domenica 7 febbraio 2010

L'Europa ha bisogno di Basaglia

Alessia De Stefano da CARTA

Contenzione, stanze di isolamento o letti a forma di gabbia sono diffusi e normali, nel vecchio continente. L'Oms però guarda al «modello italiano»: perché l'unico criterio di intervento, per la legge 180, è il bisogno di cura del paziente e non la sua pericolosità sociale

Da tempo in Europa si lavora alla definizione di leggi e norme che proteggano dignità e diritti dei pazienti psichiatrici: già nel 2000, la Commissione europea sulla psichiatria ha presentato un Libro bianco che annunciava le linee guida per un nuovo strumento legale del Consiglio di Europa sul trattamento sanitario obbligatorio [tso]. Cinque anni dopo, il Rapporto della Conferenza ministeriale europea dell’Organizzazione mondiale della sanità [Oms], in un allegato dal titolo «Salute mentale: affrontare le sfide, costruire le soluzioni», ribadiva la necessità di promuovere trattamento e accesso volontari ai servizi psichiatrici. L’Oms auspicava dunque che il consenso libero e informato costituisse la base del trattamento e della riabilitazione per la maggior parte delle persone con disturbi mentali, lasciando alle misure coercitive uno spazio limitato a circostanze molto specifiche. Sottolineava inoltre come la legge italiana cosiddetta «180» fosse un vero e proprio modello, a partire dalla rete di servizi territoriali e istituzioni sanitarie integrate, in alternativa ai vecchi istituti psichiatrici. Secondo l’Oms, questa via garantisce ai pazienti la possibilità di reintegrarsi nella società. Pochi mesi dopo, una nuova pubblicazione della Commissione europea [«Migliorare la salute mentale della popolazione. Verso una strategia sulla salute mentale per l’Unione europea»] esplicitava il proposito di lanciare un dibattito su scala continentale.
Una progressiva armonizzazione legislativa dell’Europa sulla salute mentale sembra dunque inevitabile, ma per il momento le differenze prevalgono sui tratti comuni. Ovunque, però, continua a esistere l’ospedale psichiatrico, luogo separato dove trattare un grande numero di pazienti acuti. Spesso, certo non sempre, si tratta di un ospedale psichiatrico «umanizzato» e «moderno». Ma nella civile Europa del nord, ad esempio, contenzione, stanze di isolamento o letti a forma di gabbia sono diffusi e «normali». Ovunque meno che in Italia, dove a legge 180, che il mondo ci invidia e che qualcuno vorrebbe cancellare, impone che i reparti di psichiatria [con non più di quindici letti] facciano parte dei normali ospedali.

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