mercoledì 27 maggio 2015

Dobbiamo Fermare gli Stati Canaglia. Tipo l'Iran (Satira)


di Paul Bibeau da Goblinbooks

L'Iran mi preoccupa. No, davvero. E mi fa piacere che almeno qualche nostro governante lo veda per quello che è – una nazione fuorilegge. Una minaccia per la pace. Basta rifletterci un po' per capirlo.
L'Iran, non dimentichiamolo, è stata l'unica nazione che abbia mai utilizzato armi nucleari contro la popolazione civile.
D'accordo, è successo molto tempo fa. Ma loro hanno continuato ogni anno a spendere miliardi per sostenere l'unico paese nella regione in possesso di un arsenale nucleare segreto, un paese colpevole di crimini di guerra, e che ha cercato di condividere le sue armi atomiche con regimi iniqui come il Sud Africa dell'apartheid. È una fedina che parla da sé.
Qui non ci possiamo permettere false equivalenze – fingendo che l'Iran sia come qualsiasi altra nazione che persegua l'autodifesa. L'Iran è una potenza aggressiva di scala globale. Possiede una rete di istallazioni militari in tutto il mondo. Sostiene nazioni autoritarie e sanguinarie per poi usarle per la tortura di prigionieri a scopo di informazione, in un odioso programma di “extraordinary renditions”. Distrugge i governi che non gli piacciono, camuffando le proprie azioni con menzogne e pretesti farlocchi propinati ai suoi stessi cittadini, Questo andazzo di destabilizzare altri paesi per farli crollare e mettere su governi fantoccio va avanti ormai da un secolo. È questo lo schema di comportamento che continua a compromettere i nostri rapporti con l'Iran. Come puoi, in quanto paese, stringere accordi con un governo che dimostra costantemente di volerti rovesciare? Com'è possibile essere in pace con una nazione del genere?
Una nazione che non ha mai svolto un ruolo di responsabilità nella regione. Chi potrà mai dimenticare che gli iraniani hanno sostenuto Saddam Hussein mentre lui commetteva atrocità utilizzando armi chimiche, per poi, molti anni dopo, rovesciare il suo regime col pretesto ridicolo di dare la caccia alle armi di distruzione di massa? Chi potrà mai dimenticare la guerra civile e il terrorismo che seguirono all'occupazione del paese da parte loro? E le torture che avvenivano nelle carceri gestite dagli iraniani? E le continue uccisioni di civili da parte degli iraniani?
Non ci si può fidare dell'Iran, Ha messo in opera una massiccia campagna di sequestri di persona e di uccisioni mirate. Viola i diritti civili dei suoi stessi cittadini; cittadini ormai abituati a una costante sorveglianza da parte dello stato e a un'élite politica che metodicamente tiene loro nascosto quello che combina nel resto del mondo. Sopprime il dissenso e mette in galera le “gole profonde” [whistleblowers]. È un paese violento, autocratico fino all'osso, e nessuna persona responsabile si augurerebbe che il suo potere rimanga incontestato.
Ma quello che in questa nazione fa davvero paura è la sua ideologia religiosa. Avrete sentito sicuramente parlare di quei fautori della linea dura in Medio Oriente, che sperano ardentemente che ci sia una guerra sanguinaria, apocalittica, combattuta in nome della loro fede. Sono fanatici, e detengono posizioni di grande potere all'interno del governo. Ma la cosa ancora più inquietante è che la gran maggioranza dei comuni cittadini di quel paese credono in una sorta di nazionale “eccezionalismo”. È un concetto che li accompagna sin dalla fondazione della loro nazione – li ha portati alla conquista della maggior parte del loro continente, combattendo guerre spietate sia contro i nativi sia contro i loro confinanti. Fa credere loro che i loro valori siano universali, il che gli fornisce un pretesto sempre pronto per una guerra incessante e senza confini. E a tutto questo si unisce la curiosa capacità di razionalizzare i loro molti tradimenti di quegli stessi valori. Abbiamo a che fare con una nazione che finge di avere la missione di liberare a forza l'intero mondo, tralasciando il fatto che siffatta liberazione non è altro che la copertura del pianeta con una rete di basi militari e prigioni segrete. È quel genere di nazione che si ritrova sempre un inesauribile numero di nemici, e non si domanda mai il perché. È quel genere di nazione che idolatra un uomo la cui sola impresa è stata l'uccisione di 200 persone, una nazione che tratta la faccenda girando un film che è interamente basato su come ammazzare tutta quella gente lo ha fatto sentire.
Capite quanta ignoranza e arroganza tutto questo comporta? Capite quanta febbrile certezza di essere il faro che illumina il mondo, unita a un totale disprezzo per le vite di qualunque cittadino di altri paesi? Come si fa a trattare con una nazione del genere?
La cosa migliore da fare è attendere che questo manicomio si crei un tale numero di nemici, insieme a tante guerre, interventi militari, colpi e contro-colpi di stato, da rollare sotto il peso dello sforzo politico ed economico. Ovviamente, è la decisione che hanno preso tutti gli altri.
Non si può ragionare con questa gente. Sono irrecuperabili.

 traduzione di Domenico D'Amico

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