sabato 26 dicembre 2015

Buon Natale a Benigni (Roberto) e famiglia

Ieri mi chiedevo cosa gli passa per la testa a gente come Benigni, che  da una gioventù dissacrante e rivoluzionaria rovinano verso una mezza età conformista e piatta.
Sarà la fisiologia che induce la gente a pensieri conservatori, essendo il soma più a rischio perchè vecchio e fragile, e quindi da tutelare, assestando il proprio sistema interno su valori di attivazione più blandi, oppure semplicemente uno così è, solo che da giovane devi guadagnarti la notorietà, mentre da vecchio ti conviene il conformismo. In quest'ultimo caso la persona in questione sarebbe un figlio di buona donna dalla nascita che indossa maschere diverse a seconda del contesto storico-sociale a della convenienza del momento. 
Non lo so, certo che quando ho visto la rappresentazione di Benigni sui dieci comandamenti per la prima volta ho pensato che fossero una totale assurdità anche per un neoredento. L'artista interpreta, d'accordo, ma fare delle tiretere infinite su delle brevi frasi che avevano un compito normativo in una società primitiva, attribuendo loro significati così intensi e profondi, non è nè esegesi, nè arte, è solo ruffianeria.
Comunque un buon natale a Benigni è appropriato, almeno lui può cogliere l'ironia del gesto.

Nessun commento:

Posta un commento

Il racconto truccato del conflitto previdenziale

di Matteo Bortolon da Il Manifesto   Le pensioni sono sotto attacco. Non a singhiozzo, non in fasi circoscritte: sempre. Tale conclu...