di Tonino D’Orazio
Ha ragione Bergoglio e
non solo. Siamo nella terza guerra mondiale. Il Nobel della pace
Obama, in tono trionfante ci ha spiegato che di nuovo i nord
americani sono in guerra alla testa di un’alleanza di ben 40
nazioni. Contro chi? Una creatura loro, l’Isis. Fantomatico gruppo
che decapita, facendoci urlare alla vendetta, all’impiccagione, ed
essere in realtà utilizzati per altri scopi.
Intanto con questa scusa
gli americani sono riusciti a distruggere i pozzi petroliferi della
Siria e il gasdotto proveniente dall’Iran. Cosa pensavano i
siriani, di essersela scampata? E tutti quei civili sfollati, cosa
fuggono, le bombe intelligenti americane o la religione islamica? Lo
strumento utile, in barba alla Russia tenuta all’angolo, questa
volta è l’Isis, già etichettata con facilità come terrorista,
manco fossero a casa loro. L’altra volta, per massacrare l’Iraq
di Saddam ci furono le fantomatiche “armi di distruzione di massa”.
Poi ci fu l’amico della famiglia Bush, Bin Laden, e l’altro
fantomatico Al Qaida. Accusato della distruzione delle torri gemelle
di New York, ormai messo severamente e scientificamente in dubbio
anche dai “non complottisti”. Di Al Qaida, a ben riflettere, vi
sono stati fuori area solo alcuni attentati, direi cinicamente, nel
filo temporale dell’occupazione dei vari stati petroliferi. A meno
che la vita dei bianchi occidentali valga mille, o dieci mila, di
quelle arabe.
Ma chi sono e cosa
vogliono? Resistono all’occupazione e al depredamento del loro
paese attaccando tutti, anche i “collaboratoristi”? Sfidano gli
invasori? Strani ricordi. Sono utili ad un nuovo massacro dei curdi
(i curdi del nord iracheno si sono dichiarati autonomi, con i loro
pozzi petroliferi) aiutati dal silenzio storico dei turchi islamisti
di Erdogan, quando si tratta di massacro di quella etnia, che
mostrano solo i muscoli aspettando di invadere parte della Siria? Non
lo sapremo mai, né dai notiziari televisivi né dai giornali, tutti
allineati. Chi sono? Sono soltanto dei “cattivi” che scorazzano,
decapitano uno o due persone per farci diventare forcaioli e sfottono
gli americani facendole vestire di arancione, magari come i
“prigionieri senza nome” torturati legalmente a Guantanamo.
Adesso decapitano anche le donne. A quando i bambini? Sembra un film
costruito a tappe con un crescendo tipico dei thriller. Non sapremo
mai dove sono esattamente e quanti sono, anche se volessimo seguire
localizzando i bombardamenti gratuiti. Sembra abbiano solo carri
armati, in genere facili prede dell’aviazione sofisticata, eppure
avanzano quasi senza resistenza, malgrado i “bombardamenti”
americani mirati. Possibile? Eppure avanzano contro i curdi. Sembra
incredibile che si nascondano dentro i pozzi di petrolio o sotto le
tubature dei gasdotti. Certamente, 40 paesi alleati di uno che dirige
e fa pagare dazio agli altri non sono mica poco. Solo Bergoglio
inveisce contro la terza guerra mondiale in atto. E qualcuno dice
ancora che i bombardieri F-35 non servono, invece ci saranno utili
nel futuro prossimo. Come possiamo aiutare gli amici americani senza
quegli aerei?
Si sentono tutti
minacciati da questi specialisti addestrati dai nord americani. Come
dice la H. Clinton:”Sono nostri e ci sono sfuggiti di mano”.
Credibile? Saranno mica ancora “nostri” e stanno svolgendo il
compitino a loro affidato? Insomma i Talebani non servono più, Al
Qaida nemmeno, nell’immaginario collettivo dei bianchi (o
filo-occidentali) forcaioli e guerrafondai bisognava creare un altro
nemico. Putin è ancora un osso duro. I musulmani sono ossa più
tenere, basta anche metterli gli uni contro gli altri. Eccolo allora
nasce la creatura Isis, da non confondere con una nuova tassa
renziana nascosta dalla parola e dal gioco delle tre carte per
impoverire i già poveri.
Ma l’immaginario
western non finisce qui. Sia Cameron (GB) per l’Iraq che Hollande
(Fr) per l’Algeria, annunciano che daranno la caccia all’uomo
fino a prendere “il” colpevole della decapitazione, perché,
malgrado tutto, i loro servizi segreti li hanno riconosciuti. Avranno
presto bisogno di un colpevole.
Ma dobbiamo tremare un
po’ anche noi, viste le minacce di attentati profferite per le
metropolitane, o i luoghi pubblici dei 40 paesi in guerra contro una
tribù, anche se ben armata e con sofisticate armi certamente non di
loro produzione. Cosa pensare di tutte queste minacce che durano
ormai da più di 10 anni e in realtà mai avvenute? Sono bravi i
servizi segreti oppure sono minacce fasulle alimentate per tenere
buone e obbedienti le popolazioni?
Perché preoccuparmi di
disoccupazione e drammaticità sociale quando ho un “nemico” che
vuole uccidermi? Sarò al posto giusto e al momento giusto fuori
dall’eventuale attentato? Devo evitare metropolitane, bus e
aeroporti? Sono drammatiche preoccupazioni virtuali, intrisi di una
paura reale e ben costruita per esserla.
Ma un’altra guerra,
sottile e invadente sta venendo avanti. Di nuovo quella del petrolio.
Un'eventuale caduta del barile a 60 $, sarebbe un evento devastante
per parecchie economie recalcitranti. Qualche analista ipotizza che
sia proprio Mosca il bersaglio principale di una strategia che
l’Arabia Saudita potrebbe aver concordato con gli Stati Uniti. Così
Putin dovrà venderci il gas al prezzo che diciamo noi e tenersi le
sanzioni. Ma c’è anche il Venezuela nel mirino, oltre che
l’Argentina (che non vuole pagare arretrati e tassi di interesse
agli strozzini internazionali) e il Brasile (in fase pre-elettorale e
partecipe della combriccola Brics recalcitrante all’impero), se non
la stessa Nigeria. Perché poi gli stati uniti hanno scelto di
raggiungere e superare l’Arabia Saudita a livello di esportazioni
petrolifere? Sono rivali o diventati il gatto e la volpe contro
tutti? E’ ipotizzabile la rapida e lucrosa costruzione di 1.000
petroliere per rifornire l’Europa, dopo aver impostato con i
nazi-fascisti ucraini il “litigio” con Mosca?
Siamo in grande amicizia,
o servitù, con una piovra mostruosa convinta di volere e dovere
imperare sul mondo. Ha capito che da sola non ce la può fare, deve
aprire troppi fronti, allora tocca un po’, sotto l’egida dell’Onu
o meno, dare una mano. Siamo felici e contenti di dargliela. Dio mi
salvi dagli amici.
devo ammettere che un po' di mal di testa a leggere il post mi è venuto..
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