Capisco che il Prof. Rodotà, persona
mite e liberale d'altri tempi, non voglia confondersi con realtà
politiche con un profilo sfrangiato e posizioni poco nette su
questioni come la legalità, e sono anche convinto che da un punto di
vista tattico, ha le sue fondate ragioni, tanto che il fatto che abbia
rinunciato a manifestare il 19 insieme a vari spezzoni del movimento,
non desta in me alcun risentimento. In una fase della politica come
quella che stiamo attraversando, dove anche a non voler scomodare
Marx, i rapporti di forza fra ricchi e poveri sono decisamente a
vantaggio dei primi, è comprensibile che non si voglia prestare il
fianco agli agguati di sicari al servizio del liberismo, ma qualcosa
di chiaro bisognerà pur dirla in materia di economia. I suoi
discorsi e quelli di Landini oscillano da un moralismo antispreco e
antievasione a generiche invocazioni a diminuire la morsa
dell'austerità. Non c'è una via di mezzo professore e il problema
non è etico, il problema è di paradigmi.
Non basta invocare il bene
comune, occorre supportare l'azione politica con una visione ben
definita dell'economia. Senza non andremo mai da nessuna parte per quante manifestazioni possiamo fare.
Su questo fronte Rifondazione mostra
sicuramente maggiore impegno. Dimenticavo lei è solo un “vecchio
signore”.
Detto questo sono contento che la manifestazione di oggi sia andata bene.
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