Tonino D’Orazio
Dal Quirinale in giù,
passando da tutte le massime istituzioni della repubblica. I padri
costituzionali ci tennero a precisare all’art.1 che “L’Italia è
una repubblica democratica …”. Sapevano e avevano già
capito il vecchio vizio populista italiano e quindi che poteva
diventare una semplice repubblica, non necessariamente democratica.
Mi sa che ci siamo da un po’ di tempo. Molti fanno finta e
scherzano sul fatto che il potere appartiene al popolo e non ai
partiti o ai capibanda. Da re Giorgio che continua a minacciare il
Parlamento di andare via (tutti hanno capito che su quella sedia ci
vuole morire per avere storici funerali di stato) se quest’ultimo
non si sbriga a fare quello che lui ha deciso. Non vuole morire senza
aver abolito i cardini della Costituzione della quale pensavamo fosse
garante e non sensale.
Nemmeno per lui valgono
le risposte della Corte Costituzionale sull’illegittimità della
legge elettorale attuale, che conclude nel definire le ultime tre
legislature come illegali, “non rispettosi del dettame
costituzionale”, (e come lo doveva dire!), identica a quella che il
terzetto Renzi/Napolitano/Berlusconi vogliono riproporre, se non in
peggio almeno con gli stessi vizi, non solo di forma.
Furto è l’esproprio
del diritto dei cittadini a scegliere direttamente i propri
rappresentanti. E’ successo per la “riforma” delle province, la
falsa abolizione, che è cambiata solo per i cittadini poiché non
votano più. E’ la stessa riforma prevista per il Senato, cioè il
furto dell’esproprio del voto diretto. Potevano abolirlo
direttamente. L’esproprio esiste per il Parlamento complessivamente
poiché si possono votare solo persone già decise da gruppettari e
oligarchi, segretari di partito nelle segrete stanze, con accordi
segreti, come nella migliore scenografia massonica.
La menzogna sta da un
lato nel teatrino continuo che siamo costretti a seguire a reti
unificate e che annega in un mare di chiacchiere, di false se non
stupide dispute. Risulta, a una maggiore analisi, che gran parte di
quello che raccontano, sia il governo che i responsabili di partito o
qualche peones parlamentare, sia costantemente falso, perché
aleatorio un giorno sì e uno no. Nel PD continua un teatrino di una
finta opposizione interna che si traduce costantemente in voto di
sostegno a quello che “non vorrebbero”, e ce lo spiegano a noi
che possiamo solo guardarli inutilmente esterrefatti da questa
ricerca di condivisione. Ma la cosa è continua e incredibile, cioè
non credibile alla lunga.
Dall’altro assistiamo
al furto continuo nelle nostre tasche, nel nostro minimo vitale. In
un modo o nell’altro prendono almeno 30 euro al giorno a tutti e in
tutti i modi possibili (provare a calcolare per credere). Al concetto
del pagare le tasse per avere servizi ci troviamo a continue
tassazioni, dirette e indirette, e con una diminuzione proporzionale
e costante dei servizi. Questo fatto permette sia di mettere in
dubbio la validità culturale di pagare le tasse direttamente e sia,
evidentemente, la fuga del “si salvi chi può”, sottinteso o
esplicito così come è in atto. (Vedi meno entrate, aumento del nero
e dell’evasione).
In questi ultimi tre anni
non vi è stato assolutamente nessun vantaggio all’aumento delle
tasse. Complessivamente più di 30%. I servizi sono diminuiti di più
del 35%. Qualsiasi “riforma” è stata fatta solo per aspirate
soldi e risparmi, e far pagare i cittadini per cose con hanno più.
Flusso di denaro soprattutto da quelli meno abbienti per trasferirli
a quelli ricchi. Lo raccontano tutti, con una certa sfacciataggine,
tutti i giorni, ai poveri incollati davanti ai televisori. I soldi
per lavoratori e sociale si prendono all’Inps, cioè ai lavoratori
stessi e si ridistribuiscono tra poveri. Tutte le “riforme”
economiche sono state fatte per permettere ai parassiti e alle banche
di pompare avidamente soldi, finché dura. Obbligo di conti correnti
(la loro tenuta annua è in media di 320 euro, la più cara d’Europa,
dove la media è di 90 euro, giusto per ironia, in Lussemburgo è
gratis); obbligo di non poter ritirare più di 1.000 € a volta,
sapendo che milioni di pensioni e stipendi si aggirano tra 500 e
1.000 €; obbligo delle carte di credito per spese superiori a 30€
con relativa cresta, ma nel futuro prossimo, ci annunciano, è
prevista solo moneta elettronica in modo da prelevarveli direttamente
su smartphone; cambio continuo delle banconote per impedire che
qualcuno possa metterli “sotto la mattonella”. In nome della
tracciabilità e magari della privacy. Ve l’immaginate la malavita,
con giro d’affari miliardario, mettere i soldi sul libretto postale
per farsi controllare dallo Stato? Nemmeno i polli possono ridere. In
realtà è un sistema continuo di controllo sulle persone, sui
mediamente poveri, sui loro soldi nell’eventualità di doverli
decurtare o appropriarsene per legge. Stupisce qualcuno che siano
spariti dall’Italia 67 miliardi di euro tra giugno e agosto scorsi?
(Dati Banca d’Italia Privata) Da giugno, quando il FMI aveva
suggerito di decurtare del 10% i c/c con più di 100.000€. Era una
farsa o un avvertimento? Intanto l’esodo c’è stato, come sta
avvenendo da Svizzera su estero dopo gli accordi che entreranno in
vigore solo nel 2017 per “informazioni” sui loro correntisti
italiani e il nostro fisco. Hanno ancora un po’ di tempo per
trasferire il loro mal-denaro in paradisi fiscali, magari in
succursali bancarie gestite dagli stessi svizzeri. Altro che
trasparenza.
Oppure i tagli riformisti
del governo alle regioni e ai comuni, altro modo di far pagare ai
cittadini per interposte istituzioni, svalorizzandole gravemente,
avendo l’unica garanzia di pagare di più con minori servizi. In
genere sul socio-sanitario i servizi scompaiono sempre più
velocemente. L’altro furto sta nel privatizzare i servizi, e tutti
sanno che le privatizzazioni (anzi l’affabulazione
dell’esternalizzazione) costano di più, perché ci mangia gente (e
sono tanti! Decine di migliaia di parassiti) che non ha nulla a che
vedere con il lavoro e le finalità del servizio stesso e che serve
solo a tagliare posti di lavoro.
La menzogna sistematica
sulla “ripresa” che non solo non c’è, ma continuando così non
ci sarà mai. Le lacrime di coccodrillo di fronte al disastro del
lavoro giovanile, della disoccupazione, della povertà e della
precarietà. (Dati Fao: 680.000 bambini patiscono la fame in Italia).
Anche Bergoglio ha dovuto
difendere la chiesa dall’analisi politica, sconcertante, sulla
fatalità della situazione e ricomporre le responsabilità a chi
tocca. Difendere i poveri dalla guerra dei ricchi è chiaramente
comunista.
basta. basta.
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