da Il Manifesto
"Proponiamo ai movimenti, ad
Alba e a tutte le forze della società civile e quelle sindacali di
fare una lista comune e aperta". Il portavoce della Fed vorrebbe
il rosso, ma ai movimenti civici piace l'arancione.
Se Sel allontana la prospettiva della
lista unica con il Pd, il coniuge separato Rifondazione comunista
(che aderisce alla federazione della sinistra) invece lo avvicina. A
grandi passi e persino a prescindere dalla legge elettorale. «Noi
siamo contro il porcellum e contro la legge finto proporzionale che
Pd, Pdl e Udc stanno preparando al solo scopo di rendere necessarie
le alleanze dopo il voto», ha detto mercoledì sera a Modena Paolo
Ferrero (nella foto), durante un dibattito con Giuliana Beltrame
dell'Alleanza lavoro benicomuni ambiente. «E tuttavia, comunque vada
a finire il balletto della legge elettorale, proponiamo ai movimenti,
ad Alba e a tutte le forze della società civile e quelle sindacali
di fare una lista comune, aperta, scelta dal basso e in maniera
democratica, con il criterio di una testa un voto. Rifondazione
comunista certo non si scioglie. Ma è disponibile anzi propone di
ragionare su una lista comune, con un simbolo immediatamente
riconoscibile dal popolo della sinistra. E un programma che ci
candidi a governare in alternativa alle politiche neoliberiste di
Monti, di Merkel e della Bce».
Il simbolo, per il segretario Prc,
potrebbe essere una semplice bandiera rossa, o qualcosa che
identifichi una sinistra senza aggettivi. In realtà Alba al rosso
preferisce l'arancione, come tutti i movimenti civici sulla scia
della primavera dei sindaci. Ma intanto la proposta del Prc è
lanciata. E domani a Roma una riunione dell'esecutivo di Alba, la
prima dopo le vacanze, valuterà la road map dell'autunno, che
porterà alla decisione finale di se e come partecipare al voto.
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