Tonino D’Orazio
Nel suo celebre circo
ognuno poteva trovare qualcosa di divertente: in effetti i numeri e
le attrazioni erano talmente vari che ce n'era davvero per tutti i
gusti, diffondendo tra l’altro un buon numero di notizie fasulle.
Parola d’ordine del
governo Letta: galleggiare finché non si modifica profondamente la
Costituzione e si possa tenere democraticamente il popolo al
guinzaglio. Prima si pensava bastassero 8 mesi, tutti sapevano che
meno di 18 mesi diventava tecnicamente impossibile, anche con un
Napolitano scatenato e un parlamento “scatola di tonno” giorno
dopo giorno. Una menzogna può sempre tirarne un’altra. “Ma
l’impegno e l’obiettivo sarà il completamento delle riforme
costituzionali e il completamento della riforma della politica”. A
colpi di decreti? Perché no. Se Letta può già permettersi di dire
che all’ultimo Consigli dei Ministri: "Abbiamo abrogato il
termine province da tutti gli articoli della Costituzione.” Forse
lo si può fare anche per altre parole, magari “il lavoro”. A
parte la sostanza, ma è così facile? Dopo che il Consiglio Supremo
della Difesa (della guerra), d’accordo con Re Giorgio, ha
esautorato il Parlamento da qualsiasi decisione in merito, penso
proprio di sì. Un colpetto alla volta.
Fare finta di “fare”
e dare soluzione a problemi impossibili rinviando a domani o a
dopodomani. La coniugazione del “fare” al futuro è d’obbligo.
Poi, il futuro è talmente aleatorio. Basta una nevicata su New York,
o uno dei 2.000 tifoni l’anno da qualche parte sul globo, per
impedire, al momento opportuno, la realizzazione anche del “fare”.
Rinvio dell’Imu: "Imu,
riforma entro Ferragosto". Non si parlava di ottobre? Il Pdl
dice che non si pagherà, è un punto fermo di Berlusconi, a costo di
aumentare tutto il resto, magari un anticipo maggiorato dell’Irpef.
Il FMI: "L'imposta sulla prima casa andrebbe mantenuta".
Ministro Saccomanni: "Ne terremo conto". Ministro Fassina
(Pd): “Sull’Imu il Fmi ha ragione”. Letta: "Ma per Imu e
Iva soluzione difficile". Intanto rinviamo a ferragosto, mentre,
anche se pochi, gli italiani stanno al mare. Una specie di self
service, ognuno la prenda come vuole. E' la tecnica Barnum.
"In autunno - dice
Letta - ci sarà la legge di stabilità che sarà centrata sullo
sviluppo, sul rilancio economico, sulla capacità di ridurre le
tasse, in particolare sul lavoro". Stessa frase di Monti più di
un anno fa. Ma anche di tutti gli altri governi di questi ultimi
anni. Aspettando Godot. Ci vorranno 18 mesi per far ripartire
l’economia italiana. Claudio Andrea Gemme, presidente di Anie
Confindustria: "La domanda non è quando ci sarà la ripresa ma
se, al momento della ripresa, ci saranno ancora le nostre aziende".
Aggiunge che la flessibilità di bilancio potrebbe rivelarsi "un
fuoco di paglia" e "le misure in materia di occupazione
giovanile inadeguate e riduttive".
Il ministro dello
Sviluppo economico, Zanonato: “ Il Governo e' impegnato a pagare i
debiti della Pa alle imprese il prima possibile, (l’avevano già
detto due mesi fa e lo specchietto era di 40 miliardi) ma non e' in
grado di promettere che l'intero importo verrà saldato entro il
2013. Mi piacerebbe tanto ma non so se si potrà fare”. Letta: il
governo e' intenzionato ad accelerare il pagamento in autunno.
«Ce l'abbiamo fatta!
Commissione Ue annuncia ora ok a più flessibilità per i prossimi
bilanci per i Paesi come Italia con conti in ordine. Serietà paga»,
urlo sguaiato di Letta su Twitter.
Ripartiamo dalle cose
serie. Il lavoro e il teatrino in atto.
Michele Perini,
presidente di Fiera Milano Spa. Il ministro Fornero? "E' il
peggior ministro della Repubblica Italiana dalla sua nascita. Perché
ha lasciato a casa centinaia di migliaia di giovani". La Fornero
è una persona incapace di intendere e di volere". "Alle
aziende ha solo causato danni. Ha creato danni a centinaia di
migliaia di giovani. Adesso hanno davanti il nulla. Bisogna
cancellare la sua riforma se vogliamo ripartire.”
Intanto si spezzetta
nuovamente il mercato del lavoro. Niente fondi per gli adulti, o over
55 anni (che dovranno, se ci riescono, lavorare fino a 70 anni!),
solo per i giovani e possibilmente non laureati (tanto quelli sono
benvenuti all’estero) e nemmeno diplomati. Insomma apprendisti di
basso livello, possibilmente a vita. La balla? Un po’ meno del
milione di posti di lavoro di berlusconiana memoria, diciamo 200.000,
è quasi credibile. Non c’è modo migliore di distribuire ai
datoriali l’1,7 miliardi ottenuto da Bruxelles (inclusa la quota
parte spettante a noi, ancora da reperire) facendo finta di
sviluppare un sembiante di ulteriore lavoro precario, cioè inutile
appena finiscono i soldi o i padroni utilizzano la forma canonica del
licenziamento “per motivi economici”. Spettacolo déjà vu,
ma veramente fino alla nausea.
Basta raffrontare la
modestia di questa cifra ai costi del debito pubblico, ed a quelli
del Fiscal compact, per rendersene conto. Solo di interessi il debito
pubblico costerà quest'anno 85 miliardi come minimo. Mentre il
Fiscal compact, che entrerà in vigore nel 2014, comporterà un
drenaggio di risorse pari a 55 miliardi annui per 20 anni. Siamo di
fronte all'uso dell'aspirina per combattere il cancro.
Quindi è un governo che
non produce niente, solo propaganda palesemente buffonesca, per farci
dimenticare che rimane perfettamente al servizio di oligarchie
internazionali. Anzi ne fanno parte e sono responsabili della
macelleria sociale in corso. Continuano ad essere ridicoli
nell’illusione di essere “salvatori della patria”.
La caratteristica che
rese celebre l'effetto Barnum fu la tendenza dell'individuo a credere
che una descrizione, un oroscopo, una notizia pompata, eccetera,
siano ritagliati perfettamente su misura propria e su interessi
personali, anche quando essi sono formulati in termini molto
generici, soprattutto perfettamente falsi e sembianti a verità. Cioè
c’è chi ci crede (o ci casca) sempre. E sono anche tanti, una
moltitudine di individui, come direbbe Toni Negri. Per questo il
Circo governativo è uno spettacolo costante, tutto da ridere, se non
fosse tragico. Invece Phileas Taylor Barnum raggiunse l'apice quando
denunciò se stesso come mistificatore, inteso come colui che deforma
a proprio vantaggio la realtà altrui. Abbiamo ancora il tempo di
aspettare per vedere se succede anche da noi?
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