lunedì 27 aprile 2015

Pensieri notturni 10

Si può avere pietà delle categorie? Non credo. Nessuno ha pietà per il nepalese terremotato, per il migrante che affoga nel mediterraneo o per il greco strozzato dalla Troika. In certi casi tuttalpiù la pietà è un automatismo sfocato che entra in gioco perché non riusciamo a vedere l'uomo dietro le categorie e assistiamo inerti allo scorrere di immagini di tragedia mentre mangiamo guardando la TV. Appena scorgiamo l'uomo strappato dal suo simulacro virtuale abbiamo un moto viscerale e non possiamo sottrarci dall'andargli incontro. Perlomeno quelli come noi che sono umani.

Spesso però alla pietà preferiamo la rabbia, per ciò che è e che dovrebbe essere, per ciò che vorremmo e non abbiamo, oppure per pura ripicca intellettuale.

Migliaia di anni di storia dell'umanità e ancora riescono a convincerci che questo è il migliore dei mondi possibili. Non è vero e si vede ad occhio nudo, non può essere buono un mondo dove esseri umani che scappano dalla distruzione e dalla miseria vengono lasciati affogare.

Ci sforziamo sempre di capire cosa fare e cosa pensare per emanciparci da un destino di dolore miseria, ma alla fine siamo ricacciati inevitabilmente in un divenire delle cose sempre uguali a se stesse.

Quando non capiamo dobbiamo sempre cercare qualcuno con cui prendercela.

Al momento per quanto mi riguarda me la prendo con il popolo, cioè con quella categoria di uomini che cerco di salvare anche se nessuno me lo ha chiesto.

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