domenica 18 ottobre 2009

Dobbiamo prepararci all'insurrezione armata dei berluscones?

I riferimenti all'investitura popolare si fanno sempre più frequenti e sempre più minacciosi da parte di Berlusconi e dei suoi sodali (chiamarli partigiani mi suona offensivo nei riguardi di chi ha fatto la resistenza). Appare ovvio che questi signori sono completamente indifferenti al galateo poltico-istituzionale, a disquisizioni sul carattere della democrazia moderna in merito alla divisione dei poteri, e ad  artificiose distinzioni fra "governare" e "comandare". Lo sappiamo tutti, perché Berlusconi non ne ha fatto mai mistero, che per lui i nostri normali meccanismi democratici con il loro gioco di pesi e contrappesi, sono solo lambicchi da burocrati parassiti e perditempo, che vanno bene per gente come Fini e Casini, i quali, sempre a detta del nostro, non hanno mai lavorato e non sanno fare nient'altro che i politicanti (su questo quasi quasi mi viene voglia di dargli ragione). Il riferimento reiterato al popolo però non va preso sottogamba. Il quadro che ci si pone dinnanzi, per carità una visione del tutto arbitraria la mia, è quella di una stretta finale intorno a Berlusconi, che ormai in trappola non vede altra via d'uscita se non una chiamata alle armi del suo "popolo". Difficile credere che saranno in molti a rispondere all'appello, perché come mi fa notare Domenico, il popolo Berlusconiano lo segue finché lui riesce a creare suggestioni positive, promettendo il cielo a prezzi scontati, e fintanto ché la sua base sociale si sente garantita nella sua impunità e nei suoi privilegi. Pur tuttavia per il disegno berlusconiano anche una piccola, ma consistente minoranza di facinorosi potrebbe andar bene. L'importante è creare scompiglio e paventare l'ombra funesta di una guerra civile. L'esito potrebbe essere un governo di salvezza nazionale con Berlusconi a capo e immunità garantita per lui e i suoi congiurati. Ogni scenario è tanto plausibile quanto assurdo in una fase concitata come quella che stiamo attraversando.
Ad Anno Zero, l'altra sera il guastatore Castelli ha mandato messaggi neanche troppo sibillini, facendo riferimento al "popolo" di destra pronto e reattivo. Altrettanto eloquente è stata la risposta di Bersani che per ben tre volte gli ha ribattuto: "attento Castelli che il popolo ce l'abbiamo anche noi!".
Ci dobbiamo preparare ad eventi insurrezionali da parte di un’armata  Brancaleone berlusconiana? Se così sarà, lo sarà solo per volere di Berlusconi e  della sua smania di emulare Mussolini e l'amico Putin.

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