È mai possibile che non si possano dire le cose chiaramente? Si deve per forza girare attorno alla faccenda con un pudore sospetto, sussurrare sommessamente, dire e non dire come se dietro l'angolo ci fosse sempre qualcuno pronto a tirarti lo sgambetto se fai tanto di sbagliare una virgola o un'intonazione? Strano ma qui chi vince è in genere chi la spara più grossa.
D'accordo voglio capire che NOI dobbiamo distinguerci dagli altri e fare le cose per bene, seguendo un metodo con il giusto rigore intellettuale, ma lo hanno capito anche i bambini che in Italia non puoi fare a meno di vincere, tu che sei "radicale", se vuoi davvero cambiare le cose, perché tu e solo tu sei l'antitesi del gattopardo. Bene. Come si fa a vincere? Si crea una coalizione, sociale, politica, umana, chiamatela come vi pare, che riesca a raccimolare il consenso necessario, si va alle elezioni e finalemente si prende il potere e si impianta un nuovo governo, ma anche una nuova semantica, dove le riforme sono controriforme che fregano i lavoratori, la troika è una banda di strozzini e certi personaggi non sono giornalisti, ma impiegati di Berlusconi o veline di regime.
Non serve a nulla urlare che non si vuole creare un partito come per esorcizzare una colpa o la sfortuna, non serve dire cosa non si vuole fare, bisogna dire chiaro e forte COSA si vuole fare.
Mi sembra di capire che per il momento dobbiamo accontarci dell'ombra cinese.
Gli egemoni non mancano di essere radicali.
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