lunedì 4 maggio 2015

Parerga e paralipomena dei Black Bloc (punto, due punti, punto e virgola)

di Nicodemo

Visto che si sprecano le parole, e se ne sparano di grosse su fenomenologie e causalità mi ci metto pure io. 
La verità nuda e cruda è che i Black Bloc non servono a niente, non di certo a mutare un assetto sociale e politico odioso e che esala il profumo acre di formalina degli androni delle potenti banche d'affare, né a puntare l'attenzione sui problemi reali, magari con un'overdose di adrenalina tagliata male e con un rebound fastidioso per la coscienza. Non servono a nulla, nemmeno ad aumentare il consenso a Renzi e la sua corte di miracolati,se non nel breve periodo, perché svanito l'effetto ipnotico della marmaglia nera la gente guarderà al portafogli e sputerà sul caudillo di turno e allora verrà qualcun altro o qualcos'altro a rinfrancare Renzi e chi per lui. Non servono a tutto ciò, ma forse a pensarci bene a una cosa servono: a tacitare la nostra cattiva coscienza di opportunisti delle comparsate pubbliche, costretti a triti rituali di condanna della violenza, non come elemento circostanziato, giammai, ma in assoluto, si dica mai che siamo giustificazionisti. Così ci pariamo il culo, il nero è un facile bersaglio, ci unisce e non permette divagazioni, ma così svendiamo la nostra dignità. Se potessimo e avessimo le palle e se i black bloc e la loro violenza servisse a qualcosa, allora diremmo: “al diavolo i sermoni, spacchiamo tutto”.

Non eravamo marxisti una volta? La violenza non era levatrice della storia? Capiamoci bene, io non voglio usare la violenza perché non ne vale la pena, ma fanculo agli ipocriti che chinano il capo e ammettono solo la violenza dei forti e l'ira pacifica dei deboli. Ognuno di noi sa che non esiste una negazione assoluta, nemmeno per quella che è l'eventulità più terribile per un essere umano: provocare dolore ad un altro essere umano per quanto cattivo possa essere. 
È solo questione di limite. Tutti siamo disposti a usare la violenza violato quel limite, persino pensatori liberali come Hobbes ammettevano un limite oltre quale la violenza del popolo è legittima. Tutti abbiamo un'idea di necessità e di fatalità della violenza, solo i liberali moderni la negano in assoluto ai cittadini mentre la ammettono per gli stati

Questi ragazzi sono delle macchie scure che celano le proprie identità sociali ed è per questo che non possiamo trovare giustificazioni per loro. Se fossero il lumpenproletariat o i neri arrabbiati di qualche metropoli, saremmo costretti ad analisi spregiudicate per dire e contraddire, per non negare i fatti (la violenza è un fatto, la sua ragione dipende solo dalla tua etica o dalla mancanza di essa), e allo stesso tempo, per non ammettere la loro pertinenza

In fondo questi ragazzi ci fanno un favore, celando la loro identità ci forniscono l'alibi per condannare la violenza, senza dare nulla di serio in cambio a chi prende calci in faccia tutti giorni.


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