiazzata da “ribelli in giubilo.” Varrebbe davvero la pena di indagare su chi abbia ordinato, fabbricato e pagato per migliaia di queste nuove bandiere (prima del febbraio 2011 o a cominciare da allora) e si sia assicurato che avrebbero rimpiazzato la bandiera della Giamahiria libica, fiorita dal 1977 al 2011.



Ulteriori approfondimenti:
The Grotesque and Disturbing Ideology at the Helm of Avaaz, March 7, 2012
· Sostenere il governo USA senza saperlo: il grave esempio di “Avaaz,” March 8, 2012
· SPEAKING TRUTH: A Profound Message to Avaaz from Poet Gabriel Impaglione of Argentina, March 12, 2012
· Argentine Journalist Stella Calloni Denounces Avaaz | Latin American Unions Follow Her Lead, March 12, 2012
· Avaaz: Empire Propaganda Mill Masquerading as Grassroots Activism, June 9, 2012
· Avaaz’s War on Syria: Soros Sponsored Sorrow Pleads for Foreign Intervention, June 14, 2012
· Rio Summit “Good Versus Evil” Advert Displays Blatant Racism and Imperialism at Core of Avaaz, June 22, 2012
· Avaaz: Imperialist Pimps of Militarism, Protectors of the Oligarchy, Trusted Facilitators of War | Part I, Section I, Sept 24, 2012
· Avaaz: Imperialist Pimps of Militarism, Protectors of the Oligarchy, Trusted Facilitators of War | Part I, Section II, Sept 24, 2012
· Avaaz: Imperialist Pimps of Militarism, Protectors of the Oligarchy, Trusted Facilitators of War | Part I, Section III, Sept 24, 2012
· Imperialist Pimps of Militarism, Protectors of the Oligarchy, Trusted Facilitators of War | Part II, Section I, Sept 24, 2012
· Avaaz: Imperialist Pimps of Militarism, Protectors of the Oligarchy, Trusted Facilitators of War | Part II, Section II, Nov 1, 2012
· Welcome to the Brave New World – Brought to You by Avaaz, Sept 13, 2013



Note dell'autore
[1] Jeremy Heimans on Twitter: https://twitter.com/jeremyheimans
[2] David Madden on Twitter: https://twitter.com/davidmadden
[3] Dettagli per un internato in Social Media, riguardante il Syrian Voice Movement, presso la Purpose Inc, New York, NY, 10176: http://jobs.climber.com/jobs/Media-Communication/New-York-NY-10176/Social-Media-Intern-Syrian-Voices-Movement/55687863
[4] Purpose offre lavoro. Partecipate alla Syria Campaign: http://www.purpose.com/were-staffing-up-on-the-syria-campaign/
[5] L'Action Board Of Directors di Purpose: Jon Huggett fondatore a membro del direttivo del Social Innovation Exchange, già partner del Bridgespan Group e di Bain & Company; Rashad Robinson, executive director di ColorOfChange.org e già senior director of media programs di GLAAD; Brett Solomon, executive director di Access, già direttore delle campagne di Avaaz, già executive director di GetUp!; Douglass Atkin, director of community di Airbnb, già chief community officer di Meetup, autore di The Culting of Brands; Andre Banks, executive director della Purpose Foundation, già strategy director di Purpose e già vicedirettore di ColorOfChange.org; Jeremy Heimans, cofondatore e CEO di Purpose, cofondatore di Avaaz e cofondatore di GetUp! [Fonte]
[6] Il Board of Directors [Consiglio di Amministrazione] della Purpose Foundation: Carla Sutherland, ricercatrice presso l'Engaging Tradition Project [Progetto Mettere in Discussione la Tradizione] del Gender and Sexuality Law Center della Columbia University, già program officer della Ford Foundation e della Arcvus Foundation; Jeremy Heiman, cofondatore e CEO di Purpose, cofondatore di Avaaz e cofondatore di GetUp!; Michael Evans, presidente della Moynihan Station Development Corporation a già chief of staff per il vicegovernatore dello stato di New York. [Fonte] I documenti organizzativi e le dichiarazioni annuali (form 990) della Purpose Foundation si possono reperire qui.
[7] 29 dicembre 2004: “Per due giorni e più, agli inizi dicembre, all'incirca tre dozzine di attivisti religiosi si sono incontrati presso l'ufficio di Washington del Center for American Progress, un think tank di recente istituzione guidato da John Podesta, ex chief of staff di Clinton. Il programma di quell'incontro a porte chiuse era concepito dalla Res Publica, e comprendeva sessioni riguardanti “la costruzione dell'infrastruttura di un movimento” e “obbiettivi, strategie e questioni di base.” Res Publica è stata fondata da Tom Perriello, Ricken Patel e Tom Pravda. Avaaz è stata fondata da Res Publica, MoveOn.org, da Ricken Patel (suo executive director), Tom Perriello, Tom Pravda, Eli Pariser (executive director di MoveOn), Andrea Woodhouse (consulente della Banca Mondiale), Jeremy Heimans (cofondatore cdi GetUp! E Purpose), e dall'imprenditore australiano David Madden (cofondatore di GetUp! e Purpose. Il cofondatore di Avaaz Tom Perriello è oggi presdiente e CEO del Center for American Progress.
Perriello e Patel sono anche cofondatori e codirettori di DarfurGenocide.org, inaugurato ufficialmente nel 2004. “DarfurGenocide.org è un progetto di Res Publica, un gruppo di professionisti del settore pubblico dediti alla promozione del buon governo e delle virtù civiche.” Oggi, questa organizzazione porta il nome di “Darfurian Voices”: “Darfurian Voices è un progetto di 24 Hours for Darfur.” Il Dipartimento di Stato e l'Open Society Institute sono solo due delle organizzazioni che collaborano e finanziano il progetto. Tra gli altri partner di Darfurian Voices ci sono Avaaz, il National Endowment for Democracy (NED), l'International Centre for Transitional Justice, il Darfur Rehabilitation Project, Humanity United, la Darfur People's Association di New York, Genocide Intervention, Witness, la facoltà di Legge di Yale, il Sigrid Rausing Trust e la Bridgeway Foundation. Nonostante il linguaggio accuratamente calibrato e le immagini che fanno appello all'emotività, simili ONG sono state create e operano per un singolo scopo principale – per proteggere e far progredire gli interessi e la politica degli Stati Uniti, dietro una maschera filantropica e umanitaria. Di tutti i partner di DarfurGenocide.org elencati, solo uno ha sede a Londra, gli altri sono statunitensi e hanno sede negli Stati Uniti.



Note del traduttore
{1} Benefit Corporation è “una forma giuridica che identifica le aziende for profit che si prefiggono volontariamente scopi di carattere sociale, sostenibilità e trasparenza e puntano a produrre un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente. A oggi le B Corp certificate dall’ente non profit americano B Lab sono 1.498 e sono presenti in 42 Paesi del mondo. L’Italia ne ha già nove: oltre alla prima, Nativa, hanno ricevuto la certificazione Fratelli Carli, Equilibrium, Treedom, Habitech, Little Genius International, Mondora, Dermophisiologique, e anche la startup D-Orbit. A gennaio si dovrebbe aggiungere anche Banca Prossima.” [Fonte]
{2} Riguardo alla questione delle barrel bomb, rinviamo alle nostre note all'articolo Viaggio ad Aleppo, e citiamo di nuovo il pezzo dell'Antidiplomatico.
{3} Occorre ricordare che i due giornalisti (Steven Sotloff e James Foley) sono stati uccisi dall'ISIS (rispettivamente il 2 settembre 2013 e il 19 agosto 2014) probabilmente non solo in quanto cittadini statunitensi, ma perché nei loro reportage mostravano come fosse totalmente falsa l'immagine dei cosiddetti “ribelli moderati” e lo scarso appoggio che essi ricevevano dalla popolazione siriana.
{4} Per quel che riguarda la grottesca e indecente finzione dei cosiddetti “White Helmets”, rimandiamo di nuovo all'articolo di Vanessa Beeley (per quel che riguarda la vera protezione civile siriana) e, per i dettagli su quest'organizzazione, al suo pezzo Who Are Syria's White Helmets?



Il racconto truccato del conflitto previdenziale

di Matteo Bortolon da Il Manifesto   Le pensioni sono sotto attacco. Non a singhiozzo, non in fasi circoscritte: sempre. Tale conclu...