venerdì 26 febbraio 2016

L'UE dalle origini al TTIP. Le operazioni segrete Usa per dar vita a uno Stato Federale Europeo.

da lastampa

In genere lascio perdere articoli che hanno un sapore complottistico, ma viste le fonti, almeno in apparenza attendibili, e l'autorevolezza del giornale che le ha pubblicate...


L’Unione Europea non è nata soltanto  dal  ‘sogno’ di Altiero Spinelli  e di Jean Monnet (al quale il Spinelli pare non stesse neppure simpatico) di Schuman e di Spaak, come ci viene sempre  raccontato da politici e media che acriticamente  esortano a sostenere   il progetto salvifico di un superstato unitario  come inevitabile e desiderabile sviluppo. 

 

L’Unione Europea non sarebbe mai diventata tale se non fosse stata il progetto, pensato, finanziato e guidato segretamente dagli Stati Uniti, di uno Stato Federale  europeo politicamente  a loro legato, per non dire vassallo degli Usa, come è emerso da documenti  alcuni venuti alla luce nel 1997, altri de-secretati nel 2000 grazie a un ricercatore della Georgetown University di Washington, Joshua Paul. 
 

  
Un piano volutamente portato avanti sotto traccia e gradualmentedal dopoguerra a oggi, fino all’accordo economico transatlantico siglato nel 2007, mai ricordato  ( vedi qui in italiano, da Infowars) concretizzatosi  nel poco discusso e non ancora ratificato TTIP.  
  
A rilanciare questo narrazione – già oggetto nel 2000 di un breve articolo del Telegraph di un giovane Ambrose Evans-Pritchard (qui e qui vocidallestero + qui eunews, recenti) ma soprattutto di un libro inglese divenuto un best seller (Christopher Brooker , Richard North, The Great Deception. A Secret History of the European Union, Continuum 2003, qui e cenni qui) è oggi un post di un sito british in cui ci siamo imbattuti da poco, truepublica.org.uk.  Un blog indipendente e serio, per niente complottista ma critico, la cui missionè “smascherare la cattiva informazione, disinformazione e propaganda”, sul quale scrivono firme già incontrate altrove.  
  
Ci sembra interessante proporlo in questo momento in cui l’UE  è direttamente e indirettamente al centro dell’attualità: dall’economia ai migranti, dalle banche al TTIP,   all’UE in sé, sempre più divisa  e messa in questione  da movimenti di opinione che troppo spesso vengono liquidati come “populismi” . Al Brexit, appunto. 
  
Il post sottintende un punto di vista britannico e anche per questo è interessante: per l’approccio libero dalla mitologia europeista a senso unico di cui sono intrise le narrazioni italiane; e perché fa   capire le ragioni delle diffidenze e delle resistenze di tanti cittadini inglesi, orgogliosi della loro indipendenza e diffidenti nei confronti dell’UE, alla quale aderirono solo nel 1973, ma anche verso i ‘cugini’ americani ai quali troppo spesso tendiamo ad assimilarli.    
Salvo, come diremo alla fine, scoprire il ruolo cruciale e non meno sotterraneo alle origini proprio dei britannici ovvero di alcuni di essi, l'élite conservatrice e filo-élite-Usa oggi preoccupatissima di un eventuale Brexit.
 

  
Premessa (di truepublica)  
“Per chi ha ancora dei dubbi, l’Unione Europea non è stata motivata dai desideri gemelli di por fine alle guerre sul continente Europeo e di promuovere la crescita economica rendendo più facile ai paesi europei commerciare gli uni con gli altri. Questa è la storia che vi raccontano. In realtà l’ UE è stata una creazione dell’America.  Leggete.  
  
“Dopo la seconda Guerra Mondiale, l’America vede l’opportunità di trasformare un continente lacerato dalla guerra. Vuole che l’Europa sia complementare alla politica americana, vede il federalismo americano un ideale modello politico. Desidera integrare l’Europa e avvia varie operazioni coperte per minare la resistenza convinta alle idee federaliste, specie da parte del governo laburista Britannico. 
 


 

“L’opportunità che si presentava era quella di un superstato guidato da burattini e riempito con impiegati compiacenti utile per i commerci e la manipolazione di mercati globali strategici e, non meno importante, una zona cuscinetto contro il nuovo nemico, i Rossi dalla Russia alla Cina.  
  
“Storici della diplomazia hanno scovato già nel 1997 prove delle operazioni coperte degli Stati Uniti destinate a minare le influenze comuniste in Europa. Funzionari Usa lavorarono nel 1950 a un piano che portasse agli Stati Uniti dl’Europa. E’ qui che vediamo emergere il Gruppo Bilderberg e l’Action Committee for a United States of Europe.  Winston Churchill fu uno dei cinque presidenti del Consiglio d’Europa, un’ organizzazione eterogenea che premeva per una rapida unificazione europea.
 

  
“Cosa interessante, questi documenti non sono stati trovati negli archivi americani o britannici, ma a Bruxelles, la capitale di fatto dell’UE. 
  
“Oltre a ciò Washington temeva l’emergere di mercati e di qualsiasi cosa somigliasse anche lontanamente a una alleanza orientale, come Russia e Cina, che da allora ha preso forma nel gruppo economico delle nazioni BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) e nella creazione  della Shangai Cooperation Organisation (SCO) . Alla fine dell’anno scorso il FMI ha aggiunto lo yuan al suo paniere  delle monete di riserva, un riconoscimento internazionale dei progressi della Cina in un sistema economico globale dominato per anni da Usa, Europa e Giappone.  
  
“Il termine BRICS venne originariamente coniato da Goldman Sachs, secondo la quale nel 2050 quelle economie domineranno il mondo. Negli ultimi anni l’America ha visto la prova dell’avanzamento delle nazioni emergenti nel declino della produzione e dell’export dei propri beni e servizi.  Il commercio internazionale è diminuito del 30% in tre decenni e si è dimezzato dalla seconda guerra mondiale. L’America sapeva già nei tardi anni ’40   che il suo dominio economico sarebbe stato minacciato e aveva bisogno che degli Stati Uniti d’Europa fungessero da   ammortizzatore in tale eventualità.  
  
“Nel 2000 documenti declassificati dal governo americano mostrano che il servizio americano di intelligence cominciò a condurre una campagna su larga scala negli anni ’50 e ’60 per dare impulso a un’Europa unita.  Ha anche fondato e pienamente diretto il Movimento Federalista Europeo, qualcosa  a cui   molti stati membri europei resistevano ma infine capitolavano – “siete con noi o contro di noi”.  
  
“Le pressioni venivano aggressivamente esercitate anche sul Regno Unito.  
I documenti mostrano che l’American Committee for a United Europe (ACUE) creato già nel 1948 finanziò le operazioni del Movimento Europeo, la più importante organizzazione federalista negli anni del dopoguerra. Nel 1958 fornirono più della metà dei fondi (il 53,5%).  
  
Il Telegraph citato aggiunge altri dettagli.  Un memorandum, datato 26 luglio 1950 fornisce istruzioni per una campagna finalizzata a promuovere un parlamento Europeo a pieno titolo. E’ firmato dal generale William Donovan, capo del servizio segreto americano in epoca bellica, l’Office of Strategic Studies (OSS), precursore della CIA.  
Vicepresidente dell’ACUE era Allen Dulles, direttore della CIA negli anni ‘50. Il comitato comprendeva Walter Bedell Simith, il primo direttore della CIA e un elenco di figure ex-OSS che entravano e uscivano dalla CIA.  
  
L’European Youth Campaign, un braccio del Movimento Federalista Europeo, è stata interamente finanziata e controllata da Washington – racconta il Telegraph. “Il direttore belga, il barone Boel, riceveva pagamenti mensili in un conto speciale. Quando il direttore del Movimento Europeo Joseph Retinger, di origini polacche, si risentì di questo livello di controllo americano e cercò di raccogliere fondi in Europa venne subito rimproverato”.  
  
Truepublica  parla di operazioni  gestite dalla CIA ma aggiunge che i documenti mostrano come gli ordini arrivassero dal Dipartimento di Stato. Le operazioni comprendevano finanziamenti a gruppi politici alleati seguaci dei valori e/o della politica dell'America, sabotare i sindacati e influenzare le tendenze culturali e intellettuali in Europa. Si andò ancora oltre, con operazioni volte a provocare deliberatamente disaccordi in stati non compiacenti e la creazione di  reti ‘stay behind’ o GLADIO disegnate per addestrare forze speciali,  reti di spie e squadre di boicottaggio per contenere ogni potenziale incursione Sovietica e finanche ogni business  in Europa.  
  
“I leader del Movimento Europeo – Joseph Retinger, Robert Schuman e l’ex primo ministro belga Paul-Henri Spaak – venivano tutti trattati come dipendenti dai loro sponsor americani. Il ruolo degli Stati Uniti veniva gestito come un’operazione segreta. Il finanziamento dell’ACUE arrivava dalle Fondazioni Ford e Rockefeller, nonché da gruppi d’affari con stretti legami con il governo degli Stati Uniti e con la CIA.  
Il direttore della Fondazione Ford, l’ex ufficiale dell’OSS Paul Hoffman ottenne un doppio incarico come capo dell’ACUE alla fine degli anni ’50. 

 

  E’ stato un processo ‘passo dopo passo’ e tuttavia molto pianificato.  
Truepublica  ne elenca le varie tappe: Trattato di Bruxelles  del 1948 ; Trattato di Parigi, 1952; Trattato di Bruxelles Modificato, 1955; Trattato di Roma, 1958. Il tutto portò nel 1967 alla fusione di trattati che fu chiamata Mercato Comune, ma finì per essere la Comunità Economica Europea (EEC).  
  
“Molti cittadini britannici e Primi Ministri erano incerti e profondamente sospettosi sulle intenzioni del nuovo club. I conservatori spinsero per l’adesione nel 1973 senza tener conto dell’elettorato.  I Laburisti, contrari, in occasione delle elezioni del 1975 tirarono fuori un manifesto che chiedeva di rinegoziare le condizioni del Regno Unito e un referendum, che tuttavia vide prevalere i favorevoli (65%.  
  
“Seguono altri trattati: Maastricht 1992, che pone le fondamenta reali dell’Unione Europea, rafforzate dal Trattato di Amsterdam, 1997, quindi dal Trattato di Nizza e infine da quello di Lisbona firmato il 13 dicembre 2007, entrato in vigore il 1° dicembre 2009. E tuttavia, viene osservato, l’UE non ha una sua costituzione. Qualcuno dice che non ne ha bisogno in quanto l’insieme dei trattati ne disegnerebbero una. 
 

In ogni caso l’UE non è ancora uno stato federale.  
  
“Originariamente caratterizzata da solidarietà e fiducia reciproca fra cittadini Europei, l’UE ha visto le sue pietre fondanti erose drammaticamente.   
  
Ironicamente è l’America che sta causando tanti danni a un’unione che vuole serva meramente ai suoi scopi geopolitici e monetari  .  Il coinvolgimento in guerre impopolari, lo psicotico sistema bancario americano, hedge funds parassitari che depredano paesi sensibili come Grecia Spagna e Portogallo,  il sovvertimento di relazioni internazionali, in particolare con la Russia e alcune delle sue nazioni; e ancora, l’attività spionistica, la sorveglianza di massa, le svalutazioni monetarie e molto altro spingono tanti europei  a disprezzare l’UE in sé e il coinvolgimento degli USA.  
  
“L’UE e gli USA sono le maggiori potenze economiche e militari nel mondo, a dispetto della mancanza di una politica europea di difesa comune .  Dominando il commercio globale, giocano ruoli guida nelle relazioni politiche internazionali, e quel che uno di loro dice ha un peso rilevante per molta parte del resto del mondo.  
Hanno popolazioni simili, una composizione religiosa quasi identica, ed entrambe hanno economie da $18 trilioni - eppure l’America vuole dominare.  
  
Un memo del Dipartimento di Stato datato giugno 1965 consigliava il vicepresidente della Comunità Economica Europea, Robert Marjolin, di perseguire l’unione monetaria in segreto. Raccomandava di ‘ sopprimere il dibattito fino al punto in cui ‘l’adozione di tali proposte sarebbero state virtualmente ineludibili’.  
  
“La concezione del dominio economico americano la si vede bene oggi con l’accordo commerciale segreto che verrà presto approvato noto come TTIP.  
  
“Questo accordo rappresenta un attacco massiccio alla sovranità di governi eletti democraticamente e mostra chiaramente quali fossero le intenzioni americane fin dall’inizio, negli anni ’50. (Come detto sopra, dell'accordo del 2007 che ne gettava le premesse non non si è saputo quasi nulla, vedi qui il blog comedonchisciotte.it)
 

  
“Gli USA vogliono armonizzare gli standard fra EU e USA, visti dagli oppositori come un grave colpo alle sudate protezioni su cibo e sicurezza chimica (per es cosmetici , insetticidi e pesticidi), l’ambiente e i diritti dei lavoratori.  Il settore agricolo americano sta premendo fortemente l’Europa perché importi prodotti OGM attualmente illegali (ma di cui l’UE ha autorizzato l’ importazione nell’aprile 2015) e carne non conforme agli standard europei,  vale a dire bestiame  cresciuto con ormoni della crescita (questo divieto continua ma con un accordo per comprare ulteriori 48.000 tonnellate annue di carne americana senza ormoni della crescita).  
  
“Il fracking e la privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale sono nel programma delle corporations Americane,  obiettivi aggressivamente promossi da un governo Conservatore neocon di  estrema destra la cui ideologia volta al mero profitto renderà la Gran Bretagna un avamposto stato vassallo degli Usa, se gli si dà modo di continuare.  
  
“La ragione per cui i negoziati del TTIP sono così segreti  è che gli americani hanno raccomandato, come abbiamo detto più sopra,  di ‘ sopprimere il dibattito fino al punto che l’adozione è diventata ineludibile’.  
  
“Motivo per cui gli americani hanno dato vita al non meno segreto Gruppo Bilderberg, definito come un gruppo di lobbisti di élite, vertici di multinazionali Usa, funzionari UE, capitani di industria, capi di agenzie di intelligence e reali Europei : come dire che tutti i principali lobbisti degli affari e della finanza  a favore del TTIP   sono sotto lo stesso tetto. Non è difficile capire quale sia la vera agenda.  
  
“Quello a cui siete testimoni è un ‘ colpo di stato corporate’ dell’Europa da parte dell’America  delle multinazionali.    
Così conclude il post – senza alcun dubbio apparente sulle origini ‘americane’  dell’Unione Europea. Un ‘colpo di stato al rallentatore’ come scrissero gli autori di The Great Deception.  
  
 UNA STORIA UN POCO DIVERSA. 
Eppure, ad ideare l’unione europea e a premere inizialmente sull’America perché appoggiasse il progetto sarebbero stati   paradossalmente proprio gli inglesi. Alcuni inglesi, quanto meno, le élites britanniche da sempre conservatrici e legate alle élites Usa.
 

(Del resto Jean Monnet, uno dei 'sognatori'  del superstato europeo era stato convinto da un funzionario british suo amico e nel ’40 venne inviato negli Usa come rappresentante del governo inglese, divenendo poi un ascoltato consigliere del presidente Roosevelt, vedi libro di cui sopra). 

 

Il ruolo inglese si capisce anche  dalla storia di Joseph Retinger che di quel progetto  fu uno degli ideatori e soprattutto uno dei promotori più attivi, così come  fu poi i nventore e promotore del  Gruppo Bilderberg.  
  
E’ stato proprio il sito ufficiale del Bilderberg  a ricordarlo, in occasione della sessione 2013 dell’annuale conferenza svoltasi nel Regno Unito, ospite David Cameron, riproponendo la figura di quel personaggio misterioso e sfuggente pressoché ignorato dai media,  forse perché - polacco di nascita e cosmopolita nella vita, vicino ai Gesuiti e al Vaticano come alla socialista Fabian Society, amico di papi e primi ministri,  reali e grandi banchieri mitteleuropei - fu anche un agente segreto britannico  (degno di un romanzo di Le Carré  ha scritto Underblog, citando il post originale del Bilderberg ).
 


 

Almeno, ne era convinto l’esperto in guerra psicologica nonché consigliere del presidente americano Eisenhower, C.D Jackson. “Sapeva come lavorare tra le ombre e stare tra le ombre e una di queste ombre era l’ala oscura dell’intelligence britannica”, scrisse Pietro Quaroni, ambasciatore italiano a Parigi, Londra e Bonn, in un lungo ricordo di Retinger - col quale aveva collaborato per anni. Quaroni fu con Alcide De Gasperi, al quale era molto vicino, il primo membro italiano del Bilderberg alla sua nascita, nel 1954.   
Sorta di “monaco soldato”, “incarnando il motto dei Templari ‘non nobis’ partecipò ai maggiori intrighi politici internazionali del XX secolo per idealismo e per ammirazione verso gli  uomini a cui decise di volta in volta di legarsi” .
 


 

Per dire, il Congresso dell’Aja, la megaconferenza che nel maggio del 1948“ fu il punto di partenza del processo politico che portò al Trattato di Roma del 1957”, venne organizzato da Retinger e da lui promosso insieme a Duncan Sandys, genero di Churchill. Vi parteciparono 800 figure chiave dell’Europa e del Nord America. Retinger “conosceva tutti e aveva accesso ovunque, in quegli anni era uno degli uomini meglio informati”, ricorda Spaak. 
 


 

Due anni prima Mr R - o Dr. R o semplicemente R, come lo chiamavo i suoi nemici - aveva tenuto al Royal Institute of International Affairs di Londra un discorso sul futuro dell’Europa che fu uno dei primi appelli all’unificazione del “vecchio Continente”. E dopo la conferenza dell’Aja fu tra i motori dietro la creazione del Movimento Europeo, del Congresso d’Europa, del College of Europe di Liegi e dell’European Center of Culture di Ginevra, tutti volti a promuovere l’idea di un’Europa unita. 

 

Ponte fra i popoli europei, R fu anche un ponte fra l’Europa e gli Stati Uniti ”. “ Fu uno dei soli tre europei (con W. Churchill e R. Coudenhove-Calergi) a far parte dell’American Committee on United Europe (ACUE), definita come struttura di facciata creata nel 1948 dalla CIA, dal Dipartimento di Stato e dal Council of Foreign Relations per coordinare gli aiuti all’unificazione Europea, progetto che all’inizio della guerra fredda era una priorità politica assoluta per gli Usa. R era responsabile della distribuzione dei milioni di dollari senza i quali l’unificazione europea non sarebbe stata possibile.”
 

Peccato che il link originale del post Bilderberg non funzioni più, come accadde sempre più spesso. 

Nessun commento:

Posta un commento

Il racconto truccato del conflitto previdenziale

di Matteo Bortolon da Il Manifesto   Le pensioni sono sotto attacco. Non a singhiozzo, non in fasi circoscritte: sempre. Tale conclu...