domenica 3 agosto 2008

Il destino di un paragnosta

postato da Ullikummi alle ore 18:19 domenica, 03 agosto 2008

THE MENTALIST
In arrivo a settembre sulla CBS, The Mentalist è un telefilm che promette (finalmente) l'avvento di un poliziesco di vaglia che si possa affiancare a giganti del tipo Law & Order Criminal Intent e Criminal Minds (il quale ultimo, col finale della terza stagione, ci ha lasciato col duodeno in sospeso).
Ovviamente possiamo trarre gli auspici solo basandoci sul pilota (un preair, cioè il primo episodio di una serie di imminente programmazione lasciato filtrare attraverso la rete, probabilmente dalle stesse reti televisive, con intenti promozionali; spesso questi preair risultano leggermente diversi dai pilot che verranno trasmessi a tempo debito: è successo con Heroes e The Sarah Connor Chronicles), ma la prima impressione è notevole.
I tasselli potrebbero sembrare un po' consumati (il poliziotto eterodosso che aggira i regolamenti, ed è anche l'eroe con alle spalle un tragico evento primario che lo ha cambiato, facendone il personaggio complicato della storia, e che ha anche una missione vendicatrice davanti a sé), ma l'insieme sembra reggere benissimo, sia per l'idea di base sia per l'interpretazione.
Il protagonista è un ex paragnosta, uno di quei channeler janqui che vedono il fantasma di tua nonna che ti sbava su una spalla, un professionista televisivo di un certo successo. Un evento terribile gli fa decidere di utilizzare le sue doti nelle indagini di polizia. Le sue doti di eccezionale osservatore, si badi bene. Perché l'ex paragnosta afferma esplicitamente che i poteri paranormali non esistono (“There's no such thing like real psychics”), e riesce a farci toccare con mano la profondità delle sue percezioni del comportamento umano. Inoltre è ateo (“There is no other side. This is it”), e speriamo che la serie non ci infligga i dubbi spirituali che hanno (quasi) sfiorato perfino il mitico dottor House! Inoltre, Simon Baker (che abbiamo visto in passato nel pregevole The Guardian) delinea un protagonista dalla profonda sensibilità, adeguatamente stazzonato, e con una venatura di sornioneria che non stride col resto. E l'alchimia con Robin Tunney, la coprotagonista, per ora sembra funzionare.
Insomma, The Mentalist è quello che ci saremmo aspettati da Psych, che invece si è rivelato di un piattume estenuante.
A settembre!
Domenico D'Amico

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