venerdì 5 luglio 2013

Il circo Barnum

Tonino D’Orazio

Nel suo celebre circo ognuno poteva trovare qualcosa di divertente: in effetti i numeri e le attrazioni erano talmente vari che ce n'era davvero per tutti i gusti, diffondendo tra l’altro un buon numero di notizie fasulle.
Parola d’ordine del governo Letta: galleggiare finché non si modifica profondamente la Costituzione e si possa tenere democraticamente il popolo al guinzaglio. Prima si pensava bastassero 8 mesi, tutti sapevano che meno di 18 mesi diventava tecnicamente impossibile, anche con un Napolitano scatenato e un parlamento “scatola di tonno” giorno dopo giorno. Una menzogna può sempre tirarne un’altra. “Ma l’impegno e l’obiettivo sarà il completamento delle riforme costituzionali e il completamento della riforma della politica”. A colpi di decreti? Perché no. Se Letta può già permettersi di dire che all’ultimo Consigli dei Ministri: "Abbiamo abrogato il termine province da tutti gli articoli della Costituzione.” Forse lo si può fare anche per altre parole, magari “il lavoro”. A parte la sostanza, ma è così facile? Dopo che il Consiglio Supremo della Difesa (della guerra), d’accordo con Re Giorgio, ha esautorato il Parlamento da qualsiasi decisione in merito, penso proprio di sì. Un colpetto alla volta.

Fare finta di “fare” e dare soluzione a problemi impossibili rinviando a domani o a dopodomani. La coniugazione del “fare” al futuro è d’obbligo. Poi, il futuro è talmente aleatorio. Basta una nevicata su New York, o uno dei 2.000 tifoni l’anno da qualche parte sul globo, per impedire, al momento opportuno, la realizzazione anche del “fare”.
Rinvio dell’Imu: "Imu, riforma entro Ferragosto". Non si parlava di ottobre? Il Pdl dice che non si pagherà, è un punto fermo di Berlusconi, a costo di aumentare tutto il resto, magari un anticipo maggiorato dell’Irpef. Il FMI: "L'imposta sulla prima casa andrebbe mantenuta". Ministro Saccomanni: "Ne terremo conto". Ministro Fassina (Pd): “Sull’Imu il Fmi ha ragione”. Letta: "Ma per Imu e Iva soluzione difficile". Intanto rinviamo a ferragosto, mentre, anche se pochi, gli italiani stanno al mare. Una specie di self service, ognuno la prenda come vuole. E' la tecnica Barnum.

"In autunno - dice Letta - ci sarà la legge di stabilità che sarà centrata sullo sviluppo, sul rilancio economico, sulla capacità di ridurre le tasse, in particolare sul lavoro". Stessa frase di Monti più di un anno fa. Ma anche di tutti gli altri governi di questi ultimi anni. Aspettando Godot. Ci vorranno 18 mesi per far ripartire l’economia italiana. Claudio Andrea Gemme, presidente di Anie Confindustria: "La domanda non è quando ci sarà la ripresa ma se, al momento della ripresa, ci saranno ancora le nostre aziende". Aggiunge che la flessibilità di bilancio potrebbe rivelarsi "un fuoco di paglia" e "le misure in materia di occupazione giovanile inadeguate e riduttive".
Il ministro dello Sviluppo economico, Zanonato: “ Il Governo e' impegnato a pagare i debiti della Pa alle imprese il prima possibile, (l’avevano già detto due mesi fa e lo specchietto era di 40 miliardi) ma non e' in grado di promettere che l'intero importo verrà saldato entro il 2013. Mi piacerebbe tanto ma non so se si potrà fare”. Letta: il governo e' intenzionato ad accelerare il pagamento in autunno.

«Ce l'abbiamo fatta! Commissione Ue annuncia ora ok a più flessibilità per i prossimi bilanci per i Paesi come Italia con conti in ordine. Serietà paga», urlo sguaiato di Letta su Twitter.

Ripartiamo dalle cose serie. Il lavoro e il teatrino in atto.
Michele Perini, presidente di Fiera Milano Spa. Il ministro Fornero? "E' il peggior ministro della Repubblica Italiana dalla sua nascita. Perché ha lasciato a casa centinaia di migliaia di giovani". La Fornero è una persona incapace di intendere e di volere". "Alle aziende ha solo causato danni. Ha creato danni a centinaia di migliaia di giovani. Adesso hanno davanti il nulla. Bisogna cancellare la sua riforma se vogliamo ripartire.”
Intanto si spezzetta nuovamente il mercato del lavoro. Niente fondi per gli adulti, o over 55 anni (che dovranno, se ci riescono, lavorare fino a 70 anni!), solo per i giovani e possibilmente non laureati (tanto quelli sono benvenuti all’estero) e nemmeno diplomati. Insomma apprendisti di basso livello, possibilmente a vita. La balla? Un po’ meno del milione di posti di lavoro di berlusconiana memoria, diciamo 200.000, è quasi credibile. Non c’è modo migliore di distribuire ai datoriali l’1,7 miliardi ottenuto da Bruxelles (inclusa la quota parte spettante a noi, ancora da reperire) facendo finta di sviluppare un sembiante di ulteriore lavoro precario, cioè inutile appena finiscono i soldi o i padroni utilizzano la forma canonica del licenziamento “per motivi economici”. Spettacolo déjà vu, ma veramente fino alla nausea.
Basta raffrontare la modestia di questa cifra ai costi del debito pubblico, ed a quelli del Fiscal compact, per rendersene conto. Solo di interessi il debito pubblico costerà quest'anno 85 miliardi come minimo. Mentre il Fiscal compact, che entrerà in vigore nel 2014, comporterà un drenaggio di risorse pari a 55 miliardi annui per 20 anni. Siamo di fronte all'uso dell'aspirina per combattere il cancro.
Quindi è un governo che non produce niente, solo propaganda palesemente buffonesca, per farci dimenticare che rimane perfettamente al servizio di oligarchie internazionali. Anzi ne fanno parte e sono responsabili della macelleria sociale in corso. Continuano ad essere ridicoli nell’illusione di essere “salvatori della patria”.
La caratteristica che rese celebre l'effetto Barnum fu la tendenza dell'individuo a credere che una descrizione, un oroscopo, una notizia pompata, eccetera, siano ritagliati perfettamente su misura propria e su interessi personali, anche quando essi sono formulati in termini molto generici, soprattutto perfettamente falsi e sembianti a verità. Cioè c’è chi ci crede (o ci casca) sempre. E sono anche tanti, una moltitudine di individui, come direbbe Toni Negri. Per questo il Circo governativo è uno spettacolo costante, tutto da ridere, se non fosse tragico. Invece Phileas Taylor Barnum raggiunse l'apice quando denunciò se stesso come mistificatore, inteso come colui che deforma a proprio vantaggio la realtà altrui. Abbiamo ancora il tempo di aspettare per vedere se succede anche da noi?


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