di Domenico D'Amico
Proclama per le allodole
Vorrei dirlo adesso, a poche ore dall'ora fatale delle fetecchie irrevocabili: SPERIAMO CHE VINCA McCAIN!
Avrei voluto dirmi d'accordo con un blogger linkato su Kilombo che manifestava un augurio simile a quello che intitola questo post, ma non ho potuto leggerlo: la sua pagina è infestata da uno spyware, e mi sono tenuto alla larga.
Sì, è paradossale augurarsi che vinca il candidato Repubblicano, ma cercate di capire: come se niente fosse, i progressisti (qualsiasi cosa voglia dire) italiani si stanno lanciando in fregole fantasmatiche che riecheggiano quelle già eruttate in occasione della vittoria di John Kerry. Il furto che ha portato alla presidenza George W. Bush ha risparmiato ai progressisti italiani, come dice Luttazzi, quello di cui non avevano bisogno: false speranze.
E adesso ci risiamo. Dev'essere il sempiterno e inconsutile attaccamento alla Nuova Frontiera kennediana, che (chissà perché) spinge la sinistra italiana a ornarsi di un sorriso sognante (ma alquanto ebete) quando un candidato del Partito Democratico sembra a un cincinino dalla vittoria.
Intendiamoci, per quel che riguarda alcuni dettagli della vita quotidiana dei cittadini USA (in particolare in campo sanitario ed educativo) di sicuro è preferibile votare per il Partito Democratico (un partito conservatore di destra) invece che per il Partito Repubblicano (un partito di estrema destra). O meglio, questo lo dico io. Il cittadino statunitense medio è talmente lardellato dalla propaganda ossessiva che lo pervade sin dall'utero, che se gli dici “sanità pubblica” ti sputa in faccia, e se annusa aria di “redistribuzione” tira fuori il machete. Al confronto, l'italiano medio che si beve le quacquaracquate di Brunetta è un campione d'acume.
Il nostro punto di vista dovrebbe essere diverso.
Obama è sicuramente migliore di McCain: più giovane, più bello, più educato, meno stronzo (a quanto riferiscono i conoscenti del candidato Repubblicano)...
Permettetemi un sussiegoso prosieguo: STI CAZZI?
Faccio un esempio.
Obama fa un'osservazione assolutamente banale su quanto sia controproducente (in Afghanistan) spappolare tutti quei civili (roba che perfino il governo fantoccio perde le staffe), e la propaganda del GOP ha buon gioco ad accusarlo di antipatriottismo. Avete capito il problema? È semplicemente impossibile che il prossimo Presidente degli Stati Uniti possa dire l'indicibile:
“Cari concittadini, siamo un paese governato da un'oligarchia di farabutti, impegnato in guerre criminali et similia in mezzo mondo, abbiamo un sistema di vita che sfiora, no, incoccia decisamente nello psicopatico... Tutto questo andrebbe anche bene, sapete a me quanto me ne iperstrafrega che la maggior parte di voi faccia una vita di merda, delle monumentali macellazioni di facce brune in Musulmanistan, delle morìe disseminate dalle mefistofeliche ricette dei Chicago Boys e via e via e via? Il problema è che l'ovaccio filosofale che trasforma in oro la carne di voi trascurabile populace a una volta strabolle e marcisce, c'è quindi bisogno di un aggiustamento, una messa appunto, una lieve correzione di rotta, una svolta di, diciamo, una trentina di gradi. Beninteso, l'intento non è quello di farvi stare meglio, voi pattumaglia locale e ultramarina, ma permettere alla sopraccitata ristretta cerchia di manigoldi di spremervi ancora per un po'. Siete tutti d'accordo, aren't you?”
Il Presidente Obama non potrà far altro che proseguire la politica che il suo paese persegue da grosso modo un secolo (hi, filippini, vi piace la fossa?), con qualche piccola differenza che lo farà amare tanto dai sinistri europei, così come hanno amato il Clinton delle liberalizzazioni finanziarie, dell'embargo genocida iracheno e della guerra del Kosovo (mentre, giustamente, i conservatori janqui lo accusavano di non essere abbastanza fascista). Conseguenza: altro tempo perso dietro a sbrillucichii da allodole mentre la baracca continua a sfasciarsi.
No, meglio che vincano di nuovo i Repubblicani, meglio un bubbone purulento di uno smerdoganglioma sottocutaneo. Si badi bene: non si tratta del solito tanto peggio tanto meglio. Lo ripeto, la differenza tra Obama e McCain riguarda solo quisquilie (per noi europei). Una vittoria del GOP almeno ci impedirebbe di perdere di vista la mazza di Patroclo che ci pende sul capo (e che molti hanno già su per il colon): una catastrofica Nuova Grande Depressione.
L'unica vera alternativa sarebbe UNA SVOLTA SOCIALDEMOCRATICA.
Ma naturalmente non è possibile (se fossi ottimista aggiungerei per ora).
Obama è un belletto.
Drill, baby, drill!
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