Il Manifesto è schizofrenico. In un magnifico editoriale
Norma Rangeri ci ricorda, dopo giorni di assordante silenzio, che i giudici di
Palermo sono sotto attacco di media e partiti, con poche eccezioni, a causa delle loro assurda pretesa di voler
fare il loro mestiere e di andare fino in fondo sulla trattativa stato mafia, aggiungendo
che nemmeno da sinistra o dalle parti del sindacato si è levata una voce chiara
a favore dei magistrati palermitani. Probabilmente il Manifesto si è dimesso
dalla sinistra a sua insaputa o forse la direttrice del giornale comunista non
legge nemmeno il suo stesso giornale,
visto che anche loro si sono comportati come tutti gli altri, tacendo o
parlando a sproposito come Valentino Parlato.
La chicca migliore però ce la offre un tale Alfio
Mastropaolo, nella sua acuta analisi politica, che prima attacca Di Pietro
dicendo che si comporta come un Gasparri qualunque, quando invece di porgere il
petto patriotticamente alla bordate di Napolitano gli risponde per le rime,
smontando le sue pretese di immunità concepite sulla base del codice di Annurabi, e poi elogia Vendola per essersi “riposizionato in modo saggio”, senza cedere
a manie suicide anti Pd, al quale anzi
porta in dote il suo bel pacchetto di voti. Il nostro si produce in una lunga e
illuminante analisi sul Risiko della politica italiana, lasciandoci a bocca
aperta per le su doti di preveggenza e di profondità di pensiero, espresse con giudizi trancianti e di rara lucidità. Il
geniale pensatore della Domenica dimentica stranamente di dire che Bersani e
Vendola si sono deliberatamente collocati in un campo del tutto avverso a quello delle sinistra, almeno a stando alle vecchie definizioni "novecentesche", demolendo sistematicamente tutte le conquiste sociali e lavorative
degli ultimi anni, di comune intesa con la banda Monti tutta, Casini e Pdl
compresi, e bastonando la gente che lavora. Le loro bassezze e la loro
mediocrità, queste si che rendono ancora attuale il pericolo Berlusconi, che potrebbe essere persino considerato una
valida alternativa a un governo tecnico, così zelante nello svuotare sobriamente le tasche di chi lavora.
Forse questa il Manifesto la chiama dialettica, ma io la
chiamerei follia, da TSO.
Sinistra? :(
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