mercoledì 6 agosto 2008

A RUOTA LIBERA 2: HEIDEGGER, DELEUZE, GUATTARI, PENSIERO DE CHE ?


PENSIERO MARCIO


Fa caldo, la mente è appannata, i pensieri fanno fatica a trovare la sintonia giusta, ma un’immagine mi appare ancora nitida e per nulla sfocata dalle spire della calura: l’inutilità di certi pensatori. Deleuze, Guattari, Lacan, Foucault, Negri, Lyotard, sono i pensatori dell’inutile e bello (o dell’inutile è bello). Qualcuno mi può spiegare a che servono? A che serve il loro linguaggio farfugliante, che dovrebbe essere la summa di una gnosi tanto incomprensibile quanto privata? Fra l’altro, se ne infischiano della matematica e delle scienze di base e hanno l'ardire di pretendere che queste si pieghino al loro pensiero.
E non mi si venga a dire che ho la presunzione di parlare senza aver prima letto le oper di questi signori e senza argomentare nel dettaglio, perchè io le opere di questi signori le ho lette ed ho perso solo tempo nel farlo, tempo che avrei meglio speso se avessi letto un manuale di orticultura, e non ho nessuna voglia di perdere altro tempo ad argomentare l'inargomentabile. Facciamo così, per venirci incntro, qualcuno se ha il coraggio, si legga queste opere: "Essere e Tempo" oppure "Millepiani" o "l'Antiedipo"o meglio "Differenza e Ripetizione" e poi le commentiamo insieme.
Lasciamo perdere i francesi, ma qualcuno mi può spiegare a che servono i giochetti di parole di un tizio come Heidegger, quando la cosa che risalta maggiormente di lui, andando al grano, è che era un vigliacco nazista (mai pentito) e profittatore delle sue giovani allieve? A che serve la sua presunta profondità di pensiero? Ha mai sfamato qualcuno? Che  tipo di progresso ha mai portato al genere umano il parlare a vanvera  ricamato dalle peggiori intenzioni? Le affabulazioni non sono qualcosa di vicino a una lucida follia? Bene: elogio della follia, ma non degli stronzi nazisti!

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