Ammetto di non aver ben compreso le vicissitudini pugliesi in merito alla designazione del candidato governatore e di avere scarse informazioni a riguardo, per cui quello che dirò si basa più su impressioni che su una conoscenza reale dei fatti.
Ho già detto che il tentativo di fare fuori Vendola mi puzza di restaurazione lontano un miglio: uno che parla di beni comuni, di diritti, di legalità, che rifiuta le litanie del libero mercato e perlopiù è omosessuale, deve essere come dice un mio amico americano a pain in the ass, uno che potrebbe rappresentare un esempio pericoloso per quanti in vaticano progettano un’Italia cristiana-cattolica e rigida custode dell’ortodossia.
Non capisco l’IDV. Che cosa rimprovera a Vendola? Ha silurato prontamente l’assessore dalemiano implicato negli scandali della sanità, non è indagato personalmente e da quello che mi dicono, ha bene operato. Paradossalmente l’IDV agisce a rimorchio dei vertici di un partito, quale il PD, che sono i veri responsabili dei guai di Vendola e non solo di lui. Se le giunte e le amministrazioni di centrosinistra si sono trovate nei guai in Puglia come in Abruzzo, questo lo si deve all’eredità del clientelismo democristiano meridionale, confluito poi attraverso il PPI nel PD. Oltretutto, entrando in una coalizione capeggiata da Emiliano si troverà a fianco a fianco dell’UDC, un partito che è stato sempre aspramente criticato (e giustamente) dall’IDV, per avere uomini come Cuffaro al suo interno e per essere un partito clientelare al cento per cento.
Sembrerebbe certo più naturale appoggiare un Vendola, finalmente depurato dalla melma democristiana, chiamando a raccolta la società civile e la parte migliore della Puglia, piuttosto che imbarcare l’UDC, un'accolita che gioca due partite in due tavoli diversi, ed è bello che pronto a darti il benservito quando non gli conviene più giocare con te. Mi sembra la riproposizione di uno schema perdente e suicida, frutto malato di una strategia che nel medio lungo periodo dovrebbe portare a un governo di coalizione con Fini e Casini. Ma forse c’è qualcos'altro che mi sfugge e mi piacerebbe che qualcuno mi desse dei lumi sull'affaire pugliese.
Ad ogni modo, ve la immaginate una giunta con l’UDC? Sarebbe un veto continuo: sulla gestione dell’acqua ad esempio (scommettiamo che loro l’acqua pubblica non piace?), su questioni riguardanti i diritti (magari a Emiliano potrebbe saltargli in mente di fare qualche concessione alle coppie di fatto, Dio ce ne scampi). Come la mettiamo poi sulla questione del nucleare? L’UDC è d’accordo. L’IDV, il PD e lo stesso Emiliano che ne pensano?
Io sono uno che sostiene che si deve fare di tutto per battere Berlusconi, ma trovo assurdo e ingiusto sacrificare Vendola sull’altare di un accordo che concede a Casini un potere enorme di veto a garanzia dei privilegi del vaticano e di altri poteri forti. Torno a ripetere che bisogna separare i diversi contesti: una coalizione per battere il berlusconismo e ripristinare condizioni di democrazia accettabili, può anche includere l’UDC. Ciò non vuol dire che bisogna sottostare ai ricatti e veti, che tendono unicamente al mantenimento della continuità col passato e alla tutela di privilegi e di equilibri politici che sono di ostacolo a qualsiasi cambiamento reale.
Le mediazioni hanno senso solo se portano qualcosa di buono, altrimenti è meglio perdere con onore.
lunedì 28 dicembre 2009
Che sta succedendo in Puglia?
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