giovedì 19 gennaio 2012

Il tentato suicidio in psichiatria: fra decisionismo e garantismo

da Doppiamente


Una delle bestie nere degli psichiatri sono i cosiddetti TS: i tentati suicidi. L'infermiere del PS o il medico di turno nella maggior parte dei casi ti chiama e si esprime in maniera rituale: "c'è una (la maggioranza di casi sono donne) che si è impasticcata, sembrerebbe un atto dimostrativo, comunque..." Comunque sottintende che occorre una consulenza specialistica, non si può certo trascurare l'eventualità che sia una cosa seria e ad ogni modo come si suol dire se uno ha fatto un gesto dimostrativo c'è sicuramente dietro un disagio di cui occore farsi carico. Corri in PS. e mentre vai già ti ripassi mentalmente il protocollo con i suoi algoritmi. Lavanda gastrica, esami ematochimici, anamnesi accurata, colloquii coi familiari, se occorre consulenza internistica o neurologica ecc.:"se ne ha prese tante, va in Medicina ci mancherebbe, occore stabilizzare il quadro clinico, e poi lì da noi si sa un paziente critico è a rischio". Arrivi e trovi la ragazza o la donna matura disperata, in lacrime oppure con aria dimessa e contrita, raramente spavalda o rivedicativa, o il ragazzo giovane col telefonino in mano che cerca di rintracciare qualcuno, possibilmente l'amica delle ragazza che lo ha appena lasciato, diamine che si sappia in giro cosa ha fatto e perché. Qualche volta invece trovi volta la donna maltrattata col marito alcolista, altre volte il marito geloso convinto del tradimento della moglie o viceversa, o quello appena piantato in asso, e potrei continuare. Raramente, molto raramente ti trovi di fronte un TS con dietro una storia di fallimenti, depressione, psicosi, degrado e quant'altro, dove il tentativo letale è fallito per pura fatalità. A quel punto sei ad un bivio: l'immaginario assume le forme di aule di tribunali dove sei chiamato a rispondere sul perché non hai ricoverato un paziente o una paziente a rischio di suicidio o al contrario perché hai privato della libertà una persona che a conti fatti accettava le cure a domicilio e non presentava le "gravi alterazioni psichiche" necessarie per un TSO. Il mestiere dello psichiatra è questo: devi saper bilanciare le istanze garanttiste con quelle interventiste e custodialistiche e comunque agisci rischi sempre di avere torto.Ricoverare o no? Molti colleghi non ricoverano, ma fanno addirittura firmare ai pazienti il foglio di consulenza in cui lo stesso dichiara sotto la sua responsabilità di aver compiuto un gesto dimostrativo. Roba da matti, ma c'è da capirli. Altri non ci pensano due volte e ricoverano sottolineando il rischio di reiterazione del gesto. Il più delle volte ci si arrabatta con le parole: "la paziente si mostra critica nei confronti del gesto compiuto, che presenta tutti gli aspetti di un atto dimostrativo, anamnesi negativa per disturbi psichiatrici, esame psichicio negativo ecc ecc". Guai a nominare la parole suicidio, meglio succedanei o sinonimi fantasiosi: "tentativo autosoppressivo", "ingestione incongura di farmaci", "gesto autolesivo" ecc. Dopo il colloquio di rito con il paziente segue l'inevitabile il colloquio con i familiari, per sviscerare il problema ovviamente, ma anche per la segreta speranza di una collusione  con questi, in modo da potergli affidare la/il malcapitata/o senza essere costretti a rinchiuderla/o in gabbia inutilemente, e evitando al tempo stesso  il rischio di denunce. Quando non si può evitare il ricovero a causa di un'ingestione massiccia di farmaci e dell'instabilità del quadro clinico si tenta la carta del ricovero in  Medicina, meglio della psichiatria in fondo, con l'inevitabile corollario di comicità del collega che inviperito per una rogna in più da gestire, ti chiede di certificare che non ci sono rischi che il paziente si butti dalla finestra, "sai è già successo... "
Che dire, il tentato suicidio come la metti metti è un dramma, occorre solo cercare di non trasformarlo in una farsa. Magari qualche psichiatra e qualche psicologo in più non guasterebbe nei servizi pubblici, come pure delle linee guida più chiare e un miglior coordinamento con il PS.

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