di Tonino D’Orazio
L’uccisione della deputata
laburista Hellen Joanne Cox, schierata per il Remain nell’Unione Europea
doveva succedere. Nei momenti cruciali, la lista dei paesi e delle
personalità è lunga, arriva il morto “eclatante” che riconduce “alla
ragione”, contro un eventuale cambiamento radicale e per la
“conservazione”, a “qualunque prezzo”. Ricordo male nel dire anch’io che
ha sempre funzionato, che l’operazione psicologica è facile e quasi
infallibile? Infatti Jo Cox è diventata l’incarnazione di “ogni
cittadino” favorevole al mantenimento della Gran Bretagna nel l’UE.
(Vedi piccolo capovolgimento emozionale propostoci dei “sondaggi”). La
controprova? Quando è arrivata la notizia del decesso, la baldoria
finanziaria ha raggiunto il massimo. Borse e listini impazziti, in tutta
Europa, impennate azionarie, prezzi alle stelle, gaudio e giubilo di
tutto gli operatori, bookmakers che aggiornavano le quote. Speculazione
di morte, “ha sempre funzionato” (A.Foa).
Anzi sembra l’elemento naturale, l’assioma fondante dello sfruttamento capitalistico: mors tua,vita mea.
Tralascio la storia ancora quasi misteriosa della strategia della
tensione in Italia, e magari anche in tanti altri paesi. Anche se tra
Stay Beind e Gladio (a causa della singolar tenzone tra Andreotti e
Cossiga che le ha portate alla luce) abbiamo intravisto qualcosa di cui
non si parla più avendo seppellito morti e verità. L’importante è non
dimenticare, anche se siamo una colonia consenziente. Magari ricordando
anche altre personalità “irrequiete e non troppo ubbidienti” come Olaf
Palm, Yitzhak Rabin, Simon Peres (uccisi dal solito “folle”, sempre
legato alla Cia, magari “deviata” per non dare nell’occhio). Forse anche
Coluche in Francia quando le morti sono più che “sospette”. Sbaglio nel
dire che spesso erano socialisti “veri”? La Cox era una sostenitrice
parlamentare degli Amici del Labour per la Palestina e il Medio Oriente,
e aveva chiesto la revoca del blocco della Striscia di Gaza, oltre un
boicottaggio commerciale di Israele, disinvestimenti e sanzioni. Era
contro l’intervento in Siria, i bombardamenti e l’invio di truppe.
L’assassinio? Una fava due, se non tre, piccioni. Se ricordo bene, Idem
del governo norvegese attaccato con la strage del solito “folle” Brewick
per gli stessi motivi. A quando qualcuno del M5S quando toccheranno
interessi veri degli “altri” contro quelli nostri?
Il sospetto che
il mondo sia “gestito e programmato” da una vera e propria oligarchia
ristretta, oltre ad averla già delineata Marx a suo tempo nel Capitale
come una strada obbligata del capitalismo occidentale, sta diventando
realtà visiva, almeno per quelli che riescono a decodificare le grandi
linee della soffocante struttura bancaria internazionale con sufficiente
disincanto. Ormai anche in Europa tutti si rendono conto che siamo
“gestiti e programmati” dalla troika internazionale, contro il popolo e i
suoi referendum, cioè dalle banche e dai politici asserviti. Una vera
gabbia. Forse qualcuno di questo tipo di Europa non ne vuole più sapere.
Facile pensare invece che “debba assolutamente” rimanere tale, sempre e
a qualunque costo.
La motivazione di fondo è pur sempre quella
bancaria e fa da cornice. Il 4 e 5 settembre prossimi la Cina ospiterà
il G20 nella città di Hangzhou. Questo summit marcherà la fine del
vecchio ordine economico (Bretton Woods 1944) e la nascita di un nuovo
ordine mondiale. Cioè la transizione tra il quadro monetario basato sul
dollaro americano e il nuovo quadro monetario basato sul SDR (Special
Drawing Rights, ovvero Diritti Speciali di Prelievo, DSP) del Fondo
Monetario Internazionale. “Sono un particolare tipo di valuta il cui
valore è ricavato da un paniere di valute internazionali (ci ricorda il
Serpente Monetario Europeo), rispetto alle quali si calcola una sorta di
comune denominatore e il cui risultato dà il valore dei DSP.
(Wikipedia). Già oggi molte transazioni internazionali avvengono con
questa valuta. Ciò implica un quadro monetario multilaterale e in parte
l’eliminazione della corruzione finanziaria. Le valute del paniere sono
il dollaro (42%), l’euro (37,5%), lo yen (9,3%) e la sterlina inglese
(11,2%). Dal 1° ottobre ne farà parte anche lo yuan (o Renminbi) cinese
al quale dovranno tutti cedere una percentuale. Ciò diminuirà la
percentuale maggioritaria e il “peso” angloamericano a favore dei paesi
dell’oriente. Tra l’altro, capita la lezione, i cinesi non vogliono che
lo yuan diventi valuta di riserva, troppi rischi futuri unilaterali per
la loro economia, e puntano su altro.
E’ un punto di non ritorno
verso la costruzione di valute/riserva di scambio dalla quale il dollaro
è assente o solo subordinato ad un mercato amico (Canada, Unione
Europea/TTIP, Australia, e ritorno dell’America del Sud nell’alveo).
Invece tutte le organizzazioni finanziarie cinesi sono connesse,
integrate e funzionali al SDR, dall’AIIB, al Fondo per la nuova Strada
della Seta (da cui l’importanza per il Mediterraneo di una Siria
libera), alla Banca Cinese di Sviluppo, alla Nuova Banca di Sviluppo dei
Brics (già funzionante paniere monetario tra il real, il rublo, la
rupia indiana, lo yuan, e il rand sud africano), all’iniziativa Chiang
Mai in Thailandia, (nucleo di un Fondo Monetario Asiatico (FMA)), la
Borsa mondiale dell’oro di Shangai (oro quotato anche in yuan). Gli
analisti prevedono quindi un rialzo enorme dell’oro e soprattutto una
forte riduzione delle prerogative del dollaro, perché non ricoprirebbe
più il ruolo di valuta di riserva e quindi l’impossibilità della privata
banca centrale americana di stampare dollari superflui, perché moneta
“controllata” dal FMI allargato alla Cina. Comunque questo sarà un
problema futuro, per il momento il quadro delle operazioni strategiche
mondiali non può cambiare. Il Brexit è un lato di questo esagono
irregolare di valute e quindi di strategie economiche finanziarie
indispensabili agli Stati Uniti. Così come la preminenza indispensabile
del TTIP per agganciarci e sottometterci agli Stati Uniti, per quanto
riguarda economia e commercio, ed essere utilizzati come “massa
economica” docile contro le forze nascenti in oriente e in genere contro
il multilateralismo dei Brics.
D’altra parte negli Stati Uniti i
vari Soros e Rothschild (le 8 banche più importanti del mondo) non
vedono l’ora di inserirsi nel SDR, diversificandosi, prima che la nuova
immensa bolla del dollaro arrivi, oltre che partecipare ad una nuova
oligarchia bancaria mondiale, così ripulitisi dalla valuta dollaro
estremamente “pericolosa” avvelenata e inconsistente. Oligarchia sempre
più ridotta e decisiva, che già oggi appare dirigere le “rivoluzioni
arancioni” o “primaverili” appropriandosi, perché poi indebitandoli,
degli stati deboli. La nuova enorme bolla finanziaria negli USA dipende,
per ritardarne l’effetto, sempre più disperatamente dall’afflusso di
denaro dall’estero, soprattutto europeo e asiatico. Una specie di
sanguisuga con drenaggio mondiale di risorse da inghiottire in un pozzo
ormai senza fine. Bolla che gli Usa potrebbero in parte scaricare nel
SDR, a condizione di essere capace di manovrarlo.
Si capisce anche
che una Gran Bretagna agganciata ai trattati dell’Unione
rappresenterebbe una forza maggiore insieme all’euro (franco-tedesco)
all’interno del nuovo sistema, sommando di fatto percentuale euro a
quella sterlina, con la conseguenza di un “peso” superiore al dollaro
nel SDR, ma proni politicamente (Nato) ed economicamente agli Usa. Si
capisce anche il grande attacco mediatico-economico alla Russia, terzo
incomodo ma vera potenza europea, spinta nelle braccia dell’Oriente da
una Unione per conto terzi che a sua volta si indebolisce ancora di più,
euro compreso.
Si capisce allora tutti i timori “terroristici” che i
mass media, (anche in Italia), ormai padronali anche in tutto il mondo,
fanno incombere sul Brexit, e anche la contraddizione di un Soros (The
Sun) favorevole all’uscita, poiché questo farebbe accelerare la
debolezza della sterlina all’interno del paniere SDR e la schiaccerebbe
sempre più sul dollaro. Impedendo altresì un investimento forte e una
presenza della Gran Bretagna, che lo sta comunque facendo poiché impero e
lungimiranza obbligano, nelle ex-colonie asiatiche e nei vari Fondi che
vi si creano.
E’ lo scenario “nascosto” del Brexit, non adatto al
popolo, ma sicuramente discusso dalla massoneria economico-politica del
Bildeberg. Altrimenti di che volete che parlino? Solo di come abbattere i
referendum popolari?
martedì 21 giugno 2016
Brexit ovvero la rottura del cerchio magico
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