di Franco Cilli
Questa è l'era del pensiero semplice.
Il pensiero semplice in realtà, pur se sostenuto da un'architettura
complessa, ha sempre prevalso in tutte le ere del nostro mondo, ma
oggi si palesa di fronte a noi come un'illuminazione improvvisa, la
proiezione di una coscienza digitalizzata.
Antropologi accorti, studiosi di
società complesse e dotati di un'articolazione di pensiero che
dirama e degrada in ogni direzione, hanno scoperto che ad esempio il
successo del fondamentalismo islamico, anche in giovani colti e ben
integrati nelle nostre società, risiede nella rappresentazione
elementare del mondo: noi i puri contro loro gli impuri. Forse è un
bisogno comune a tutti noi, quello di sedare l'ansia attraverso messaggi semplici e rassicuranti, in un mondo che appare sempre percorso da
schegge impazzite di senso, che colpiscono, ma non creano identità e
ti lasciano in preda all'ansia, sul crinale dell'abisso
dell'esistenza.
Le dicotomie funzionano, lo sanno gli esperti di
propaganda, lo sanno i Berlusconi, io nuovo, io impolitico, io
capace, io imprenditore, io gran lavoratore, io che vi prometto
felicità; loro i politici, il vecchio, gli scansafatiche, i grigi e
i tetri dispensatori di infelicità e negatori della speranza. Lo
sanno i Renzi: io il giovane, il nuovo (ancora), il simpatico, il
veloce, l'efficiente, cantore di un nuovo rinascimento e di una grandeur
perduta; loro il vecchio (ancora), la personificazione
dell'inefficienza e della ruggine del sistema, il vuoto e la maschera
dell'uguaglianza che cela solo ingiustizie. Mancava la sinistra
all'appello, sempre affezionata ad una complessità incoercibile, mai
disposta alla semplificazione, che è ancora più complessa
nell'apparire e nel declamare che non nella sostanza. Ora la
sinistra sta scoprendo la semplicità, non come valore, e neanche
come nuovo riduzionismo, ma come ordigno tattico ineludibile. La
comunicazione è importante, è importante semplificare per far
arrivare il messaggio a strutture cognitive complesse che anelano
alla semplicità, è importante per scatenare la passione, per
rinfocolare l'istinto identitario. Noi contro loro. Noi gli egualitari, i giusti, noi del bene comune, della solidarietà, dell'ambiente del welfare universale; loro i vampiri, i banchieri, gli sfruttatori, i sacerdoti del mercato contro le garanzie a buon mercato, i massacratori dell'ambiente e delle libertà, e tutto solo per far ingrassare ancora di più chi è già assurdamente opulento. Funziona. Certo la complessità resta,
perché da essa deve promanare la semplicità, perché la semplicità
deve solo trainare la complessità consentendole di sopravvivere in
un modo che riduce tutto a messaggi binari.
Questo mi è parso di capire negli
interventi ultimi di Revelli e di Perna, e questo è quello che un
sempliciotto come me dice da sempre.Vedremo.
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