giovedì 9 agosto 2012

Sto con i magistrati di Palermo

Non credevo che un giorno avrei mai difeso dei magistrati. Quando ero giovane qualsiasi manifestazione legalitaria mi faceva venire l'orticaria anche se giusta, poiché da rivoluzionario quale mi consideravo, pensavo che magistrati e poliziotti fossero unicamente attributi del sistema borghese, votato alla difesa degli interessi delle classi dominanti, e che solo chi segue la propria coscienza al di sopra e aldilà di ogni regola scritta può essere protagonista della storia. Il divenire è fatto di violazioni delle regole costituite e “l'illegalità” è il motore della dialettica storica. In parte lo penso ancora, ma credo anche che la realtà sia di per sé schizofrenica e che occorra ragionare considerando la non omologia di determinati livelli di realtà e la loro sovrapposizione su diversi piani logici.
Quello che sta accadendo ai magistrati di Palermo è sconcertante, ma allo stesso tempo un rischiaramento netto della realtà. Adesso si vede a occhio nudo finalmente chi sono coloro che difendo lo status quo, un sistema politico corrotto e criminale che si chiude in se stesso a difesa di verità inconfessabili, e chi no. Non è solo questione di difendere i giudici di Palermo, loro fanno il loro mestiere, è questione di tracciare un discrimine netto fra chi sta con i gattopardi e chi invece vuole un cambiamento reale. Guarda caso coloro che sono dalla parte di Napolitano, a mio avviso il peggior presidente della storia repubblicana, sono gli stessi che hanno gettato la maschera sostenendo un governo iniquo e truffaldino come quello guidato da Monti. Qui non è in gioco solo l'onore fittizio di una cosa astratta come lo stato, qui è in gioco molto di più, è in gioco la possibilità stessa di immaginare una verità diversa da quella dettata dai Napolitano, dai Bersani, dai Monti e da vari utili idioti come un tal Valentino Parlato o il più noto Nichi Vendola. È in gioco la possibilità di mostrare agli italiani che esiste un altro pensiero, oltre quello di chi ci governa. Ovvio che il fronte promagistrati sarà variegato e conterrà al sui interno anche elementi molto contraddittori, ma  certamente conterrà più elementi di verità di un qualsiasi associato della banda dei montiani. Non ultimo la mafia è un'organizzazione criminale, farci accordi e guadagnare consensi attraverso essa è deplorevole. I morti ammazzati, compagni e servitori dello stato gridano vendetta.
Per questo sto con i giudici di Palermo (F.C.).


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