Quali
Sono i Veri Attacchi Indiscriminati
Unlawful
and Deadly, il
recente rapporto di Amnesty International riguardante gli “attacchi
con razzi e mortai da parte di formazioni armate palestinesi durante
il conflitto Gaza/Israele del 2014”, accusa Hamas e altri di aver
condotto “attacchi indiscriminati” contro Israele: “Quando
attacchi indiscriminati uccidono o feriscono civili, essi
costituiscono un crimine di guerra.”
Il
rapporto riafferma una simmetria formale tra israeliani e palestinesi
(precedenti rapporti hanno accusato Israele di crimini di guerra
durante l'operazione Protective Edge), chiede a entrambe le
parti di prendere tutte le precauzioni per salvaguardare le vite dei
civili, e raccomanda loro di “selezionare metodi e strumenti di
attacco appropriati”.
“L'uso
di armi che sono intrinsecamente indiscriminate, quali i missili
privi di guida, è proibito. L'uso, in aree densamente popolate, di
armi imprecise che non possano essere dirette contro obbiettivi
militari con sufficiente precisione, ad esempio i mortai, si
configura con probabilità come un attacco indiscriminato, ed è
ugualmente proibito.”
Implicitamente
qui si evocano per contrasto le superiori capacità tecnologiche di
Israele, che secondo l'IDF permettono di effettuare incursioni aeree
con “precisione chirurgica”. Ma le cifre raccontano tutt'altra
storia. Durante la campagna militare israeliana a Gaza della scorsa
estate sono stati uccisi almeno 2100 palestinesi; circa 1500 di essi
si ritiene siano vittime civili (secondo Amnesty alcuni sarebbero
stati uccisi da razzi palestinesi vaganti). Sul lato israeliano sono
state uccise 72 persone, 66 militari e 6 civili. Sono numeri che
indicano una evidente discrepanza. Non si tratta solo del fatto che
Israele ha ucciso 300 volte più civili dei palestinesi, ma che la
percentuale di civili uccisi tra i palestinesi è stata molto più
elevata. Queste cifre indicano chiaramente che non c'è correlazione
tra bombardamenti di precisione e distinzione tra militari e civili.
Anche i sistemi d'arma ad alta tecnologia riescono a uccidere
indiscriminatamente.
Il
rapporto di Amnesty non solo dimostra quanto ambigua possa essere la
normativa internazionale sui diritti umani, ma anche che le
organizzazioni che se ne occupano tendono a ignorare le asimmetrie
dei rapporti di potere, anzi a perpetuarli. Quello che in sostanza
dice il rapporto è che l'uso di missili artigianali – chi vive
sotto assedio permanente non ha altro a disposizione – è un
crimine di guerra. In altri termini, le formazioni armate palestinesi
vengono criminalizzate per via della loro inferiorità tecnologica.
Nicola
Perugini è ricercatore e Direttore del Programma di Legge
Internazionale e Diritti Umani presso il Al Quds Bard Honors College
(Gerusalemme). Per seguirlo: @PeruginiNic
Neve
Gordon è autore di Israel's
Occupation e
co-autore (insieme a Nicola Perugini) di The
Human Right to Dominate,
in uscita per il giugno del 2015.
Questo
articolo è apparso originariamente sulla London
Review of Books.
traduzione
di Domenico D'Amico
miserere sotto la forma la forza campa e i deboli crepano
RispondiEliminaSolo uno stato incivile e criminale ricorre a bombe a frammentazione e proiettili al fosforo bianco
RispondiElimina