di Tonino D'Orazio
1230 treni merci sono partiti per l’Europa, dal 2016, dalla capitale
cinese della regione autonoma del Xinjiang, Urumqi. Solo quest’anno ne
sono già partiti 384, in aumento del 92%. Sono treni merci con più di 50
vagoni e stanno già creando problemi al trasporto marittimo da e per
l’Europa poiché liberano grandi quantità di merci sulle linee marittime.
E’ già iniziato, via ferrovia, il progetto della “Nuova via della
Seta”, con conseguenze reali per la politica d’indipendenza cinese visto
che passando su terra, ferrovia e … Russia si copre da un eventuale
blocco americano. L’Europa è il più grande mercato per la Cina. Ad oggi,
il centro trasporti di Urumqi ha inaugurato ferrovie per 24 grandi
città di 17 paesi d’Europa e Asia centrale. (Agenzia Xinhua)
La
dedollarizzazione continua. Gli investimenti cinesi in Russia aumentano
costantemente ed è una tendenza geometrica perché la Cina ha interesse a
sviluppare commercialmente e politicamente questo immenso continente
“euroasiatico” dove risiede la maggior parte della popolazione e delle
ricchezze mondiali, in modo da marginalizzare sempre più il continente
nord-americano. Da non dimenticare che in America centrale, la
costruzione strategica del canale cinese concorrente di quello di Panama
avanza anche se con molte difficoltà. Non dovremo stupirci di una
eventuale rivoluzione arancione in Nicaragua con un po’ di morti.
Durante la 22° edizione del Forum Economico Internazionale di S.
Pietroburgo (fine maggio corrente), e secondo il rapporto di EY
(Ernst&Young), nel 2017, gli stranieri hanno investito in Russia 238
nuovi progetti (+16%), e per la prima volta la Cina ha superato la
Germania (quella delle sanzioni …).
Italia-Europa. (AFP). Per
accedere al potere è stato chiesto da Mattarella, cioè dalla troika di
Bruxelles e in modo garibaldino, al M5S e alla Lega di confermare
l’appartenenza dell’Italia alla zona euro. Che ci vuole? L’euro sarà
irreversibile, ma tutte le persone serie sanno che non funziona proprio.
Tanto che diranno sì all’euro e poi spenderanno 10 volte più di quello
che guadagnano. Attività che non ha mai posto veramente problemi, sia a
noi, sia ai francesi e sia agli spagnoli. Finirà che saranno proprio i
tedeschi a ridarci la libertà, a noi e a qualcun altro, non senza
qualche invettiva.
In Francia, (solo?). Penurie e rischi. I Cinesi
stanno acquistando per il loro paese tutto il burro possibile lasciando i
francesi in grande difficoltà. Per questo prodotto alimentare di base
anche i Brasiliani stanno racimolando il possibile in Francia e
Germania. Penuria di latte in polvere. I Cinesi hanno istallato
parecchie fabbriche per spedire il latte in polvere ai loro bebé in
patria. Si può aggiungere una penuria anche del vino rosé vista la
stragrande quantità spedita in Cina. Meno male che da noi (fatto salvo
il cerasuolo abruzzese) questo vino non è così pregiato, prodotto e
consumato. Penuria di terre agricole. Oltre agli acquisti fenomenali di
terre africane e sud americane, (anche Canada e Australia), i cinesi
riescono ad acquisirle anche in Francia, acquistando il 99,9% delle
grandi imprese agricole. Le esportazioni di querce francesi verso la
Cina sono aumentate del 35% e le segherie rischiano di non avere più
querce a disposizione. In Francia ve ne sono 550 e impiegano circa
26.000 persone. Ah, la mondializzazione! In Francia gran parte dei
parquet in quercia francese sono fabbricati in Cina. La furbizia
mondiale sta nell’acquisto di beni immobili con il dollaro carta
straccia che posseggono. Il protezionismo è una brutta parola sia in
entrata sia in uscita, ma i Cinesi, per esempio per le loro “terre
rare”, utilizzano una quota massima in uscita. Per esempio.
Il
Libano e la Russia (ma anche la Turchia) hanno deciso di utilizzare le
rispettive monete negli scambi commerciali dei loro paesi, anche se le
quotazioni di riferimento rimangono fissate sul dollaro, perché l’euro
purtroppo non è stabile, oltre al fatto che il suo valore, e le sue
variazioni, lo decidono di volta in volta le banche americane, a
secondo dei loro interessi. E’ una storia che sta diventando ricorrente.
Più gli Usa allargano le loro sanzioni cosiddette extraterritoriali
(negando l’utilizzo del dollaro), più i paesi che possono commerciare
tra loro senza il dollaro lo fanno. Il problema sta diventando identico
per i paesi europei in merito alle “sanzioni” decise dagli americani
secondo i loro interessi o dei loro amici. Vedi, e vedrai, l’Iran.
(Sputnik News 6/6/2018). L’UE utilizzerà l’euro o il rublo?
Spagna.
Maggioranza di governo alle donne. Bene. Ma se si deve continuare le
politiche di austerità della troika di Bruxelles, non significa proprio
nulla. Una politica negativa governata al maschile o al femminile rimane
una politica negativa. La ministra dell’economia e delle finanze è
stata inviata direttamente dalla Commissione di Bruxelles. Una volpe
della troika a controllo del pollaio. Economista e avvocato, Nadia
Calviño, è diventata ministra dopo aver lavorato per 8 anni al servizio
della Commissione Europea e dal 2014, con la funzione di Direttrice
generale dei bilanci, con l’incarico della programmazione dei bilanci,
l’elaborazione dei bilanci annuali contabili e finanziari. Nulla di
politico, qui si fanno solo conti. Evidentemente i mercati non sono
panicati con questo cambio di governo, e si capisce, ma solo per le
ripercussioni della questione italiana. Nulla di nuovo dalla Spagna
socialista, ovviamente non per la giusta immagine e sicuramente
competenza delle donne, almeno fino alle prossime elezioni per il
Parlamento europeo.
La Svezia mobilita 22.000 riservisti per il
giorno della festa nazionale. Che succede? La Svezia è un paese che da
due secoli non è mai stato invaso. Le manovre, dopo quarant’anni,
impegneranno 40 battaglioni su tutto il territorio, in appoggio
all’esercito di professione. La società svedese si sta velocemente
rimilitarizzando. I dirigenti svedesi citano continuamente la Russia per
giustificare l’ammodernamento del riarmo, il ristabilimento del
servizio militare e il dispiego recente di un reggimento sull’isola di
Gotland, avamposto svedese sul mare Baltico. Il governo svedese, di
destra, ha stampato 5 milioni di libretti di 20 pagine “In caso di crisi
o di guerra”, dove si spiega alla popolazione le minacce possibili:
guerra, attentati, cyber attacchi, incidenti gravi, catastrofe naturali e
tutte le altre precauzioni da prender per prepararvisi e tenersi
pronti, cioè cosa conservare (stock), dove trovare rifugio ecc … (AFP, 6
giugno)
OPA (Offerta Pubblica d’Acquisto) di China Three Gorges sul
gruppo EDP (Energias de Portugal). Il Consiglio di amministrazione del
gruppo ha chiesto ai suoi azionari di non vendere le loro azioni,
ritenendo l’offerta troppo bassa e sottovalutata. L’offerta, per 9
miliardi di euro, porta anche sulla efficientissima e prosperosa filiale
per le energie rinnovabili EDP Renovaveis. Il gruppo portoghese ha
spiegato che il prezzo dell’offerta non riflette in maniera adeguata il
valore dell’azione e il prezzo è troppo basso, “tenuto conto della
pratica perseguita nel mercato europeo dei servizi di utilità pubblica”.
(AFP. 9 giugno). E’ il veleno nella coda. Perché un cittadino
possessore di azioni EDP, in un libero mercato mondiale sostenuto
dall’ideologia rampante delle privatizzazioni dei servizi pubblici
indispensabili, ora non dovrebbe fare soldi e speculare con le sue
azioni? Se si pensa che sia di utilità pubblica si rimetta il gruppo
nelle mani dei beni comuni indispensabili gestiti dallo Stato.
domenica 10 giugno 2018
Le pillole economiche di Tonino D'Orazio
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