martedì 15 ottobre 2013

È tornato il pentapartito

di Tonino D'Orazio

Un mio amico ne è convinto e le premesse ci sono, nella frammentazione dei poli e dei voltagabbani.

Esempio di voltagabbana: Quagliariello. "Arrivato con Pera, poi rinnega e va con Verdini, poi rinnega anche lui e va direttamente con Berlusconi. Poi lo rinnega e si avvicina a Monti, poi si riallontana da Monti per ottenere la candidatura Pdl e adesso si avvicina a Letta e tradisce Berlusconi". Il tutto con il sostegno appassionato dell’amico Napolitano, anche lui ex di parecchi partiti, che gli ha commissionato una nuova costituzione personale “alla carta”. Una specie di “prestanome” a pizzino variabile.

Finché non torna prepotentemente Berlusconi, il pregiudicato, il ricatto al governo-teatrino Letta sembra essere passato di mano, ma sempre a destra.

Il teatrino del voto di fiducia, e il regolamento dei conti, si svolge adesso dietro le quinte. Nessuno dei pidiellini, siano essi appartenenti a una fazione o all'altra, pronuncia una sola parola contro il governo o Napolitano, ma solo invettive individuali a parlamentari del PD tanto sul M5S c’è ostracismo. Oppure invocando la Costituzione e la democrazia che solo pochi sembrano capire quanto le abbia affossate lui stesso e i suoi amici neofascisti. E’ una fase di grande ipocrisia e gli scissionisti sanno che non sarà facile sopravvivere, a meno di andare via, prima o poi. Un capo è un capo e sanno che Berlusconi non è finito. Ha soldi e amici come imprenditori e, in fondo, anche la troika (FMI.BCE.UE) poiché ne sostiene realmente le tesi facendo finta di essere contro. Funzionerà così anche la sua campagna elettorale alle europee. Anzi sarà l’occasione per vedere quali candidati parlamentari saranno eliminati. Abbiamo scherzato con l’Imu (e continuiamo) mentre stanno regalando interi pezzi del paese, produttivi e dell’erario, cioè di tutti. Con davanti sempre il discorso-programma ambiguo della troika internazionale, ad impoverire il Mediterraneo, e di Letta, dove alla svendita e alla futura certezza di ulteriore disoccupazione sembra garantire lo “sviluppo futuro”: “Il Governo punta ad avviare un importante programma di dismissioni immobiliari e privatizzazioni. Nessuna svendita, ma fondamentali immissioni di nuovi capitali- ha puntualizzato il premier- per evitare delocalizzazioni, che soprattutto nelle regioni del Nord rendono complesso il lavoro delle piccole e medie imprese". Che vuol dire? Che Telecom vada agli squattrinati spagnoli tranquillamente per qualche milioncino? Air France-Klm “prende” l’Alitalia solo con il taglio di 4.000 posti di lavoro, e parte dei debiti ripianati, spostando a Parigi tutto l’apparato tecnico, dimezzando gli aeromobili, e diventando così l’unico hub del Mediterraneo. Addio Roma e Milano, città del terzo mondo, nemmeno in via di sviluppo. A mio avviso conviene essere ricomperati dagli emirati arabi che hanno bisogno di una loro “testa di ponte” in Europa e di svilupparla.

Politicamente avanzerà FI. Vedrete che nelle televisioni di Berlusconi (compresa la Rai) appariranno sempre più i “falchi” che le “colombe” (si fa per dire). Vedrete solo lo staff dei fedelissimi. Sarà un segnale inequivocabile, basterà fare un po’ di attenzione in più per seguire il gioco al tiro a segno nel Pdl. Nel mentre Berlusconi, il pregiudicato, si farà impietosire ai lavori sociali, tutti i giorni, con una potente campagna pre-elettorale.

L’inevitabile corollario della fase più dura del confronto tra 'falchi' e 'colombe' è già previsto. Quando si parla di scissioni e nuovi gruppi parlamentari, è già sul simbolo che si concentra l'attenzione dei contendenti, e si finisce tra carte, avvocati e tribunali. In vista c’è già chi si premunisce. Ed ecco che "l'ex segretario della Dc per le Autonomie, Gianfranco Rotondi, ha affidato all'avv. Dell'Unto del Foro di Roma l'incarico di procedere per tutelare i diritti del proprio partito, socio costituente del Pdl". "Non e' un atto di ostilità - chiarisce l'ufficio stampa di Rotondi - ma i giornali riportano decisioni riguardanti il Popolo della Libertà e, nel caso in cui la vicenda finisca in Tribunale, è corretto compiere atti di tutela a favore dei soci e del personale della Democrazia Cristiana per le Autonomie". Si può anche lasciare marcire un simbolo scottante e riprenderne un altro, più personale e confacente, eliminando gli attori scomodi. Tanto Alfano, da solo, in una eventuale tornata politica, quanto vale? Giusto qualche numero per una coalizione con il Pd sempre contro FI, di cui non è né segretario né assolutamente nulla.

Pensate alle prese di posizioni di Giovanardi, addirittura di Casini che pensavamo scomparso, e Formigoni prossimo agli arresti: "Creiamo comunque un nuovo gruppo". Saranno non solo costretti, anzi a loro questo governo retto da un democristiano e con un programma confacente a una destra democristiana (si sarebbe detto una volta) li rimette di nuovo in gioco. Salvo una riforma elettorale più volte “minacciata” che non vedrà mai il giorno, se non dopo la sentenza della Corte Costituzionale sull’illegalità del premio di maggioranza, in dicembre (forse, se non modificano la Costituzione prima). Premio che la Bindi, in una splendida scorciatoia, propone anche per il Senato.

Un altro pezzo del nuovo pentapartito è pronto. Il progetto sembra congelato, ma gli scissionisti sono ancora pronti, e forse saranno loro a tenere in ostaggio sia Letta che Berlusconi. Il Pd non ci sta: "C'è una nuova maggioranza politica", un governo che da oggi avrebbe "cambiato natura e numeri". E qual’è? E per fare che? I ministri e lo staff del governo-teatrino Letta è lo stesso di prima, i programmi della troika vanno avanti velocemente, svendendo il paese, impossessandosi di tutto il sistema produttivo e aumentando la disoccupazione, chiacchiere e piagnistei a parte.

Ex socialisti in ambo gli schieramenti, ex repubblicani, ex liberali (Monti), ex democristiani in ambo gli schieramenti, risorti anche gli ex socialdemocratici (giuro!). Manca solo Del Turco. L’idea di Veltroni è che finalmente si sta compiendo la fase definitiva del PD verso il centro, cioè quello che ha sempre governato (e con quali risultati) il paese. Penso che ci siamo, e siccome in Europa siamo sempre politicamente innovativi la grande coalizione è pronta. E’ la riedizione del pentapartito nei fatti, e prima o poi, in un partito unico. Avanza Renzi. Il vecchio che avanza con il viso nuovo. A questo punto potrà non avere bisogno della maggioranza del suo partito. Congresso o non congresso. Il pentapartito ha bisogno di nascondersi dietro una “faccia nuova e giovane” affinché nulla cambi mai, e tutti possano rimanere sulle loro poltrone finché morte non li separi.


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