mercoledì 13 agosto 2008

I mulini ad acqua di ComeDonChisciotte


acqua
L'ACQUA DI DIO

di Franco Cilli

Nei giorni scorsi ho partecipato a un'acceso dibattito sulle medicine alternative, su un sito di sinistra piuttosto famoso: Comedonchisciotte, che per certi versi apprezzo e stimo. Sono stato tacciato di essere un aristotelico impenitente, oltrechè di essere un ignorante e un presuntuoso, da chi si proclamava degno erede di Galileo. La discussione verteva prettamente sull'omeopatia e sull'ultimo ritrovato dei seguaci più o meno acculturati di questa pseudoscienza: la "memoria dell'acqua". Mi riprometto di scrivere un post più ricco e dettagliato sull'argomento quando farà meno caldo. Vorrei solo mettere in rilievo un parallelo che mi è venuto in mente ed è quello con l'intelligent design, l'ultima trovata dei credenti di estrazione anglosassone della religiome dell'unico Dio. Quando i credenti hanno capito che il buon San Tommaso e il buon Sant'Anselmo non erano più sufficienti a convincere un mucchio di persone dell'esistenza di Dio, hanno pensato di fare un upgrade della loro strumentazione obsoleta e si sono inventati la teoria dell'intelligent design, che pur essendo solo una teoria totalmente campata in aria, era sufficiente a dare un nuovo impulso a una religione che appariva come un astro in via di raffreddamento.Visto che la scienza non può spiegare tutto, ecco pronta una teoria, che grazie alla non onnipotenza della stessa, rimette in sella il vero onnipotente per eccellenza: Dio.
Una cosa analoga stanno facendo i cultori dell'omeopatia: dato che qualcuno si è accorto che un tale Avogadro aveva fatto una scoperta che riduceva ad acqua fresca i preparati omeopatici e l'empirismo ingenuo del povero dott. Hannemann appariva un tantino sbiadito, gli omeopati si sono attaccati al concetto fresco fresco e molto accattivante di memoria dell'acqua, cioè a dire che per quante siano le succussioni di un dato preparato omeopatico, l'acqua, benchè ormai totalmente priva di molecole di quel preparato, conserverà memoria dello stesso grazie alla memoria di legame dei suoi atomi di idrogeno e di ossigeno. La storia è molto interessante e comincia con lo scienziato francese Benveniste negli anni '80, che affermò di essere riuscito a dimostrare l'esitenza di questo fenomeno misurandone gli effetti. In pratica Benveniste prese un antianticorpo(anti IgE) lo diluì a diluizioni omeopatiche (cioè a dire eliminando totalmente la sua presenza dal preparato)) e dimostrò (credette di dimostrare, a mio avviso) che malgrado il procedimento di  diluizione i granulocitoi basofili degranulavano a contatto con tale preparato, liberando istamina.
Nature,
prestigiosa rivista scientifica e massima rappresentante della scienza ufficiale, accettò di pubblicare l'esperimento, ma pretese un protocollo rigido e la supervisione fra gli altri di James Randi, grande illusionista e cacciatore di fandonie. I risultati furono ovviamente molto deludenti. Gli epigoni dell'acqua intelligente, però non si diedero per vinti ed oggi (non so che risonanza abbia nel mondo accademico, credo zero), viene fuori un fisico, Roberto Germano che ha scritto "Aqua", un libro dove dati alla mano il concetto di memoria dell'acqua verebbe riproposto e dimostrato aldilà di qualsiasi dubbio. Confesso che ho appena sfogliato questo libro, ma non è questo il punto. Il punto è, come ho cercato di spiegare nelle discussioni avute, che il problema non ha niente a che vedere con la fisica quantistica, la calorimetria, la conduttività o quant'altro. Il problema ha a che vedere con l'efficacia dell'omeopatia, la quale è tutt'altro che dimostrata: ammesso che esista qualcosa di vagamente definibile come memoria dell'acqua, chi mi dice che quel determinato composto di cui l'acqua conserva memoria sia realmente efficace? E perchè l'acqua conserva memoria solo di quelle sostanze e non dello sciroppo di menta che ho preso al bar o della purga che mia nonna ha preso nel '23?
Una follia. Una follia anche perchè i fedeli dell'acqua tendono a mettere tutto nello stesso calderone: le cure naturali contro il cancro (guerra ala chemioterapia), le amalgami dentali, i vaccini che sono pericolosi e inutili, i chelanti per il mercurio per guarire i bambini autistici e quant'altro. Il tutto condito con una visione paranoica della realtà che vede congiure della "scienza ufficiale" ad ogni angolo di strada. Intendiamoci, io detesto Big Pharma, ma la canea che gli alternativi provocano serve solo ad occultare i veri problemi che stanno dietro la ricerca stessa, cioè lo scorretto utilizzo della metodologia, la manipolazione dei risultati, l'asservimento a logiche di profitto. Affermare queste cose non vuol dire però di conseguenza che l'irrazionalità deve sostituire la razionalità del metodo, imperfetto sì, perfettibile sì, inquinato sì, da logiche estranee al bene comune, ma infinitamente migliore del pensiero magico e delle paranoie degli "alternativi". Qui il problema, in definitiva non è il metodo scientifico, il problema è che quelli che lo conoscono bene, spesso lo usano malamente.

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