Continua il silenzio del mio ex
giornale sulle raccolta firme in favore dei magistrati di Palermo,
promossa dal Fattto Quotidiano. Il Manifesto tace. Sarà una
questione di concorrenza? Forse il corazziere Valentino Parlato non
vuole favorire un giornale concorrente, visto con un certo fastidio,
causa la pruderie giustizialista di Travaglio e company e la loro
“oggettiva” collocazione nel campo delle destre, dato che il
pragmatismo stile british è roba borghese, ed è pur sempre il
paravento di una falsa neutralità, quando non è lo strumento più o
meno consapevole del populismo. A voler essere molto maliziosi si
direbbe però più un malinteso realismo della politica. Stanno con
Napolitano perché nelle loro infinita mediocrità si credono
talmente presuntuosi da credere che l'unico modo di evitare la
disgregazione sociale e istituzionale è affidarsi nelle mani del
peggior presidente della storia italiana, assurto al ruolo di massimo
fautore dell'ordine sociale, minacciato dall'antipolitica e da spinte
irrazionaliste. Vogliamo forse tornare ad uno stato di natura
caratterizzato della guerra permanente? Per carità no, mettiamoci la
corazza e stringiamoci attorno all'ex stalinista, poi craxiano, poi
mercatista giudizioso, attento a fare i conti della spesa, e a
fustigare la eccessiva esuberanza italica, specie quella di chi
lavora.
Ovviamente le mie sono solo
dissertazioni agostane e illazioni di poco conto, ma il fatto in sé
nella sua accecante omissione resta: nessun appoggio ai magistrati di
Palermo e né una riga sugli attacchi a loro rivolti. E dire che di
trattativa stato-mafia sono stati i primi a parlarne quelli del
Manifesto.
Ad ogni modo si capisce perché siano e
restino quelli del “è un giornale, un giornale, un giornale”,
per altro fallito. Perché sono dei mediocri e basta e forse anche un
po' ipocriti, ipocriti, ipocriti.
Perlomeno stando all'edizione online
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