martedì 1 marzo 2016

Capitalismo frocio e proletariato uterino

I pasdaran dell'indignazione illuminata da equazioni sbilenche etico economiciste (cazzo ho capito l'utero in affitto è un'infamia... le povere donne che vendono ai ricchi froci malati di narcisismo riproduttivo...la mercificazione dei corpi...il classismo biologico...ecc ecc) si affannano a ostentare rancore e indignazione per le povere donne che affittano una parte del loro corpo, più per persuadere se stessi che difendere le povere donne. Certo che qualcuno ci guadagna, si guadagna su tutto da secoli. Certo che i ricchi comprano tutto, ma strano a dirsi il problema è un ricco (benestante va) frocio e comunista. Non sta bene, se io fossi frocio e ricco...già che faresti? E poi quelli del: abbiamo chiesto il parere del nascituro? Che identità avrà nascendo e sapendo di essere uno spermatozoo incubato da un oocita di passaggio con gli occhi a madorla? Povera mendicante sfruttata, riserva di organi di parvenu occidentali e pure ricchioni. Il donare non conta niente, ti posso donare un rene, ma... cazzo un utero seppure a tempo no, è troppo. La metamorfosi antropologica fa paura e si nega finchè si può. Gli stessi allarmismi c'erano anche sui figli dei divorziati. Come crescerà il figlio di un divorziato additato dai compagnucci figli di una famiglia normale con un normale padre violento che picchia la moglie e va a puttane? Insomma dai, è sempre sfruttamento nudo e crudo, classismo puro. Ve lo concedo, c'è del classismo, ma ne riparliamo quando avremo abolito il lavoro salariato e il capitalismo. Alt! dove lo metti il feticismo delle merci? Non lo so dove lo metto, ma forse se ci limitassimo a scindere il valore di scambio dell'utero dal suo valore d'uso, magari ci potremmo mettere d'accordo. In fondo si tratta solo di accettare il fatto compiuto. La società del futuro vedrà figli di lesbiche, trans, omosessuali e di madri in affitto, sedere accanto a quello della sentinella in piedi ( gli venissero le emorrodi e questi). Rassegnatevi.
E' dura lo so, accettare il cambiamento fa paura, ma è meglio di uno psicologismo d'accatto o di un'idea stato di natura che considera naturale l'esistenza  di personaggi intonacati e non che non posso nominare perché di denunce ne ho abbastanza, e innaturali i figli amati mai più di altri, di una coppia gay.

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