lunedì 25 agosto 2008

Cinema coreano 02


THE CHASER

Avevo in progetto di segnalare qualche horror coreano, ma, dopo averlo visto, spenderò qualche parola su The Chaser (추격자 - regia di Na Hong-jin, 2008).
È giusto rimproverare al regista il paragone sfavorevole con Memories of Murder, ma è il suo primo film, diamine!
Il protagonista, udite udite, è un ex poliziotto cacciato per corruzione (ma non è che i suoi vecchi colleghi siano poi tanto migliori di lui) che fa il pappone per un piccolo gruppo di prostitute. In questo non c'è niente di grandioso, né in positivo né in negativo: Eom Joong-ho é un protettore di mezza tacca, che manda il suo assistente mezzo scemo a decorare automobili e cabine telefoniche coi "santini" delle sue ragazze. È solo ai soldi che pensa, ma con lo stile di un traffichino che non riesce ad arrivare alla fine del mese.

Il mondo in cui vive, una Seul sciatta e spesso deserta, è squallido, senza speranza; più che malvagio e corrotto, torpido, insensibile, ottuso, senza qualità.

Il fatto che Eom Joong-ho vada a incocciare con un serial killer di prostitute (che all'inizio scambia per uno che gli ruba le ragazze per rivenderle), e che prenda con sé la bambina di una di esse (mentre la cerca in lungo e in largo), non lo trasforma in un eroe. Rimane fondamentalmente un cialtrone, una merda d'uomo. Ma il dolore della ragazza e della figlia gli provocano una risposta umana quasi, direi, fisiologica...
A parte tutto, poi, le scene d'azione sono straordinarie: corpi martirizzati che caracollano e confliggono, rovinano a terra come mucchi di stracci e bramiscono esausti.
Ah già, sì. Il martello di Old Boy.

Domenico D'Amico

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