dal blog di Beppe Grillo
Pubblicare i post di Beppe Grillo non è mia abitudine vista la mole di contatti del blog e i contenuti non sempe condivisibili, ma questo mi sembra un utile riassunto
"Il Governo Renzi, impegnato al braccio di ferro
sulle riforme costituzionali care alla P2, nasconde la testa sotto la
sabbia negando l’evidenza di dati ed indicatori economici sempre più
preoccupanti ed allarmanti, che necessitano di una robusta ed
inevitabile manovra autunnale di aggiustamento, evidente anche agli
studenti ai primi anni dei corsi di economia per corrispondenza, da 24 a
36 miliardi di euro.
Debito-Pil: in Italia nel primo trimestre 2014, il
rapporto tra debito pubblico e Pil, che secondo i parametri europei
dovrebbe attestarsi al 60%, è salito al 135,6% dal 132,6% del trimestre
precedente. Con un aumento del 5,4% rispetto allo stesso periodo
dell'anno scorso, quando si attestava al 130,2%. A maggio 2014 il debito
è cresciuto a 2.166,3 miliardi di euro, con un incremento di 92 mld di
euro rispetto a 12 mesi prima. Nell'UE e nella zona euro in rapporto al
Pil, il debito italiano è secondo solo a quello greco, che alla fine del
primo trimestre era al 174,1%.
Crescita economica: Il Def del Governo aveva stabilito
un rapporto Debito/Pil al 134,9%, basato sulla proiezione di crescita
del Pil per il 2014, pari allo 0,8% ed un rapporto di indebitamento
netto del 2,6% sul Pil. Sia Bankitalia (+0,2%) che FMI (+0,3%), nel
prevedere una crescita più bassa, ritengono inevitabile un buco nei
conti che dovrà essere ripianato.
Spesa pubblica: invece di diminuire è aumentata nei
primi 5 mesi del 2014, passando da 181,9 miliardi di euro a 206,7 con un
incremento di 25 miliardi di euro.
Privatizzazioni: il Def, che dava conto di esborsi al
Fondo Salvastati o Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità) per 92,552
miliardi di euro nel biennio 2012 (36,932 mld euro) e 2013 (55,620),
aveva stabilito proventi da privatizzazioni pari allo 0,7% del Pil
(quindi per 10,9 miliardi di euro), diventati una chimera.
Disoccupazione: a maggio (Istat) sale ancora il tasso
di disoccupazione che si porta al 12,6% rispetto al 12,5% del mese
precedente. I giovani senza lavoro sono il 43%, con 2,3 milioni di
occupati in meno sotto i 35 anni dal 2004.
Fisco: la pressione fiscale, pari al 43,8%,per le
imprese arriva al 68,6 % sui profitti, dati che non hanno eguali in
tutta Europa e non sono riscontrabili neppure tra i grandi paesi
industriali extra Ue.
Consumi: Prosegue il tracollo delle vendite al
dettaglio calate del 3,5% su base annua. L’andamento nell’indicare una
fase recessiva, conferma che la voce “Consumi interni privati”
costituisce circa il 60% del PIL Italiano, per cui se non si riprende
questo indicatore, difficilmente il PIL si “riprende”.
Sofferenze bancarie: 168,5 miliardi di euro a maggio, con un apporto sofferenze impieghi pari all’8,9%;
Conti Correnti: i costi di gestione dei conti correnti,
più elevati della media Ue di un +225%, dove sono attestati a 114 euro,
257 euro in più su ogni conto fissato in Italia a 371 euro contro 114
(+225%), che si traduce in costi complessivi di 6,7 miliardi di euro in
più l’anno a carico di famiglie ed imprese.
Tassi mutui: la presunta maggiore solidità delle banche
italiane, è stata pagata da correntisti ed utenti dei servizi bancari,
che continuano a pagare su ogni mutuo trentennale di 100.000 euro
(fissato oggi al tasso del 5,11% in Italia contro 3,79% dell’area euro),
uno spread di circa 30.000 euro in più alla scadenza dei mutuatari
europei.
RCAuto: dal 1994 (ultimi 20 anni), i costi delle
polizze (per una cilindrata media) sono aumentati di oltre il 254%, non
giustificati dall’andamento dell’incidentalità’. Tra il 2008 e il 2013
in Italia gli automobilisti hanno pagato 231 euro annui in più rispetto
alla media Ue (con un aggravio di circa 8,5 miliardi di euro l’anno a
carico dei cittadini)”.
Corruzione: Corruption Perceptions Index 2013, la
lista dei 177 Paesi più corrotti al mondo, redatta dalla Ong Trasparency
International, assegna all’Italia il 69esimo posto nella classifica,
tra il Montenegro e il Kwait. Tra gli indici presi come riferimento,
attraverso un punteggio che va da 0 (molto corrotto) a 100 (non
corrotto), nella percezione della corruzione, c'è l'analisi del settore
pubblico, seguita dall'abuso di potere, dagli scarsi livelli di
integrità e gli accordi segreti. Fattori che non solo opacizzano la
governance di un Paese, ma che lo indeboliscono anche dal punto di vista
economico e sociale.
Per queste ragioni in autunno, arriverà una manovra lacrime e sangue, da
24 a 30 miliardi di euro per tappare il dissesto dei conti pubblici,
sui quali incombono fiscal compact e pareggio di bilancio".
Elio Lannutti
domenica 27 luglio 2014
Le balle economiche di Renzie
Etichette:
corruzione,
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