lunedì 20 agosto 2012

Schizofrenie manifeste


Il Manifesto è schizofrenico. In un magnifico editoriale Norma Rangeri ci ricorda, dopo giorni di assordante silenzio, che i giudici di Palermo sono sotto attacco di media e partiti, con poche eccezioni,  a causa delle loro assurda pretesa di voler fare il loro mestiere e di andare fino in fondo sulla trattativa stato mafia, aggiungendo che nemmeno da sinistra o dalle parti del sindacato si è levata una voce chiara a favore dei magistrati palermitani. Probabilmente il Manifesto si è dimesso dalla sinistra a sua insaputa  o  forse la direttrice del giornale comunista non legge nemmeno il suo stesso giornale,  visto che anche loro si sono comportati come tutti gli altri, tacendo o parlando a sproposito come Valentino Parlato.

La chicca migliore però ce la offre un tale Alfio Mastropaolo, nella sua acuta analisi politica, che prima attacca Di Pietro dicendo che si comporta come un Gasparri qualunque, quando invece di porgere il petto patriotticamente alla bordate di Napolitano gli risponde per le rime, smontando le sue pretese di immunità concepite  sulla base del codice di Annurabi,  e poi elogia Vendola per essersi  “riposizionato in modo saggio”, senza cedere a manie suicide anti Pd,  al quale anzi porta in dote il suo bel pacchetto di voti. Il nostro si produce in una lunga e illuminante analisi sul Risiko della politica italiana, lasciandoci a bocca aperta per le su doti di preveggenza e di profondità di pensiero,  espresse  con  giudizi trancianti e di rara lucidità. Il geniale pensatore della Domenica dimentica stranamente di dire che Bersani e Vendola si sono deliberatamente collocati in un campo del tutto avverso a quello delle sinistra, almeno a stando alle vecchie definizioni "novecentesche", demolendo sistematicamente tutte le conquiste sociali e lavorative degli ultimi anni, di comune intesa con la banda Monti tutta, Casini e Pdl compresi, e bastonando la gente che lavora. Le loro bassezze e la loro mediocrità, queste si che rendono ancora attuale il pericolo Berlusconi, che potrebbe essere persino  considerato una valida alternativa a un governo tecnico, così zelante nello svuotare  sobriamente  le tasche di chi lavora.

Forse questa il Manifesto la chiama dialettica, ma io la chiamerei follia, da TSO.

1 commento:

Il racconto truccato del conflitto previdenziale

di Matteo Bortolon da Il Manifesto   Le pensioni sono sotto attacco. Non a singhiozzo, non in fasi circoscritte: sempre. Tale conclu...