lunedì 15 febbraio 2016

La sinistra va in campagna

Basterebbe anche una sola campagna per resuscitare la sinistra. Una di quelle ben fatte. Non parlo degli uccelletti che cantano, dell'aria buona e dei profumi di primavera, ma di quella cosa che fai quando vuoi suscitare consenso  promuovendo un'iniziativa pro o contro qualcosa.
Se facesse una campagna, ad esempio contro i raccomandati nei concorsi pubblici, contro il nepostismo in ospedali e università, contro le nomine politiche nei vari enti pubblici e privati - insomma contro tutti qui casi dove il figlio o il raccomandato del tal politico la spuntano sempre,  senza titoli, nè perizia contro chi è più bravo di loro - già questo gli farebbe guadagnare il consesno di milioni di giovani incazzati. Magari perderebbe il consesno di qualche barone rosso e degli stessi raccomandati (anche quelli di sinistra), ma niente di fronte alla marea di indignati che rosicano ogni giorno e che sono costretti a fare le valigie, se non voglioni inchinarsi alle mezze calzette blasonate di turno.
Per una campagna seria ad esempio contro l'euro, il TTIP e i trattati europei, forse è pretendere troppo, ma almeno potreste scaldarvi i muscoli con qualcosa di più leggero
Pensateci. 

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