giovedì 15 dicembre 2011

È un buon giorno per le elezioni anticipate


È un buon giorno per le elezioni anticipate. Se ci pensate bene,  se si indicessero elezioni politiche oggi, la Lega e il Pdl correrebbero da soli  e farebbero la parte delle anatre zoppe votate al macello. Certo la Lega potrebbe anche ripensarci sulla separazione da Berlusconi, ma un atteggiamento così ondivago sarebbe idigeribile per i palati rudi dei montanari leghisti e per Bossi e cerchi magici sarebbe un disastro. Il Pd sarebbe costretto a fare accordi con Casini, perché una caduta del governo Monti potrebbe avvenire solo in conseguenza di un frattura all'interno del Pd e una separazione definitiva con Di Pietro. Una tale coalizione indebolirebbe in parte Di Pietro e la sinistra, ma in misura maggiore la Lega e il Pdl. 
Alla fine la partita se la giocherebbero Bersani e Casini contro una coalizione formata da Di Pietro, Vendola, la sinistra e un listone (si spera) della società civile, e potete giurarci che quest'ultima avrebbe ottime chance di vittoria. 
Troppo bello e troppo semplice, meglio l'ombrello nel culo dei professori.


Retropensiero: e se dietro i comportamenti suicidari del Pd, giustificati con la scusa del senso di responsabilità istituzionale, ci fosse una strategia concertata con Casini, che vede l'appoggio al governo Monti come la premessa per una futura coalizione di governo? Il governo Monti in fondo con la sua stessa esistenza dimostra di per sé l'inutilità delle cosiddette "ali" (ossessione da diversi anni del Pd e in primo luogo di Veltroni),  cioè di "estremisti" come Di Pietro, Vendola e Rifondazione, screditati e resi inattuali dall'ascesa inarrestabile del concetto di "senso di responsabilità" di fronte all'emergenza. 
Deve per forza essere così, altrimenti il Pd è da TSO.

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