Questa nuova sinistra italiana è la solita operazione veriticistica, nata dopo un lungo travaglio e fatta di carne lasciata frollare a lungo, aspettando che SEL e altre frattaglie si decidessero a rompere gli indugi e a dare il via allo show.
Non importa, non è questo il punto. Non è quello che volevo, cioè una sinistra nata dal basso a suon di assemblee con il mandato di fare proposte, stilare programmi e rinnovare la classe dirigente. Archiviata da tempo l'esperienza dei Social Forum, ormai nelle muffe della storia e di aggregati come Cambiare Si Può e simili, dobbiamo accettare l'idea che in Italia non si possono replicare esperienze come quella di Podemos e per altri versi di Syriza, il primo nato sull'onda di un vasto movimento popolare e sulle ceneri di un'ideologia che suddivideva il mondo in categorie fruste come destra e sinistra, e la seconda come riverbero di una personalità fortemente carismatica.
Per noi vale sempre la somma del pregresso e il nastro che si riavvolge per tornare sempre allo stesso punto. Per noi vale il fatto che a molta gente dobbiamo dare da campare e questi hanno solo la politica.
Non è quello che volevo, ma va bene. Una cosa però non mi va giù: la mancanza di una visione chiara e condivisibile dell'Erupoa e della sua moneta, e quindi dell'economia.
Questa nuova vecchia sinistra, stracolma di personaggi bolsi e incanutiti in cerca di autore e del senso placido di una poltrona all'ombra del potere, non dice nulla, non entra nel dettaglio, non fa proposte importanti, ma parla per proclami e categorie nobili, buone a scaldare cuori anemici.
L'Europa, l'Unione dei popoli, il Welfare, il lavoro, i diritti ecc. Nuove categorie dello spirito. Se non si entra nel dettaglio e non si comincia a spiegare come si esce da questa crisi, come si rovescia il paradigma liberista, come si pensa di governare il cambiamento, con quale Europa, con quale moneta, con quale tipo di economia, siamo al manifesto politico buono per tutte le stagioni.
Lo spirito e le buoni intenzioni a me non bastano e nemmeno le star come Stiglitz.
domenica 8 novembre 2015
Sinistra italiana. Per il momento sto alla finestra
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Mi avvio verso i sessanta. Forse mi resta poco tempo per vedere la rinascita DAL NULLA di una forza politica degna di rappresentare le esigenze di chi è sfruttato e che abbia un programma serio. Non nego di avere nel mio piccolo e come tanti miei coetanei delle responsabilità, ma questo ennesimo teatrino inscenato dalla "sinistra" è deprimente e mi lascia senza speranza.
RispondiEliminaTi capisco perfettamente, il fatto è che uno pensa sempre che i cambiamenti possano sopravanzare la propria capacità di prevederli. L'importante come dicevo è avere le idee chiare. Qusta sinistra non le ha o non riesce a trasmetterle.
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