QUELLO CHE MERITANO I QUACQUARACQUÀ
La penosissima vicenda Silvio-IVA-Sky riassume in modo esemplare la situazione del nostro sistema informativo.
Il Governo aumenta l'IVA sulle pay tv (cioè Sky) e l'opposizione “scopre” il conflitto di interessi, posizione squallidissima di gente che, quando si è ritrovata alla guida del paese, lavorava indefessamente a fare favori al Cavaliere Nero. I berluscoidi si attaccano all'Europa, che aveva imposto il riallineamento delle aliquote, ma non pensate che siano troppo condiscendenti: se l'Europa gli chiede di cacciare gli abusivi da qualche frequenza, non c'è problema, ne freghiamo una a RAIUNO...
E di tutto questo gli italiani che traggono la loro “informazione” dalla tv ne sanno poco o niente.
Come siamo fortunati noi happy few che in rete abbiamo tanto ben di dio: il solito Travaglio ci fa il riassunto, Miguel Martinez ci ricorda che genere di ceffo sia Murdoch, e tutti quanti scuotono il capo di fronte ai quacquaracquà del centrosinistra. No, sbagliano quelli che, come Carotenuto, dicono cose del tipo “per una volta che Silvio ne fa una giusta!” Noi, i privilegiati della Rete, possiamo sbertucciare l'affarismo rapinoso dei clientes berlusconiani e rinfrescarci la memoria sulle nefande attività di Murdoch. Schierarsi? Con quale criterio, quello di scegliere il meno fetente?
Come riporta Alberto Piccinini sul Manifesto di oggi, quando Berlusconi spiegò come mai (nel 1995) non avesse venduto parte della Fininvest a Murdoch, disse tra l'altro: “L'Italia ci vuole bene e questa tv se la merita.”
Parole sante!
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