mercoledì 23 settembre 2009

"Drogarsi non sarà mai un diritto", proibire il buon senso invece è un diritto sacrosanto

Drogarsi è lecito? Domanda posta in modo sbagliato. La domanda da fare è: cosa legittima il proibizionismo e la negazione delle libertà personali.
La droga fa male? Certo, anche il formaggio pecorino e la fonduta valdostana. Allora vietiamoli. Lasciamo stare poi droghe come l'alcol e il tabacco. La droga induce comportamenti antisociali. Certo, anche la politica però? Allora
vietiamola .
Il fatto più importante, è che da parte dei pasdaran del proibizionismo, si  vuole eludere il vero problema della droga, e cioè la rendita politica ed economica del proibizionismo stesso, che
da un parte alimenta la criminalità, e conseguentemente grossa parte della politica,  e dall'altra consente a molti politici un argomento forte, dove mettere dentro il problema della sicurezza, o meglio la demagogia  securitaria, e l'ipocrisia del concetto dei valori, quelli per capirci con i quali crescere " i nostri figli". Una mistica dove una severa autodisciplina del proprio corpo e quindi la proibizione di tutte le droghe (tutte?), è una componente essenziale, unitamente all'idea astratta, e questo è il bello, che la droga comunque la si metta è immorale di per sé, una specie di imperativo categorico kantiano all'incontrario. Parlando di morale poi, nessuna contraddizione se si mette in galera chi fuma uno spinello mentre  fanno rientrare in Italia capitali dall'estero, di provenienza illecita (traffici di droga compreso), attraverso lo scudo fiscale. Ma pazienza.
Quindi il discorso è che non possibile riportare il problema droga dentro la sfera dei diritti individuali, perché se così fosse, bisognerebbe ammettere che ognuno dovrebbe essere libero di rovinarsi la vita come meglio crede.
Va bene, non possiamo rendere legali, così di punto in bianco tutte le droghe. Ma almeno le limitazione del danno? Dare eroina sotto controllo medico a chi sicuramente non smetterà mai di farsi? Incrementare l'uso di Metadone e di Brupenorfina e simili? Neanche a parlarne, sui principi non si transige. Uno deve morire fra atroci dolori per principio, non si possono estrarre le cellule staminali embrionali per principio, gli omosessuali non possono legalizzare la loro unione per principio. Salvo che i principi vanno a farsi benedire quando si tratta dei potenti di turno che per principio (il loro), sono esentati da qualsiasi morale, sia quella che riguarda i comportamenti politico-istituzionali e il rispetto della legge, sia quella che riguarda la sessualità, o anche, perché no, quella che riguarda l'uso delle droghe.
Discorso stupido e moralista il mio. Meglio farsi uno spinello per non farsi il sangue amaro.

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