mercoledì 8 giugno 2016
Berdini, Montanari, Rossi: se Virginia Raggi sceglie l’eccellenza
di Paolo Flores d'Arcais da Micromega
Lo strumento contundente e monocorde con cui il renziano Giachetti e “Il Messaggero” di Caltagirone cercheranno di manganellare la candidatura di Virginia Raggi, per impedire che Roma possa essere amministrata senza più bacio della pantofola allo strapotere dei palazzinari e altri intrecci affaristico-politici (con ramificate incursioni criminali, si è visto) è uno solo, benché flautato poi in tutte le salse: Virginia Raggi è eterodiretta dalla ditta Casaleggio.
Se però le indiscrezioni del “Fatto Quotidiano” prima e della “Stampa” poi sulla squadra di assessori che Virginia Raggi ha in mente di mettere insieme saranno confermate, quell’arma che la Nuova Cricca Renziana sciorina in campo nazionale da mane a sera sul sistema (dis)informativo televisivo, ormai occupato manu militari, diventerà spuntata, risibile, ridicola, addirittura un boomerang.
I tre nomi fatti dai due quotidiani costituiscono infatti un concentrato di eccellenza di competenze e una lega straordinaria di serietà e passione civile: Paolo Berdini, Tomaso Montanari, Raphael Rossi.
Paolo Berdini è uno dei massimi urbanisti italiani, conosce il territorio di Roma quartiere per quartiere, periferia per periferia, sampietrino per sampietrino, ha una visione strategica che attualizza il meglio della cultura urbanistica e ambientalistica di Roma, quella dei Cederna e degli Insolera, per capirsi. Per la lobby palazzinara che da oltre mezzo secolo imperversa nel sacco lanzichenecco della città è come il drappo rosso davanti alle corna del toro. Per i cittadini una garanzia che Roma tornerà loro.
Tomaso Montanari è non solo un grande storico dell’arte di livello internazionale (i suoi studi sul Bernini ormai “fanno autorità”), non solo è un grande divulgatore anche a livello televisivo (sapere divulgare nel rigore e nella serietà è difficilissimo, potrei portare vari esempi di pessima divulgazione per quanto riguarda l’arte, basati sulla notorietà da risse di talk show anziché sulla competenza), è anche un conoscitore senza pari del patrimonio culturale italiano e delle possibili strategie per valorizzarlo (in direzione opposta a quella disastrosa di Renzi e Franceschini): sarebbe un ottimo ministro della cultura, perciò un assessore fuoriclasse.
Raphael Rossi è uno dei massimi studiosi dei sistemi di smaltimento del rifiuti presi nel loro ciclo intero: nel futuro, ma ormai già nel presente, un problema cruciale della società industrializzata, come hanno capito perfettamente le mafie che già da decenni in questo settore lucrano a dismisura con tutte le cordate di politicanti. Studioso ovviamente non significa, come crede Renzi, intellettuale astratto (in realtà Renzi usa altre espressioni, insultanti, da tipica invidia di ignorante): Rossi ha lavorato per molte amministrazioni locali interessate a realizzare sul serio lo “smaltimento virtuoso” dei rifiuti, con risultati che vengono studiati anche all’estero.
Non voglio indulgere all’ottimismo, la cautela è d’obbligo. Ma se le indiscrezioni sono vere, e se anche per gli altri assessorati Virginia Raggi intende muoversi con questi criteri (eccellenza nella competenza tecnica e passione civile riformatrice, contro tutte le lobby e gli interessi per loro natura ob-sceni) Roma potrebbe avere una squadra di assessori che renderebbe impossibile per qualsiasi cittadino mediamente serio, onesto, desideroso di una città vivibile, non votare per Virginia Raggi.
Certo, dall’altra parte Bertolaso ha fatto outing per Giachetti... Prosit.
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