martedì 1 marzo 2016

Les raisons du coeur



di Tonino D’Orazio 

E i politici nei nostri letti. Lo si capiva che, prima o poi, i politicanti e soprattutto i moralisti cattolici o vari sarebbero finiti a spiare e giudicare, sempre di più, i cittadini nei loro letti e tra le loro lenzuola. Il mondo moderno è pieno di antiche virtù cristiane diventate ipocrisia e follia. Lo specchio nel quale ci riflettiamo tutti è proprio lo strumento televisivo, sia privato che statale. La conformità. Il “bon ton”, parola orribile. I talkshow, enormi e urlanti pollai. 
Siamo stati occupati, veramente ci hanno occupato mentre combinavano altro, sul teatrino della legge sui diritti sociali di svariati cittadine e cittadini che per facilità onnicomprensiva vengono definiti Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender). Sapete quanto gli inglesi amino le sigle. Sono così efficaci, sintetiche, veloci, non si perde tempo, però guai a non saperli decodificare, se ne perde il senso. Stepchild! (il traduttore elettronico di Google traduce in “figliastro”, Wikipedia, “adozioni dei figli affini”, forse anomali … ma chissà!). Stepchild eliminato dal ddl per rissa? Messaggio trasmesso? “Gli italiani approvano”! Quanti sono non si sa. Però, in fondo, sanno quanto siamo bravi ad occuparci dei fatti della porta accanto e sancire giudizi, ipocrisia compresa.
La morale, l’etica, di un individuo (evito la cristiana parola “persona” che ha senso filosoficamente più in “relazione personale” con il proprio dio che verso gli altri), in una società complessa di stimoli vari, non può essere condivisa da una maggioranza contro una minoranza. Su questo campo non esiste il voto di fiducia. E su alcune questioni, direi da privacy (elemento di cui nessuno si è preoccupato in questi giorni, ancora di più sull’affaire Vendola),  è inutile strafare, tanto non funziona. Anzi rischia di diventare un ulteriore elemento di tensione, e di non inclusione, sui diritti umani fondamentali. Purtroppo quegli elementi non sono legati alle “ragioni del cuore” (Pascal) ma solo ad elementi economici che tentano di imbrigliare ragioni che spesso ne esulano profondamente. E’ uno spazio non controllabile, anche se la chiesa cattolica, non quella protestante, con un “sacramento” come la confessione ne restringe parecchio il quadro e lo tiene, per quanto possibile, sotto controllo.
Le libertà fondamentali, e intime, delle donne e degli uomini esulano spesso da una razionalizzazione, se non dal principio generale del “non fare ad altri quello che non vorresti essere fatto a te”. Concetto estremamente laico e libertario. L’etica cristiana se ne appropria ma al momento opportuno è incapace di metterlo in pratica, soprattutto se cozza con la propria strutturata ideologia di società e quindi lo dichiara “scandaloso” se non innaturale. E’ quello che è successo in questi giorni. E’ dovuto intervenire il controllore Bagnasco per rimetterli in riga e riportarli ai secoli scorsi, arginando il più possibile l’intervento legislativo. Nessuno di noi può dimenticare la stessa operazione, malgrado i referendum popolari vinti, per le leggi sul divorzio (anni di attesa) e sulla regolamentazione dell’aborto (medici obiettori di coscienza senza deontologia professionale. In media 80%, 90% nel nord-ovest, oggi nei consultori obbligatori in Italia). Sempre di corpi e di libertà individuale si tratta, ma da tenere sotto controllo. Dobbiamo essere macchine di riproduzione organici nei parametri fissi di questa società. Eppure, qualcosa, sempre di più sembra non funzionare. Nel resto del mondo, adesso troppo globale, non funziona sempre così.
In queste condizioni, uno degli elementi devastanti, pur nella sua giustezza, è l’abolizione dell’infedeltà. Ironicamente non valida per i Lgbt. Se non fosse per le questioni giuridico-economiche legate alle responsabilità nei divorzi, si noti sempre più in aumento, e alle sue conseguenze, non solo economiche, ma perché spesso determinanti nell’assegnazione della tutela dei figli (comunque “adozione”  per altri e nuovi conviventi), si potrebbe definire una grande sconfitta dell’etica giudeo-cristiana-musulmana. Come se riappropriarsi completamente del proprio corpo, (penso alle lotte femministe dell’inizio degli anni settanta) stia arrivando solo oggi, giuridicamente e finalmente senza penalità. (Quanti anni dall’abolizione del “delitto d’onore”!). Liberando gli individui da gangli che la natura umana comunque non aveva mai accettato. La fedeltà, o l’infedeltà, è una ragione del cuore e non una questione giuridica. Punto. La stragrande  maggioranza di film e fictions televisivi, e non solo, ne hanno sostanziale fondamento. Non c’è film senza una scena di sesso o di “tradimento”. E alla fine, piegano e “educano” le società di riferimento per emulazione, o ne espongono analiticamente le reali problematiche etiche e di comportamento.
Infatti dell’erotismo e della bellezza naturale dei corpi, sono molti ad occuparsene, compresi i ridicoli scatoloni dei musei romani, ma soprattutto in senso commerciale. Corpo femminile-oggetto, ma piano piano, aspettando i bambini già in passerella, lo è diventato anche quello maschile, tra creme, pillole e oggetti contundenti per aumentarne i vari muscoli. Che bellezza i muscoli a “tartaruga” che piacciono tanto alle donne. In fondo, se funziona, lo si deve al tacito consenso generale e consumistico, verso un’etica che esula da parametri considerati “antiquati”. Più verso il diritto substrato del “fai da te” e “in fondo che male c’è”. Potenti e strani deterrenti delle rigidità etiche.
In quanto alla diatriba della felicità o meno dei figli non è sufficiente appellarsi alle bambine e ai bambini per trascinarli in funzione anti amore in nome di una protezione e tutela quasi inesistenti in queste nostre società di facciata. Quanta violenza nelle famiglie “normali”! L’Istat certifica che 80% dei casi di violenza si svolgono in “famiglia” e a causa delle tensioni in essa. Alle quali assistono sicuramente e traumaticamente la totalità dei figli. Quanti soprusi e omicidi davanti ai loro occhi per il senso di gelosia, o di “proprietà”. Tralasciamo la pedofilia crescente, sintomo di decadenza di una società, almeno quella occidentale, verso una condizione psicosociale edonistica da “basso impero”. Oppure i circa 800.000 bambine/bambini che in Italia “non mangiano e non hanno calorie a sufficienza”. Quasi tutti nel sud.
Non ne abbiamo sentito parlare molto dai pediatri arruolati per la tenzone etica. Difficile massificare il concetto di felicità, tra disoccupazione dilagante, povertà deleteria e delocalizzazioni forzate, che mina il concetto vero di serenità in famiglia, ambiente cosiddetto amoroso, dove questa felicità di vivere dovrebbe svolgersi, almeno in parte.
Un ultimo accenno allo svolgersi degli elementi parlamentari. La minacciata “vendetta” dei Lgbt nella negazione del voto, finalmente determinate le responsabilità, al Pd nelle eventuali prossime elezioni, (in realtà sono una lobby trasversale politicamente temibile per compattezza, tanto quanto gli animalisti), ha fatto correre ai ripari un Renzie affannato e distrutto dalla maggioranza del suo partito (e altre a geometria variabile), promettendo in futuro di adoperarsi per quello che non è riuscito a fare adesso: l’adozione, o la stepchild (a cautela se dovesse significare altro). E’ cattiveria dire che qualunque “riforma” faccia, ha fatto o farà, va a finire male per i cittadini normali?

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