Yoani Sanchez, rappresenta uno dei tanti volti della propaganda. Noi in Italia di propaganda ne sappiamo qualcosa. Nel caso di Yoani Sanchez si tratta di un fenomeno qualitativamente diverso dal nostro, ma la logica è sempre quella. Gruppi dotati di molto potere influenzano pesantemente la pubblica opinione, usufruendo di mezzi e di risorse che il cosiddetto movimento si sogna.
Può non piacere la Cuba di Fidel, ma coloro che la combattono sono infinitamente peggiori di loro e gli ipocriti corifei dell'anticastrismo e antichavismo militante, che mai si sono sognati di manifestare davanti all'ambasciata statunitense, quando gli USA assassinarono Allende, o quando sterminarono un'intera generazione di oppositori politici per mezzo del Plan Condor, dovrebbero avere la compiacenza di ficcare la loro testa nel cesso e di tirare lo sciacquone.
Bisogna che di queste cose se ne parli, è inutile urlare al rispetto dei diritti umani prescindendo dai contesti in cui questi problemi si pongono e appellandosi a principi universali astratti, quegli stessi principi che si calpestano volentieri se a volerne usufruire sono quei negroidi incivili, che riprendiamo con la telecamera, per testimoniare la nostra bella avventura nelle terre selvagge, quando andiamo a vederli sudare, noi comodamente seduti ai bordi di una piscina di un albergo a cinque stelle.
I principi vanno bene, ma non quando sono la coperta con la quale si ammantano impietosamente i genocidi a danno di interi popoli.
giovedì 10 dicembre 2009
A OK notizie non piace che si parli di Yoani Sanchez
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