mercoledì 27 maggio 2015

Amnesty International Criminalizza i Palestinesi per la Scarsità delle Loro Armi

Quali Sono i Veri Attacchi Indiscriminati

di Nicola Perugini e Neve Gordon da Counterpunch 

Unlawful and Deadly, il recente rapporto di Amnesty International riguardante gli “attacchi con razzi e mortai da parte di formazioni armate palestinesi durante il conflitto Gaza/Israele del 2014”, accusa Hamas e altri di aver condotto “attacchi indiscriminati” contro Israele: “Quando attacchi indiscriminati uccidono o feriscono civili, essi costituiscono un crimine di guerra.”
Il rapporto riafferma una simmetria formale tra israeliani e palestinesi (precedenti rapporti hanno accusato Israele di crimini di guerra durante l'operazione Protective Edge), chiede a entrambe le parti di prendere tutte le precauzioni per salvaguardare le vite dei civili, e raccomanda loro di “selezionare metodi e strumenti di attacco appropriati”.
“L'uso di armi che sono intrinsecamente indiscriminate, quali i missili privi di guida, è proibito. L'uso, in aree densamente popolate, di armi imprecise che non possano essere dirette contro obbiettivi militari con sufficiente precisione, ad esempio i mortai, si configura con probabilità come un attacco indiscriminato, ed è ugualmente proibito.”
Implicitamente qui si evocano per contrasto le superiori capacità tecnologiche di Israele, che secondo l'IDF permettono di effettuare incursioni aeree con “precisione chirurgica”. Ma le cifre raccontano tutt'altra storia. Durante la campagna militare israeliana a Gaza della scorsa estate sono stati uccisi almeno 2100 palestinesi; circa 1500 di essi si ritiene siano vittime civili (secondo Amnesty alcuni sarebbero stati uccisi da razzi palestinesi vaganti). Sul lato israeliano sono state uccise 72 persone, 66 militari e 6 civili. Sono numeri che indicano una evidente discrepanza. Non si tratta solo del fatto che Israele ha ucciso 300 volte più civili dei palestinesi, ma che la percentuale di civili uccisi tra i palestinesi è stata molto più elevata. Queste cifre indicano chiaramente che non c'è correlazione tra bombardamenti di precisione e distinzione tra militari e civili. Anche i sistemi d'arma ad alta tecnologia riescono a uccidere indiscriminatamente.
Il rapporto di Amnesty non solo dimostra quanto ambigua possa essere la normativa internazionale sui diritti umani, ma anche che le organizzazioni che se ne occupano tendono a ignorare le asimmetrie dei rapporti di potere, anzi a perpetuarli. Quello che in sostanza dice il rapporto è che l'uso di missili artigianali – chi vive sotto assedio permanente non ha altro a disposizione – è un crimine di guerra. In altri termini, le formazioni armate palestinesi vengono criminalizzate per via della loro inferiorità tecnologica.

Nicola Perugini è ricercatore e Direttore del Programma di Legge Internazionale e Diritti Umani presso il Al Quds Bard Honors College (Gerusalemme). Per seguirlo: @PeruginiNic

Neve Gordon è autore di Israel's Occupation e co-autore (insieme a Nicola Perugini) di The Human Right to Dominate, in uscita per il giugno del 2015.

Questo articolo è apparso originariamente sulla London Review of Books.

traduzione di Domenico D'Amico

2 commenti:

  1. miserere sotto la forma la forza campa e i deboli crepano

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  2. Solo uno stato incivile e criminale ricorre a bombe a frammentazione e proiettili al fosforo bianco

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