di Tonino D'Orazio
Siamo già in guerra o ce
ne accorgeremo all’improvviso?
Hollande è stupido o ci
fa? Si può minacciare guerra aperta alla Russia? Ma i francesi non
hanno tremato un po’? E’ più saggia una neoliberista-fascista
come la Merkel che un “socialista” europeo?
Il sostegno dell’Europa
al governo fascista di Kiev non è maturato da nessuna decisione
democratica e da nessun dibattito. E’ il volere degli Usa per
tenere “occupata” e all’angolo un pezzo del BRICS, la
petrolifera Russia. Per noi la decisione è demandata ad una certa
Mongherini che straparla e punta minacciosa l’indice ad est a nome
di altri. Che tenerezza la bimba! La Nato si mostra ogni giorno più
minacciosa e sostiene apertamente l’esercito ucraino con armamenti
sofisticati, accusando (il bue che dice cornuto all’asino) il non
meglio identificato intervento di Mosca. Basta che l’occidente lo
creda e sappia che i buoni siamo noi.
È diventato tipico
degli americani lanciare la pietra e nascondere la mano (Egitto,
Libia, Siria, Ucraina…) e bisogna ricordare con attenzione la loro
grande amicizia quando portano le guerre dappertutto sul globo
eccetto in casa loro. Vi sono molti video, (W You tube!) che
mostrano, sul fronte di Donetsk, dei combattenti con l’uniforme
ucraino, ma che parlano inglese e che rifiutano di essere filmati.
L’importante è negare l’evidenza. Hanno la propaganda e i media
necessari per imporre la “verità” che vogliono. La Commissione
Europea, con un programma speciale, ha stanziato milioni di euro per
la propaganda anti Russia. La guerra vera la si anticipa sempre con
quella mediatica. Titolo su RaiNews: “la Russia minaccia
l’america”. Abbiamo già il responsabile. Roba da matti. Nessuno
può dimenticare ciò che successe a Timisoara, in Romania, per
rendere più orribili i coniugi Ceausescu, prima del colpo di stato.
Lo stesso presidente ucraino ieri sventolava, in televisione davanti
a Merkel e Hollande, passaporti russi “sequestrati” a soldati
russi presenti nell’est del non veramente paese suo, che tutti
possono procurarsi al mercato nero. L’importante è che ci si
creda.
La leggerezza con la
quale la Commissione Europea ci avvicina a una situazione di guerra
con la Russia per interposta persona è semplicemente incredibile.
Corsa della Merkel a Washington per ricevere ordini. Sembra che basti
una scintilla. Gli inglesi sono più guardinghi. Forse pensano che
gli ombrelli nucleari non siano così efficaci. Un attacco diretto?
La storia dice: in inverno no, in primavera sì, ma con loro bisogna
fare presto prima che torni l’inverno.
Certamente vi sono
vittime innocenti nei due campi, ma le vittime russofone sembrano non
esistere.
Comunque, dai
telegiornali, non riusciamo a capire, guardando i villaggi, le città
distrutte e le vecchiette che piangono, chi ha fatto cosa e chi è
chi. Ci mostrano immagini soleggiate d’estate, come se le zone non
fossero coperte di neve e fango in questi giorni.
Qualcuno, anche nei
sindacati, ricorda le vittime di Odessa? Dico dei sindacati poiché
l’assassinio di 48 (i russofoni dicono 66) manifestanti pacifisti
avvenne proprio nella sede della “casa dei sindacati” dove si
erano rifugiati dopo una feroce carica delle milizie naziste del
governo di Kiev. Manifestavano dopo la decisione brutale del governo
fascista di Kiev di sopprimere lo studio della lingua russa nelle
scuole. Sono stati circondati nella “casa dei sindacati” e
l’edificio dato alle fiamme. Quelli che non sono morti bruciati
vivi sono stati picchiati a morte mentre uscivano dalle fiamme. Sotto
l’occhio tranquillo della polizia, ma filmati in diretta e
trasferiti sulle reti sociali. Purtroppo erano nel campo sbagliato,
non in quello che fanno sostenere a noi. Quindi quelli non contano.
A noi, perché è una
guerra civile organizzata e pagata dagli americani (Soros dixit e
ruolo positivo di interferenza ribadito da Obama) e dai tedeschi
espansionisti (facciamo finta di dire dall’Europa perché ormai è
la stessa cosa), cioè da noi. Degli eurocratici irresponsabili ci
stanno trascinando in una guerra civile costruita ad hoc, anche a
sostenere i nazi-fascisti locali, “democratici” dopo il colpo di
stato. Così, noi iscritti all’ANPI, abbiamo imparato che ce ne
sono anche dei “buoni”. Ai cittadini italiani o europei non hanno
mai chiesto un parere, ma per quale motivo dovrebbero farlo, ci
mancherebbe, altri comandano e decidono. Basta che paghiamo, in
termini economici (le contro-sanzioni russe alle imprese e
all’agricoltura, ovviamente europee) e soprattutto in termini
morali. Siamo sempre più impegnati in tutte le guerre, altro che
art.11 della Costituzione. In Ucraina siamo in avan-posto in nome dei
nostri amici americani, non ancora con le armi, ma vai a sapere cosa
ci nascondono, come d’abitudine. Notizia Ansa (31 gennaio): due
coraggiosi caccia italiani schierati in Lituania intercettano mig
russo (veramente era un cargo) che volava sul mare Baltico (!), che
forse si avvicinava …
Il sostegno militare della Nato, organizzazione
militare che non è nostra ma in cui siamo obbligatoriamente dentro
per debiti di guerra, ci porta sempre più in una situazione
pericolosa di conflitto con la Russia. A vedere l’escalation
degli eventi, quasi quasi ci tocca sperare nella saggezza di Putin,
che, in confronto ai guerrafondai Hollande-Merkel che continuano a
minacciare facendo finta di trattare, ha dichiarato che non vuole
fare guerra a nessuno. Ma si sa, i russi mentono sempre, figuriamoci
se fossero ancora comunisti. Ma forse qualche alone soffuso sarà
rimasto.
Se poi si pensa all’autodeterminazione dei popoli
come massima legge democratica, storica e naturale ci dobbiamo
chiedere se non abbiamo sbagliato qualcosa nelle nostre tre Guerre
d’Indipendenza e nella prima guerra mondiale per conquistare terre
altrui anche di lingua e cultura tedesca.
Ma non tutti pensano al ricongiungimento pacifico
delle etnie e delle grandi famiglie culturali e religiose. Basta
pensare ai Curdi, sparpagliati e divisi in quattro stati confinanti e
in guerra anche sul loro territorio iracheno. Ma anche a tutti i
paesi africani, divisi da immaginarie e feroci linee meridiane e
parallele. Una specie di dividit et imperat. Si pagherà per
sempre questa bestialità coloniale soprattutto franco-inglese. La
stessa cosa dicasi delle frontiere in Medio Oriente.
Basta pensare alla decisione odierna dell’Onu nel
dichiarare che tra Serbi e Bosniaci non vi sono stati atti di
genocidio, ma solo rappresaglie “normali” di guerra, diciamo
ineluttabili corollari. Dopo 25 anni il Tribunale Penale
Internazionale scopre che ha sbagliato ad imprigionare e condannare
solo i serbi e non anche i bosniaci. Erano nel campo sbagliato.
Quindi, anche in Ucraina, tutto va bene “madame la
marquise”, qualcuno, anche se a casa sua, sta nel campo sbagliato.
L’hanno deciso altrove. Anche noi sempre più implicati.
c'erano una volta... i corrispondenti di guerra, seri ed onesti....
RispondiEliminaadesso, è il progresso bellezza!, dobbiamo accontentarci di un d'orazio che fa marchette per tirare a campare.. come siamo caduti in basso !!!
e si che basterebbe non accontentarsi dei comunicati stampa degli amici (padroni?, alzare il culo incollato alla sedia e fare un viaggio di duemila chilometri.
Non ci si impiega molto, solo 26 ore circa, ma basterebbero perchè uno scribacchino qualsiasi si renda onto, di persona, della verità.
La verità di quelli che mentono quando parlano di fascisti in pazza della libertà (maidan per gli ignoranti!) pur non essendoci mai stati. Che tacciono dei mercenari ceceni e dei militari russi, armati di tutto punto, che massacrano giovani ucraini, male armati e per nulla addestrati, che combattono contro lo strapotere di putin e per la libertà di decidere il loro futuro. Che fingono di non vedere le armate di un criminale, che, sostenuto dai media che temono di perdere la mancia, non si vergogna di sfoggiare la bandiera della libertà.
Tonino D'Orazio scrive senza alcun compenso, d'altro canto non si vede chi dovrebbe elargirglielo.
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