mercoledì 20 agosto 2008

MMMMMM......Maiale

MA CHE SAPORE HA
LA CARNE UMANA?
Da The Lay Scientist
17 agosto 2008
Maiale pigPer molte ragioni, il cannibalismo resta uno dei grandi tabù del XXI secolo. Eppure, praticamente ogni persona normale e sana di mente, me compreso, si chiede ogni tanto (diciamo tutte le sere, prima di addormentarmi e avere quel sogno ricorrente ambientato in una macelleria) che gusto abbia la carne umana. Stufo di aspettare i risultati della mia ultima simulazione sulla distribuzione geografica del krill, ho pensato di dover risolvere l'arcano.
hufuLa prima sorpresa l'ho avuta scoprendo l'esistenza di una ditta che aveva cominciato a vendere – nel 2005 – una “Sana Alternativa alla Carne Umana” a base di tofu: l'Hufu. Così descrivono le caretteristiche del loro singolare prodotto: “Se non avete mai consumato carne umana in precedenza, pensate al sapore e alla consistenza del manzo, solo un po' più delicato e tenero. Contrariamente alla credenza popolare, gli esseri umani non sanno di pollo o maiale.” Ulteriori ricerche mi hanno fatto scoprire che si trattava di una finzione parodistica.
Quindi la storia del “manzo tenero e delicato” è come minimo discutibile, e certamente cozza contro il consenso preponderante sulla versione “maiale” che rilevano le ricerche relative su Google. Chiaramente, se vogliamo cogliere l'autentico sentore del cannibalismo dobbiamo trovare, più che produttori di cibo “sano”, qualcuno che abbia realmente assaggiato carne umana.
Ci sono altri succedanei della carne umana, in occidente: c'è parecchia gente che mangia la placenta disponibile dopo un parto – cosa che trovo quasi incredibile, dato il suo aspetto decisamente poco appetitoso e, capite, la sua provenienza.
Per cucinarla occorre rimuovere il cordone ombelicale insieme a una membrana, e quindi trattarla quasi come si trattasse di fegato, come fa il cuoco intraprendente di questo video (Hugh Fearnley-Whittingstall. Secondo Hugh, quello che si ottiene assomiglia a fegato. Ma ovviamente la placenta non è affatto simile a una vera bistecca di essere umano, dato che si tratta di tessuti fondamentalmente diversi, verosimilmente di sapore completamente differente.
Altrettanto poco utile risulta l'opinione del piccolo automa della NEC alla Mie University [Giappone]. Questo “sommelier elettromeccanico” riesce a “identificare vini, formaggi, carni e antipasti”. Nell'esaminare le mani dei giornalisti, ne ha etichettato una come pancetta, un'altra come prosciutto. Sfortunatamente, dato che quei giornalisti non si sono preoccupati di spellarsi e cucinare le mani prima di infilarle in bocca al robot, ne sappiamo quasi quanto prima.
Così non arriviamo da nessuna parte. Quello che ci serve è un cannibale autentico, e non c'è di meglio che iniziare da uno dei cittadini tedeschi più tristemente famosi, il cannibale Armin Meiwes. Stimando che abbia consumato 20 chili della sua “vittima”, Meiwes è una specie di esperto del settore, e in un'intervista rilasciata in carcere è stato ben felice di descriverne il sapore: “Ha il sapore della carne di maiale, un po' più amarognolo, un po' più deciso. È piuttosto buona”.
Fin qui, è la migliore risposta che abbiamo avuto, ma si accorda con le esperienze di altri cannibali occidentali? Dopo altre ricerche, siamo arrivati a William Buehler Seabrook, un giornalista del New York Times che ha viaggiato molto in Africa occidentale. Affascinato dal concetto di cannibalismo, ha convinto un interno della facoltà di medicina della Sorbona a fornirgli un bel pezzo di carne proveniente dal corpo di un uomo in salute, morto in un incidente; l'ha cucinata e consumata, dandone la seguente descrizione:
“Era come carne di vitello, un vitello ben sviluppato, non giovane ma nemmeno arrivato allo stadio di manzo. Il sapore era assolutamente quello, e non somigliava a nessun'altra carne che io abbia mai assaggiato. Somigliava talmente a un vitello ben sviluppato che chiunque con un palato normalmente sensibile lo avrebbe confuso con la carne di vitello. Era carne ottima e delicata, senza caratteristiche di spicco o sapori particolari, come quelli della capra, del maiale o della selvaggina.”
Abbiamo quindi un voto per il maiale e uno per il vitello. Chiaramente un campione di due elementi non è sufficiente, abbiamo bisogno di altri esempi, ed è qui che precipitiamo sempre più nel macabro. Parecchia gente sembrerebbe aver mangiato carne umana involontariamente.
Cominciamo con il polacco Karl Denke, “un pio, tranquillo e rispettato cittadino di Ziębice, rivelatosi poi un cannibale che aveva ucciso 40 persone prima del suo arresto (e immediato suicidio) nel 1924. Aveva messo in salamoia la carne delle vitime, vendendo i barattoli al mercato di Wrocław, e presentando il prodotto come... maiale.”
Si suppone che sia la stessa tecnica utilizzata da Fritz Haarmann, un tedesco che uccise almeno 24 persone, ad Hanover, in genere ragazzi di vita a cui azzannava la gola mentre li sodomizzava. Si dice che anche lui avesse venduto la carne delle sue vittime, spacciandola per maiale, al mercato nero. Fu giustiziato nel 1925.
Un altro serial killer tedesco, Karl Grossman, venne arrestato nel 1921, in seguito alle sue frenetiche attività durante la I Guerra Mondiale. Grossman vendette al mercato nero la carne di (si stima) 50 donne, arrivando perfino a gestire uno stand di salsicce, mentre i resti non commestibili finivano in un fiume lì vicino.
In definitiva, a meno che non vogliamo sperimentare la cosa in prima persona – cosa che non sono esattamente ansioso di fare – ciò che abbiamo a disposizione è la valutazione soggettiva di altre persone, persone che non sono esattamente il massimo dell'affidabilità! Ma abbiamo anche una certa coerenza... Di certo, gli autori di atti di cannibalismo hanno considerato la carne umana affine a quella di maiale, in effetti abbastanza simile da poterla presentare come tale allo sfortunato pubblico di consumatori di Germania e Polonia degli anni '20.
Perciò, a meno che qualcuno disponga di ulteriori dati, l'opinione ufficiale di questo blog è che la carne umana sappia un po' di maiale.
Naturalmente, parafrasando Eddie Izzard, questo vuol dire che il maiale sa di uomo.
Mi raccomando, a colazione bacon per tutti!

traduzione di Domenico D'Amico

maiale volante flying pig

Nessun commento:

Posta un commento

Il racconto truccato del conflitto previdenziale

di Matteo Bortolon da Il Manifesto   Le pensioni sono sotto attacco. Non a singhiozzo, non in fasi circoscritte: sempre. Tale conclu...