di Tonino D’Orazio, 29 agosto 2016
Quante feci hanno spalmato sul
globo in nome di una holliwodiana pretesa di costruzione di un impero globale e
armato Yankee. Altro che “democrazia”. Tutto quello che hanno toccato, sin dal
secolo scorso si è rivelato solo morte in tutto il pianeta. Quante distruzioni!
Quanta povertà! Quanti morti! Milioni di inermi cittadini ai quali rubare
qualcosa, soprattutto petrolio, oltre la vita. Quando mi chiedono quanto
consuma la mia macchina rispondo: 10 litri di sangue a cento chilometri. E’ il
sangue irakeno, siriano, libico … e poi sarà quello venezuelano e poi
brasiliano… se non quello russo e iraniano.
Quanto uranio impoverito, che non
sapevano come smaltire, è stato spalmato su interi continenti con miliardi di
pallottole e munizioni vaganti, in guerre e non, lasciando dappertutto scie
cancerogene che terminano il lavoro mortale, col tempo. Mancava anche la
vendita della bomba, e la tecnologia, atomica a paesi guerrafondai,
dittatoriali e aggressivi come l’Arabia Saudita e, a suo tempo, a Israele. E
chissà a quanti altri amici. A fine luglio, Erdogan ha preso il controllo
dell’armamento atomico della Nato in Turchia. Non può sfuggire che i migliori
amici siano tutti dittatori a favore.
Ma vi sono armi più sottili.
Prendete per esempio le ONG, Organismi privati poiché Non Governativi. Il loro
ruolo in un passato recente era tipicamente umanitario, successivamente sono
diventate enormi cassa-forti e mano lunga di oligarchie economiche e
finanziarie che guidano una loro politica di conquista al di fuori di qualsiasi
consenso internazionale. Sono diventate velenosamente “opere missionarie
occidentali per la democrazia”, più spesso “angeli della morte”. Dappertutto
hanno portato al governo dei paesi nei quali sono intervenuti pesantemente
delle labili e sottomesse opposizioni, hanno finanziato “rivoluzioni” nei paesi
considerati “dittatoriali”, hanno provocato il sollevamento delle masse e hanno
quindi preparato la strada alle guerre, alle distruzioni e alla morte, alle
guerre civili, democrazia compresa. Non elenco i paesi, sono tanti e facilmente
riconoscibili, spesso dal colore arancione. Solo in Europa mancano ancora all’appello
la Serbia, la Macedonia e il Montenegro. E non sappiamo ancora veramente cosa
sia successo in Turchia.
Tralasciamo l’informazione e la
sua manipolazione. Nel secolo scorso abbiamo insegnato per bene al mondo la
teoria del fascismo. Alla fine dello stesso secolo anche quello della presa democratica del
potere con televisioni e giornali. Altri hanno seguito, dai Blomberger (NY) a
tutti i magnati sud americani attuali. Mentre si massacrano migliaia di bambini
ogni tanto i cosiddetti “caschi bianchi” (manipolatori dell’informazione) ci
fanno piangere “montando” la sorte e l’immagine di un povero piccolo, sotto i
nostri bombardamenti (che è l’altra vera realtà nascosta) o poggiato come arenato
sulle nostre rive marittime.
Si può anche essere contro i
governi di una nazione, e ritenerli da genocidi, ma anche essere contro la
maggioranza di un popolo che li sostiene, e ne diventa responsabile, in nome di
una unica verità, il proprio benessere. Mors
tua, vitae mea. Manco fossero rigorosi protestanti.
Ricordate il film Il dittatore di Charlot parlando di
Hitler con il globo-palla? Immaginate al suo posto un presidente americano, uno
dopo l’altro, e fate la sintesi delle guerre che hanno dichiarato, ritenendosi
padroni del mondo e delle sue ricchezze. Ma dovrete farlo da soli, nessuno vi
aiuterà, anzi, molti professionisti dell’informazione sorvolano, oppure,
servilmente, con grande omertà, sono d’accordo. Ma possibile che tutte, o
quasi, le nazioni del mondo siano “cattive” e da “democratizzare”?
In questo quadro o Trump o la
Clinton, pari sono, chiacchiere e tifo a parte. Trump ha dichiarato: che
ritirerà i soldati americani dalla Nato; che, se gli europei la vogliono, se la
pagassero; che con la Russia preferisce fare accordi piuttosto che continuare
l’operazione di strangolamento chiamato Anaconda. (Che in realtà sta
strangolando economicamente l’Europa). E che Anaconda, se non è finalizzata
alla guerra successiva, di cui la democratica Clinton è capace, è solo un
misero balletto di muscoli con costi elevatissimi, poiché dall’altro lato non
sembrano così “deboli”. Eppure la Clinton continua la sua aggressione verbale e
di comizio contro la Russia, liberale, non più comunista, ma sempre nemica
nella popolar-fantasia statunitense. La Clinton, dopo le sue responsabilità
dirette nella distruzione della Libia, e tutte le conseguenze dell’invasione
degli immigrati sulle coste italiane, ha dichiarato che attaccherà e invaderà
l’Iran, adesso che sono quasi sicuri che non stanno costruendo bombe atomiche.
Ma lo faranno tramite gli amici fascisti dell’Arabia Saudita. Da cosa si sta
sganciando l’ex-amico Erdogan? Come fanno gli americani ad aiutare Erdogan
nella conquista di pezzi del territorio siriano (ONU, dove sei?) bombardando i
kurdi, e contemporaneamente aiutando i kurdi in azioni di guerra contro l’Isis,
anche loro alleati? Ci sarà un po’ di confusione in quel vespaio che hanno
creato?
Perché le nostre televisioni ci
imboniscono di chiacchiere sulla pericolosità di Trump e non sulla Hillary? In
quattro settimane sono morti suicidati, o perlomeno morti strane e sospetti, 5
accusatori della Clinton mentre si recavano all’Fbi per delle rivelazioni che
secondo Trump l’avrebbe portata dietro le sbarre. Se vi interessano i nomi (Shawn Lucas, Victor Thorn,
Seth Conrad Rich, John Ashe, Mike Flynn), chi erano, le
circostanze e il perché, il sito è: http://algarath.com/2016/08/07/.
Trump è un imprenditore, non un finanziere. Parla di
lavoro, di lavoratori e di produzione, anche se un po’ in senso autarchico.
Parla di mettere un freno alle speculazioni bancarie e a tutti i dati truccati
di Wall Street, rivelandone l’estrema corruzione che facciamo finta di non
sapere. Ha per nemico tutti i megaricchi della finanza, dai Rothchild, Goldman
Sach, a Soros. Insomma gente motivata dall’ideologia
del capitalismo e adoratori di Mammon. Trump è un populista, cioè con il popolo,
povero. Forse. I ricchi che si commuovono per i poveri hanno sempre lasciato il
tempo che trovavano. Ancora oggi. Ma i poveri amano i ricchi. Chi sono quelli
che lo sostengono finanziariamente? Sono gli stessi che sostengono la Clinton, “non
si sa mai”? E’ il democratico piede in due staffe. Se il fascismo arriverà in America avrà il volto della democrazia.
(Bertolt Brecht).
Eppure l’impero sta perdendo
colpi. I presidenti, nell’ultimo semestre in carica, non contano più nulla,
anzi per niente per gran parte del mandato se sono in minoranza nel Congresso.
Noi siamo salvi (da Obama), per un po’ (dalla Clinton), a detta del ministro
dell’economia tedesco, Sigmar Gabriel, che ha ribadito che per il TTIP
(Trattato di libero scambio Usa-UE): “I
negoziati con gli Stati Uniti sono effettivamente falliti perché come europei
non possiamo accettare supinamente le richieste americane”. Quando c’è
gente che conta e non svende il proprio paese a nessuno! L’estensione
dell’impero prevedeva : “Obiettivo del TTIP
è integrare i mercati Ue e Usa, riducendo i dazi doganali e rimuovendo le
barriere non tariffarie, le differenze sui regolamenti tecnici, norme e iter di
omologazione, standard applicati ai prodotti, regole sanitarie e fitosanitarie”,
insomma la resa dell’Europa alle oligarchie economiche e bancarie statunitensi.
Invece indovinate cosa dice il nostro (diciamo il loro) ministro Calenda? “Il
TTIP secondo me salta perché siamo arrivati troppo lunghi sulla negoziazione”
(caspita), quindi “sarà molto difficile
che passi e sarà una sconfitta per tutti”. Per non perdere la bussola, in
Italia, dobbiamo sempre porci la domanda su cosa significhi “per tutti”.
Che piacere, questa volta, di non
esserci incluso.
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RispondiEliminaSplendido il "D'Orazio furioso"!
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