di
Paul Bibeau da
Goblinbooks
L'Iran
mi preoccupa. No, davvero. E mi fa piacere che almeno qualche nostro
governante lo veda per quello che è – una nazione fuorilegge. Una
minaccia per la pace. Basta rifletterci un po' per capirlo.
L'Iran,
non dimentichiamolo, è stata l'unica nazione che abbia mai
utilizzato armi nucleari contro la popolazione civile.
D'accordo,
è successo molto tempo fa. Ma loro hanno continuato ogni anno a
spendere miliardi
per sostenere l'unico paese nella regione in possesso di un arsenale
nucleare segreto, un paese colpevole di crimini
di guerra, e che ha cercato di condividere le sue armi atomiche
con regimi iniqui come il Sud
Africa dell'apartheid. È una fedina che parla da sé.
Qui
non ci possiamo permettere false equivalenze – fingendo che l'Iran
sia come qualsiasi altra nazione che persegua l'autodifesa. L'Iran è
una potenza aggressiva di scala globale. Possiede una rete di
istallazioni militari in tutto il mondo. Sostiene nazioni autoritarie
e sanguinarie per poi usarle per la tortura di prigionieri a scopo di
informazione, in un odioso programma di “extraordinary
renditions”. Distrugge
i governi che non
gli piacciono, camuffando le proprie azioni
con menzogne e pretesti farlocchi propinati ai suoi
stessi cittadini, Questo andazzo di destabilizzare altri paesi
per farli crollare e mettere su governi fantoccio va avanti ormai da
un secolo. È questo lo schema di comportamento che continua a
compromettere i nostri rapporti con l'Iran. Come puoi, in quanto
paese, stringere accordi con un governo che dimostra costantemente
di volerti rovesciare? Com'è possibile essere in pace con una
nazione del genere?
Una
nazione che non ha mai svolto un ruolo di responsabilità nella
regione. Chi potrà mai dimenticare che gli iraniani hanno sostenuto
Saddam Hussein mentre lui commetteva atrocità utilizzando armi
chimiche, per poi, molti anni dopo, rovesciare il suo regime col
pretesto ridicolo di dare la caccia alle armi di distruzione di
massa? Chi potrà mai dimenticare la guerra civile e il terrorismo
che seguirono all'occupazione del paese da parte loro? E le torture
che avvenivano nelle carceri
gestite dagli iraniani? E le continue uccisioni di civili da
parte degli iraniani?
Non
ci si può fidare dell'Iran, Ha messo in opera una massiccia campagna
di sequestri
di persona e di uccisioni
mirate. Viola
i diritti civili dei suoi stessi cittadini; cittadini ormai abituati
a una costante
sorveglianza
da parte dello stato e a un'élite politica che metodicamente tiene
loro nascosto quello che combina nel resto del mondo. Sopprime il
dissenso e mette in galera le “gole
profonde” [whistleblowers]. È un paese violento,
autocratico fino all'osso, e nessuna persona responsabile si
augurerebbe che il suo potere rimanga incontestato.
Ma
quello che in questa nazione fa davvero paura è la sua ideologia
religiosa. Avrete sentito sicuramente parlare di quei fautori della
linea dura in Medio Oriente, che sperano
ardentemente
che ci sia una guerra sanguinaria, apocalittica, combattuta in nome
della loro fede. Sono fanatici, e detengono posizioni di grande
potere all'interno del governo. Ma la cosa ancora più
inquietante è che la gran maggioranza dei comuni cittadini di quel
paese credono in una sorta di nazionale “eccezionalismo”.
È un concetto che li accompagna sin dalla fondazione della loro
nazione – li ha portati alla conquista della maggior
parte del loro continente, combattendo guerre
spietate sia contro i nativi sia contro i loro confinanti. Fa
credere loro che i loro valori siano universali, il che gli fornisce
un pretesto sempre pronto per una guerra incessante e senza confini.
E a tutto questo si unisce la curiosa capacità di razionalizzare i
loro molti tradimenti di quegli stessi valori. Abbiamo a che fare con
una nazione che finge di avere la missione di liberare a forza
l'intero mondo, tralasciando il fatto che siffatta liberazione non è
altro che la copertura del pianeta con una rete di basi militari e
prigioni segrete. È quel genere di nazione che si ritrova sempre un
inesauribile numero di nemici, e non si domanda mai il perché. È
quel genere di nazione che idolatra un uomo la cui sola impresa è
stata l'uccisione di 200 persone, una nazione che tratta la faccenda
girando un film che è interamente basato su come ammazzare tutta
quella gente lo ha fatto sentire.
Capite
quanta ignoranza e arroganza tutto questo comporta? Capite quanta
febbrile certezza di essere il faro che illumina il mondo, unita a un
totale disprezzo per le vite di qualunque cittadino di altri paesi?
Come si fa a trattare con una nazione del genere?
La
cosa migliore da fare è attendere che questo manicomio si crei un
tale numero di nemici, insieme a tante guerre, interventi militari,
colpi e contro-colpi di stato, da rollare sotto il peso dello sforzo
politico ed economico. Ovviamente, è la decisione che hanno preso
tutti gli altri.
Non
si può ragionare con questa gente. Sono irrecuperabili.
traduzione
di Domenico D'Amico
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