sabato 5 dicembre 2015

La religione nell'ora di storia

Che accadrebbe se ai credenti venissero improvvisamente  mostrati divinità e profeti nella loro dimensione storica e non religiosa? Che ne sarebbe dei comandamenti, dei sacri valori, delle regole di comportamento, dei principi etici? Che ne sarebbe del maiale impuro, delle donne velate, delle pruderie sessuali, dell'odio verso i gay, della libertà di scegliere quando morire, dell'embrione persona inviolabile ?
Niente, non cambierebbe niente. La fede nel divino non  verrebbe minimamente scalfita dall'autorità della storia. 
Ai credenti non interessa la storia, non vogliono mordere la mela dell'albero della conoscenza, è peccato e non fa bene alla fede. 
Le parole impresse su libro di storia sarebbero lettera morta o scarabocchi illegibili.
La fede è in antitesi con il sapere, ce lo dicono sin da quando eravamo piccoli quelli che danno la parola a un Dio che per quanto che ne so non ha mai parlato.
I credenti preferiscono l'identità rassicurante del mito alla responsabilità di trovare da sè le risposte.
Mi rimane un dubbio, continuerebbero ad esistere quelle persone straordinarie che fanno cose grandiose spinte da un fede cieca?
 

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