di Tonino D'Orazio
“La
Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data
dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della
Memoria“, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo
ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini
ebrei …”
Diciamo: tutto qui? E gli altri ? Perché non ricordare meglio anche
chi ha compiuto e compie ancora oggi queste nefandezze ? Giusto per
non dimenticare il tutto.
Dobbiamo
intanto partire dalla fine dell’800 e l’inizio del ‘900 ad
oggi. Questo non è un articolo, è solo un elenco che si può
trovare facilmente in modo più completo su vari siti internet. E’
un sunto per non dimenticare, non solo le vittime, ma soprattutto
anche i carnefici.
Tra i genocidi
compiuti dagli Usa
prima della Seconda guerra mondiale vogliamo citare solo i due che ci
sembrano più significativi: lo sterminio dei nativi americani (gli
“indiani”) e il massacro del popolo filippino. Tralasciamo,
invece, la Guerra di secessione anche se, a detta degli storici, è
stata la guerra civile più sanguinosa della storia umana. Una stima
onnicomprensiva dei civili morti: 90 milioni. Nel 1860 si contavano
negli Stati Uniti ancora 4 milioni di schiavi. Gli schiavi non
morivano solo in schiavitù, ma anche di schiavitù. 2 milioni
morirono di stenti o di maltrattamenti, durante il loro trasferimento
o durante la loro prigionia. Inoltre in quest’ultimo secolo, fino
ad oggi, gli Usa, con gli amici inglesi, sono responsabili di enormi
massacri di civili tra guerre di occupazione, o se vogliamo ancora
crederci di esportazione della democrazia, di blocchi economici
tendenti a ridurre alla fame popolazioni intere sul globo perché
“non allineate” a farsi sfruttare, e di sostegno alle dittature
sanguinarie, anche neofasciste o neonaziste, purché affini ai loro
interessi.
Gli Armeni.
Tra il 1915 e il 1916, i Giovani Turchi, ufficiali nazionalisti
dell'Impero ottomano, ordinarono vasti massacri contro la popolazione
armena. Le successive deportazioni di massa e l’eliminazione fisica
degli Armeni portarono il numero delle vittime a un milione e mezzo
circa, il 75% del totale della popolazione. Solo 20 Paesi al mondo,
tra cui l’Italia, hanno riconosciuto ufficialmente come genocidio
questi massacri.
Gli Ucraini.
Due decenni più tardi toccò alla popolazione ucraina. Il genocidio
fu messo in pratica attraverso modalità diverse rispetto a quello
armeno: tra il 1923 e il 1933, Stalin lasciò morire di fame circa
sette milioni di persone. E’ chiamato per questo Holodomor,
(uccisione per fame).
Le deportazioni
nei gulag e in Siberia
di milioni di persone, l’uccisione di milioni di prigionieri
politici durante il regime di Stalin non rientrano nella definizione
ufficiale di genocidio anche se la cifra azzardata parla di più di
10 milioni di individui. Altri 20 milioni di russi vennero eliminati
dall’esercito
tedesco nella sua
avanzata e ritirata della seconda guerra mondiale. Alcuni
responsabili russi neonazisti ebbero a dire ultimamente che
l’Olocausto di 5,2 milioni di ebrei era una “bazzecola” in
confronto a quello subìto dal loro paese.
L’Olocausto
globale. Tra il 1933
e il 1945 fu avviato lo sterminio del popolo ebraico in Europa; le
vittime sono calcolate in circa 5,2 milioni di persone, gran parte
delle quali morta nei campi di sterminio. A queste si aggiungono dai
7 ai 14 milioni di vittime tra i rom e i sinti, i comunisti, gli
omosessuali, i malati di mente, i neri, gli slavi, i polacchi. Gruppi
definiti Untermenschen,
“sottopersone”.
Lo stesso
ragionamento di non considerare genocidio le questioni politiche
(ONU. 1946) vale anche per i circa 45 milioni di cinesi caduti sotto
il regime di Mao
tra il 'Grande salto in avanti', le purghe, la Rivoluzione culturale
e i campi di lavoro forzato, dal 1949 al 1975.
Indonesia.
Meno conosciuto è il genocidio indonesiano portato a termine tra il
1965 e il 1967, per opera del generale Suharto, salito al potere con
il sostegno degli Stati Uniti, uccise quasi un milione di
connazionali comunisti (la maggior parte contadini poveri).
Nessun commento:
Posta un commento