lunedì 29 luglio 2013

Costituzione e fascistizzazione in atto



di Tonino D'Orazio

Depotenziamento della Costituzione. Democraticamente. Insieme destre e centrosinistra. Piano piano.

La spending review, (modifica costituzionale dell’art.81, il paese è gestito da altri); lo spread (che fa paura giustamente ai poveri spogliati dai ricchi che possono avere Bot e CCT più pesanti e cospicui); la Bce, istituto privato che ci programma il paese secondo i suoi interessi; privatizzazione dei beni comuni e delle proprietà artistiche e culturali; abolizione dei referendum popolari, cancellazione del sociale e della solidarietà; le lauree che non servono e università e ricerca all’angolo; abbattimento dei diritti del lavoro e concorrenza tra lavoratori; milioni di pensionati alla fame, seguiti da giovani generazioni già in povertà; furti, truffe ai soldi pubblici e danni erariali, senza conseguenze penali, con omertà della magistratura, e pene dolci. Depenalizzazione del falso in bilancio.

Scacco matto alla democrazia e ai sindacati. I parlamenti non contano più, comanda la tecnostruttura in mano alle banche europee e americane, e nemmeno quello europeo conta un granché (la grande farsa sta per cominciare: si vota in primavera un parlamento per finta). Si scaldano i nazionalisti (anche i regionalisti) e anche quelli che vorrebbero una Europa diversa, di sviluppo e di speranza. Sembra invece andare dritti nel Quarto Reich a dominazione tedesca.

La costituzione di Eurogendfor approvata dal parlamento modifica i poteri e gli equilibri dello stato, quindi profondamente della Costituzione. E’ una forza di repressione internazionale alle dipendenze della tecnocrazia europea. Una gendarmeria (cioè esercito) che può intervenire in tutta Europa, ma anche fuori (magari su richiesta Onu, Nato, Israele, amici degli amici …), anche su richiesta di un governo europeo in “difficoltà”. E’ prevista l’impunibilità totale davanti a qualsiasi tribunale, ciò equivale alla illegalità più completa. (Non pensate ai fatti di Genova, per favore). Significa tutte le nostre forze di sicurezza pubblica degradate in secondo piano e una specie di situazione pilatesca dei governi nazionali in carica in merito alle loro responsabilità. Un altro “lo vuole l’Europa”.

Anzi gli inglesi hanno già tagliato il loro esercito, tanto che in caso di una grave crisi ci sarebbero al massimo due dozzine di battaglioni di fanteria schierabili nel Regno Unito (ben al di sotto di 20 mila uomini), e potrebbero chiedere aiuto proprio alla Eurogendfor, magari per le prossime sommosse se le cose dovessero peggiorare.

Altro esempi. Nell’esercito svizzero prestano servizio decine di estremisti neonazisti, i quali avanzano indisturbati nella gerarchia militare. La presidente della commissione di sicurezza del Consiglio Nazionale (Camera dei deputati) Chantal Galladé (PS) ha affermato che questi soggetti rappresentano una minaccia per l’immagine dell’esercito ma soprattutto per la sicurezza nazionale. (Inchiesta del quotidiano domenicale di Zurigo Sonntags Zeitung). Cosa possiamo dire o sapere noi in Italia dopo un nuovo ventennio con i fascisti direttamente al governo. Già prima era un esercito poco affidabile, pieno di servizi “deviati” e di sottomissione alla CIA (Ogni tanto la verità esce fuori). Dobbiamo temere qualcosa dopo 50/60 anni di segreti di stato?

In questo quadro gli armamenti offensivi stanno diventando imprescindibili. Il nostro Ministero della Difesa, di nuovo in barba all’art.11 della Costituzione, è diventato di fatto il Ministero della Guerra. Tra l’altro, con centrodestra o centrosinistra siamo già andati, a nome di altri, a bombardare e massacrare gente che non ci aveva fatto proprio niente. In questa prospettiva stanno aumentando anche le spese della Marina, meno pubblicizzate, per eventuali le truppe da sbarco. Sembra evidente il perché invece dei caccia, per la difesa del territorio, comperiamo bombardieri e il loro numero già esagerato appare addirittura insufficiente. Insomma tutti elementi che da sempre contraddistinguono la preparazione alla guerra, anche al popolo eventualmente. Sarà l’esercito a decidere se una elezione è valida o no, (Cfr tutta la situazione nel nord Africa), con eventuali movimenti di piazza fomentati.

La nostra vita privata e la decantata libertà? La storia è di almeno 20 anni di controllo illegale/illegittimo dell’informazione e della più vergognosa serie di abusi di potere nel libero e democratico Occidente (faro del mondo). Tutti spiati, catalogati, manca solo il registro DNA e il chips sottocutaneo. In Italia no? Anche i segreti svelati da Wikileaks (J.Assange) e ultimamente da Snowden in merito allo scandalo americano Prism sui “controlli” (o “sorveglianza segreta”) della National Security Agency (NSA) danno una idea solo di ciò che appare. Così, da anni, si fa una schedatura individuale di idee religiose, politiche, sessuali, culturali, etniche, di corrispondenza elettronica privata, (e cos’altro?) con metodo scientifico. Ma “non di cittadini statunitensi” dice Obama. C’è proprio da crederci. I governo europei hanno di nuovo fatto finta di reagire. Ma prima o poi chiederemo tutti la cittadinanza americana, sarà più semplice che stare a perdere tempo; una specie di imperiale “civus romanus sum”. Il mercato dell’informazione, quando spesso diventa crimine, può produrre molti soldi. Non c’è nemmeno da stupirsi, gli Stati Uniti non hanno alleati, amici o nemici eterni; solo “interessi permanenti”. Salvo a far passare il resto del mondo da antidemocratici o terroristi. Lo stesso termine è stato utilizzato ultimamente dal ministro degli esteri cinese riguardo agli USA. Ma come si permettono!

La modifica sostanziale e ufficiale della Costituzione sta arrivando. Il governo Letta d'accordo con il garante, l’Innominabile Napolitano, come uno dei punti fondamentali del suo programma ha presentato, con arbitraria procedura d'urgenza (data l’innaturale ma numericamente solida maggioranza parlamentare di questi due anni), una “legge costituzionale” che detta nuove e fantasiose procedure per la modifica della Costituzione. Tale legge non è una legge che modifica direttamente la Costituzione, perché non può, ma la "deroga", in quanto prescrive una procedura non costituzionale per la revisione costituzionale; sarà come dicono i Comitati Dossetti, una "legge grimaldello" per aggirare l’art.138 della Costituzione. Articolo che impedisce il ritorno del fascismo, o dell’anti-democrazia che è la stessa cosa, con la sua “rigidità”, come se i padri costituzionali ne paventassero il ripristino legale. E’ la garanzia che Letta e Napolitano devono dare ai nuovi fascisti bancari mondiali. Anzi il consiglio (ormai è un ordine) chiaro e diretto viene proprio da una banca criminale: la JP Morgan. In un rapporto pubblicato il 28 maggio 2013 JP Morgan afferma che: "i sistemi politici dei paesi europei del Sud e in particolare le loro Costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano caratteristiche inadatte a favorire l'integrazione europea". Ritiene (addirittura!) che ci sia troppa "licenza di protestare se sono proposte modifiche sgradite dello status quo". JP Morgan tra gli aspetti "problematici" cita: la tutela garantita ai diritti dei lavoratori, i governi deboli (ma se sono tutti insieme!), i parlamenti e le istituzioni locali forti che non facilitano l’accentramento e le oligarchie. L’abolizione della province sembra un buon passo avanti.

Esattamente il contrario di quel che si ritiene sovranità popolare. In Italia e in Europa serve più democrazia diretta e partecipata, con referendum propositivi e senza quorum, leggi popolari discusse e votate obbligatoriamente in Parlamento. Per l’Europa, quello europeo. E' fondamentale dare più potere a tutti i cittadini per evitare nuovi totalitarismi. Ci sono preoccupanti analogie tra diverse proposte della JP Morgan ed il proposito del governo Letta di svuotare di poteri il Parlamento e la nostra Costituzione, il più presto possibile, andando verso un semi-presidenzialismo (la mezza misura che fa finta di mediazione) che esautora i cittadini. Cosa può storicamente guadagnare un Napolitano, ex comunista e ormai a fine carriera da anni, a riportare il fascismo e i poteri forti costituzionalmente a dirigere lo Stato italiano?

“C’è un progetto per trasformare la nostra Repubblica in una Repubblica presidenziale con l’azzeramento dei poteri di controllo nelle mani tutto di un presidente che diventerà un ‘uomo solo’ al comando e noi a questo ci opporremo“. Dice Antonio Ingroia, ex pm e leader di Azione Civile che si schiera contro il progetto di modifica della Costituzione e spiega: “E’ il progetto pidduista di Licio Gelli che si prepara a trasformarsi in Costituzione italiana, un progetto che ha perseguito Silvio Berlusconi per vent’anni senza riuscirci grazie all’opposizione di tanti italiani”. Sul ruolo dei saggi, Ingroia dice: “Ennesima espropriazione del Parlamento e delle decisioni importanti, non è questo il modo per far riappassionare i cittadini alla politica”.

“Stiamo cambiando la Costituzione e i 18 mesi vanno rispettati”. Il ministro Gaetano Quagliariello, dopo il Consiglio dei Ministri, in sala stampa e illustra il disegno di Legge Costituzionale per la modifica della Carta Repubblicana e l’introduzione del semipresidenzialismo in Italia. Lo stesso Boccia (Pd): “Cambiamo l’art.138, così la modifica della Costituzione è più facile”. Cosa vogliono gli italiani? Una modifica della legge elettorale? Bene in questa legge introduciamo tutto il resto. In fretta.

Sapevamo che il Parlamento non conta più nulla. Adesso lo certifica addirittura Napolitano, il garante ormai di sé stesso e contro sé stesso. “Il Parlamento non può porre veti al governo sull’adozione di provvedimenti riguardanti l’ammodernamento delle forze armate”. Non è più il Parlamento che utilizza un Esecutivo, ma il contrario. Questa, in sintesi, la sostanza di un comunicato diffuso al termine della riunione del Consiglio Supremo di Difesa, tenutasi al Quirinale e presieduta dal capo dello Stato, tale l’Innominabile Napolitano. Contro il volere di due terzi del Parlamento che, vista la spesa incredibile, aveva deciso uno slittamento di sei mesi per decidere, con una legge controfirmata dallo stesso Napolitano. Ormai Re Giorgio si crede capo del governo, dei giudici, dell’esercito e ora pure del Parlamento. E’ già “presidenzialismo di fatto” e prova generale per abolire questa “vecchia” Costituzione. Un altro colpetto. In realtà con il suo atto, come consuetudine sin dal primo mandato, fa di nuovo vincere, sulla sostanza, i fascisti del Pdl. La militarizzazione avanza nei gangli dello stato, oltre a poliziotti a capo del Ministero della Giustizia e dell’Interno (tanto ad Alfano non gli dicono niente), si aggiunge la vicenda di un pluri-indagato internazionale, tale Di Gennaro (massacro dei ragazzi a Bolzaneto, 2001; condanna del Tribunale Internazionale dell’Aia), sempre più ai vertici e sempre più promosso per “servizi resi”, come tanti altri “avanzamenti” rapidi.(cfr proteste del sindacato di P.S.). Ora i militi devono occupare anche l’economia e le fabbriche (Finmeccanica), non si sa mai cosa può succedere. Una specie di “Colpo di Stato permanente e immanente”. (Espressione coniata nel 1964 da Francois Mitterrand). Aggiungiamoci che il Parlamento e anche i lavori parlamentari possono essere “sospesi”. Grande vittoria del PD: intanto “solo per un giorno”. Il dito e la luna. I ricordi vanno alle sedute parlamentari del novembre 1922, anche allora prova generale delle oligarchie. Avete sentito il ruggito di re Giorgio? Era occupato a “trafficare”. Megalomania. In pratica diventa da solo il nuovo padre della “nuova” Costituzione. Insomma entra nella storia. Meno male che in Parlamento c’è ancora chi resiste. Anzi, molti giovani. E prima o poi scomparirà dalla storia per infamia e incoerenza.

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