lunedì 23 novembre 2015

Fondamentalismo e psicopatia


Gianni Vattimo dice che forse è la noia che induce molti ragazzi di varia provenienza, che popolano le periferie urbane europee, a diventare jihadisti. Probabilmente è vero, ma la noia non è solo la causa e non è la sola causa delle scelte di questi sconsiderati. La noia è spesso uno dei “sintomi” di una personalità disturbata, di quelle personalità borderline o francamente sociopatiche che si sono formate sotto lo stimolo incalzante di un mix letale messaggi divergenti uniti a una buona dose di violenza, abuso e sopraffazione. Quello che esperisci nella prima infanzia plasma la tua personalità che in seguito si struttura irreversibilmente consolidandosi negli anni dell’adolescenza. La personalità è un mosaico di bisogni, pulsioni, percezioni, emozioni, comportamenti che costituisce l’interfaccia pratico con il mondo e lo schema di risposta agli stimoli, determinandone la variabilità o la rigidità di risposta. Ecco io vedo molti di questo sbandati come psicopatici in cerca di autore. La violenza delle loro risposte è dettata apparentemente dall’oggetto che scelgono a pretesto, ma fondamentalmente deriva dal bisogno vivo di potersi esprimere e di soddisfare la propria istintualità.
Il fatto vero però a prescindere dalla dose d’ingiustizia che molti paesi del mondo subiscono grazie al falso impeto morale delle democrazie occidentali, è che questi disumani personaggi, forgiati dalla rabbia con il concorso di una genetica sfavorevole, sono un’esigua minoranza, quella parte di mondo dove la violenza ha maggiormente battuto e trovato terreno fertile. 
Non ci sono eserciti di giovani pronti a immolarsi per una causa triste, la stragrande maggioranza di persone che sono accostabili per cultura, religione, vicissitudini politiche, vissuti d’ingiustizia o semplice contiguità a tali personaggi è pacifica e la maggior parte delle volte esprime il suo dissenso in maniera “umana” o non lo esprime affatto.  
Questi tizi sono manipoli di sbandati fomentati a dovere da un potere pieno di mezzi e di danaro. E’ un fuoco su cui soffia la società dello spettacolo, obbedendo alle sue logiche di alimentare la notizia, esaltando e deformando i fatti. Un’industria che alimenta un’altra industria che a sua volta è l’officina dove il potere, quello vecchio come il mondo, costruisce le sue trame di dominio. Alla fine è tutto qui, il potere, che si cela dietro la religione, ma è sempre e solo potere.
Tutto ciò ovviamente non ci esime da comportamenti solidali che riducano l’odio e il risentimento, vera fucina della psicopatia, né da considerazioni in merito all’ipocrisia dell’occidente, ma ci permette di vedere il terrorismo in una cornice più ampia dove risolvere il conflitto significa anche risolvere le cause dell’ingiustizia e frapporre alle logiche di un potere sovranazionale antico, il contrasto di una politica fondata sul bene comune e sull’uguaglianza. 
Anche questo è un problema vecchio come il mondo.

2 commenti:

  1. Ma veramente Vattimo ha parlato di noia? Dove. Ciao.

    RispondiElimina
  2. Un articolo sul Fatto di oggi. Ho esemplificato un po', ma in sostanza Vattimo pone la noia e l'esclusione come motivazioni all'azione.Ciao

    RispondiElimina

Il racconto truccato del conflitto previdenziale

di Matteo Bortolon da Il Manifesto   Le pensioni sono sotto attacco. Non a singhiozzo, non in fasi circoscritte: sempre. Tale conclu...