di Tonino D'Orazio
Gran confusione regna nel
mondo del pensiero unico. I nemici sono diventati amici e gli amici,
nemici.
In Iraq, il premio Nobel
per la pace Obama non può fare a meno di dichiarare operazioni di
guerra, le solite operazioni mirate o mascherate che non convincono
più nessuno, per salvare i mobili, con tutte le conseguenze degli
inevitabili effetti collaterali tollerabili. Cioè il massacro dei
civili. I sunniti, gli islamisti meno fanatici, alleati qualche anno
fa nella “ricostruzione” dell’Iraq contro i jadisti sciiti
iraniani, oggi sono diventati terroristi, semplicemente perché
vogliono sopravvivere al loro genocidio in atto e riprendersi la loro
terra.
Obama, troppo buono,
lancia cibo, acqua e bombe. Un mix perfetto delle guerre di pace.
Intorno a Erbil (!), dove stranamente sembrano essersi concentrati i
diplomatici e i “contractors” americani occupanti da salvare. E
nei dintorni non sappiamo quanti a noi cari cristiani. Con il plauso
ostentato del socialista rivoluzionario francese Hollande, pronto a
menar le mani per nascondere il suo fallimento in patria. Ci risiamo
con i pozzi di petrolio, derubati da più di 10 anni, da
salvaguardare.
Ovviamente chi fa
resistenza per difendere o riprendersi la propria terra è un
terrorista, una volta erano partigiani. Era idem per la Resistenza
italiana e i nazi-fascisti. Eppure l’esperienza storica ci dice che
nessun popolo, almeno da mille anni, è mai riuscito a sopraffarne un
altro fuori casa per parecchio tempo. Prima o poi tocca scappare o
massacrare fino all’estinzione. Armeni, curdi, Viet Nam,
Afganistan, Palestinesi ecc…
Lo stesso concetto di
esportazione della democrazia occidentale e delle popolazioni bianche
sembra un grande flop. Potrà durare solo con le armi.
Dopo aver combattuto
contro i nazisti e i fascisti nell’ultima guerra, ribadendo il
grande valore della democrazia contro le dittature, nell’anniversario
dello sbarco di Normandia, cacciati dalle cerimonie i russi che
avevano perso solo 20 milioni di persone dall’altro lato,
ritroviamo i nord americani e gli inglesi, che nascondono sempre la
mano, che potenziano i fascisti di ogni tipo, in tutto il mondo, pur
di raggiungere l’obiettivo di essere l’unica potenza. Grandi gli
amici nazisti ungheresi, poi ucraini e adesso i turchi e presto altri
paesi.
Potete cercare in tutti i
colpi di stato del mondo, dalla “liberazione” in poi, e troverete
tutti gli esempi reali possibili, dall’America latina al sud-est
asiatico. Dalle teorie di Kissinger, e i suoi genocidi, ai presidenti
nord americani. Fra gli ultimi del dopo guerra solo Carter non ha
promosso nessuna guerra di rapina e infatti non è stato rieletto.
Mentre è in atto, in modo soft, una guerra economica micidiale
contro l’Europa e la sua storia sociale. Una specie di “fotti
compagni” consenzienti.
Ukraina e sostegno di
Cia, Nato e quant’altro, tramite i nuovi mazzieri nazisti, nel
colpo di stato “democratico” di piazza, nuova formula magica di
soggiogamento e sopraffazione. Ipocrisia ? Se ne assume la
responsabilità un capitalista rinomato, Soros. I nazi-fascisti,
quando servono, possono essere solo che amici. Tanto la colpa è
sempre degli altri, dei nemici che diventano per incanto dei
terroristi, delle vittime o dei corrotti che diventano subito amici.
Un capovolgimento sfacciato delle questioni ideali sottomesse al
“fine giustifica i mezzi”. Da quando Putin si è ripreso le sue
fonti energetiche, (ancora ‘sto petrolio!) dalle grinfie
anglo-americane cedute dall’alcolizzato Eltsin al libero mercato
(cioè agli anglo-americani), è diventato il nemico da circondare e
da abbattere. Il problema è che non è più nemmeno comunista il che
avrebbe facilitato sicuramente le cose. E noi siamo partecipi,
irragionevolmente di parte e servi, sia sul piano dell’intossicazione
informativa e ideologica che sull’abbattimento dell’art.11
(divieto di guerra) della Costituzione ormai più volte violentata.
In fondo ha ragione la banca nord americana JP Morgan Chase a
chiedersi a che servono più le Costituzioni anti-fasciste, a
chiedere di modificarle (operazione in atto soprattutto grazie ai
nuovi e vecchi socialisti) poiché rischiano di mettere a nudo i
comportamenti autoritari del neoliberismo e la sua concezione affina.
Cosa proibita di per sé. Il faro è il faro. Guida la guerra dei
ricchi contro i poveri, con il consenso di questi ultimi. Ossimoro?
Alienazione? Grande stupidità?
Gli amici nemici
palestinesi. Tutto l’armamento, le bombe, sui civili palestinesi su
donne e bambini sono pagati da Obama. Troppo semplice? E’
necessario scremare l’intossicazione delle raffinate analisi di
parte e la cruda realtà dei fatti. La violenza genocida degli
israeliani, degli ebrei, è talmente evidente che si riesce a
nasconderla solo con ipocrite chiacchiere. Basta seguire i
telegiornali di questi giorni, con un rigurgito di film vecchi e
nuovi sui poveri ebrei e sulla bibbia, su tutte le reti. Giornaliste
italiane di origine ebraica che parlano dai loro comodi alberghi di
Gerusalemme e immagini proiettate fuori campo. Le chiacchiere
nascondono i fatti e sono la bevanda degli sprovveduti, o finti
sprovveduti. 24 morti israeliani, 1600 morti palestinesi inermi fino
ad oggi, in gran parte donne e bambini, i riproduttori del futuro,
(esatta definizione del genocidio programmato), fino a sparare sui
neonati dei brefotrofi proprietà della coscienza poco pulita
dell’Onu, che si scandalizza ma non manda i caschi blu. Non hanno
il consenso dei nord americani. E’ una guerra tra super armati e
indiani con archi e frecce. Ma in pericolo ci sono gli israeliani,
cioè quelli che occupano impunemente i territori degli altri, per
questo si capisce la solidale amicizia dei nord americani, quelli che
hanno ridotto la striscia di Gaza, ma anche il resto, ad un grande
Lager a cielo aperto, dove i prigionieri non costano nulla ai loro
carcerieri. Quelli che hanno costruito, con i soldi nord americani,
il nuovo muro della vergogna e dell’apartheid. Capovolgimento della
storia. In fondo il sionismo è un po’ uguale al fascismo, ha le
stesse caratteristiche e lo stesso fascino. Bisogna sostenerlo in
nome della democrazia. Però la ferita piange un po’, allora tutti
i capi di stato embeded (addomesticati) si mettono di mezzo a fini
umanitari, a pacificare l’impacificabile, in realtà per non far
rimanere soli sui banchi degli imputati i nord americani e gli
israeliani.
A volte mi domando,
occupando gli americani il nostro paese, cosa faremmo. E’ vero che
pezzi del nostro territorio, forse per “uso capione”, per accordi
segreti di svendita, ormai gli appartiene. Tra poco anche l’Eni,
giusto per entrare nei programmi italo-russi di Gazprom. Però molti
pensano che, sul carro del vincitore guerrafondaio, staremmo più
comodi, saremmo anche noi vincitori per alone, e vedremmo solo
qualche pazzo partigiano riparlare di vera libertà e democrazia. Un
po’ come tra il 1944 e il 1945.
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