Non credevo che un giorno avrei mai
difeso dei magistrati. Quando ero giovane qualsiasi manifestazione
legalitaria mi faceva venire l'orticaria anche se giusta, poiché da
rivoluzionario quale mi consideravo, pensavo che magistrati e
poliziotti fossero unicamente attributi del sistema borghese, votato alla difesa degli interessi delle classi dominanti, e che solo
chi segue la propria coscienza al di sopra e aldilà di ogni regola
scritta può essere protagonista della storia. Il divenire è fatto
di violazioni delle regole costituite e “l'illegalità” è il
motore della dialettica storica. In parte lo penso ancora, ma credo
anche che la realtà sia di per sé schizofrenica e che occorra
ragionare considerando la non omologia di determinati livelli di
realtà e la loro sovrapposizione su diversi piani logici.
Quello che sta accadendo ai magistrati
di Palermo è sconcertante, ma allo stesso tempo un rischiaramento
netto della realtà. Adesso si vede a occhio nudo finalmente chi sono
coloro che difendo lo status quo, un sistema politico corrotto e
criminale che si chiude in se stesso a difesa di verità
inconfessabili, e chi no. Non è solo questione di difendere i
giudici di Palermo, loro fanno il loro mestiere, è questione di
tracciare un discrimine netto fra chi sta con i gattopardi e chi
invece vuole un cambiamento reale. Guarda caso coloro che sono dalla
parte di Napolitano, a mio avviso il peggior presidente della storia
repubblicana, sono gli stessi che hanno gettato la maschera
sostenendo un governo iniquo e truffaldino come quello guidato da
Monti. Qui non è in gioco solo l'onore fittizio di una cosa
astratta come lo stato, qui è in gioco molto di più, è in gioco la
possibilità stessa di immaginare una verità diversa da quella
dettata dai Napolitano, dai Bersani, dai Monti e da vari utili idioti
come un tal Valentino Parlato o il più noto Nichi Vendola. È in
gioco la possibilità di mostrare agli italiani che esiste un altro
pensiero, oltre quello di chi ci governa. Ovvio che il fronte
promagistrati sarà variegato e conterrà al sui interno anche elementi molto contraddittori, ma certamente conterrà più elementi di verità di un qualsiasi
associato della banda dei montiani. Non ultimo la mafia è
un'organizzazione criminale, farci accordi e guadagnare consensi
attraverso essa è deplorevole. I morti ammazzati, compagni e
servitori dello stato gridano vendetta.
Per questo sto con i giudici di
Palermo (F.C.).
Nessun commento:
Posta un commento