sabato 6 settembre 2008

Buona decrescita

Visto che parliamo di decrescita, mi sembra utile riportare i punti essenziali di un programma politico incentrato sul concetto di decrescita economica, elaborato dal sito www.decrescitafelice.it.
I punti che seguono sono preceduti da un'ampia analisi, un vero e proprio manifesto che potrete leggere sul loro stesso sito. Personalmente ho molte perplessità su questo tipo di analisi. Il dibattito è aperto. Attendiamo contributi da parte di chiunque ci aiuti a chiarire meglio i concetti di crescita e di decrescita e a proporceli in una chiave di interpretazione politica soddisfacente.


Proposta di programma politico per la decrescita

Politica economica
  1. Uso della leva fiscale per realizzare politiche energetiche finalizzate alla riduzione delle emissioni di CO2.
  2. Incentivazione delle innovazioni tecnologiche finalizzate a ridurre il consumo di risorse e di energia, nonché la produzione di rifiuti per unità di prodotto.
  3. Incentivazione delle economie autocentrate e delle filiere corte.
  4. Riduzione delle tasse sul lavoro alle imprese e introduzione di una carbon tax da reinvestire in efficienza energetica e fonti rinnovabili.
  5. Incentivazione dei contratti “esco” e della vendita di negawattora.
  6. Liberalizzazione del mercato dell’energia e dei rifiuti, con eliminazione delle posizioni monopolistiche ricoperte da aziende private a prevalente capitale pubblico.
  7. Ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio pubblico con l’obbiettivo minimo di avere edifici in classe “C” (70 chilowattora al metro quadrato all’anno).
  8. Parziale riconversione dell’industria automobilistica alla produzione di micro-cogeneratori.
  9. Certificazione energetica degli edifici sulla base delle classi di efficienza energetica adottate dalla Provincia autonoma di Bolzano.
  10. Riduzione dell’orario di lavoro e incentivazione del part time.
  11. Incentivazione del telelavoro.
  12. Riduzione delle forme di precariato e flessibilità nei rapporti di lavoro dipendente.

Uso del territorio, edilizia, urbanistica
  1. Blocco delle aree di espansione edilizia nei piani regolatori delle aree urbane. Incentivazione delle ristrutturazioni qualitative ed energetiche del patrimonio edilizio esistente. Concessioni di licenze edilizie soltanto per demolizioni e ricostruzioni di edifici civili o per cambi di destinazioni d’uso di aree industriali dimesse, previa destinazione di una parte di esse a verde pubblico.
  2. Formulazione di allegati energetici-ambientali ai regolamenti edilizi vincolanti la concessione delle licenze edilizie al raggiungimento degli standard di consumo previsti dalla Provincia autonoma di Bolzano (classe C: 70 kWh al metro quadrato all’anno).
  3. Espansione del verde urbano nell’ottica di una riduzione dello squilibrio complessivo tra inorganico e organico, con fissazione di percentuali annue di incremento, al fine di:
    - migliorare i microclimi urbani;
    - aumentare l’alimentazione delle falde idriche riducendo l’impermeabilizzazione dei suoli; - potenziare la fotosintesi clorofilliana per incrementare l’assorbimento CO2.
  4. Valutazione strategica dell’impatto ambientale per qualsiasi intervento sul territorio.
  5. Uso nell’edilizia di materiali locali, per quanto possibile, e riuso di materiali provenienti dalle demolizioni.
  6. Recupero delle acque piovane canalizzando i flussi delle grondaie in serbatoi di accumulo per sciacquoni e irrigazione.
  7. Divieto di costruire parcheggi per edifici destinati ad attività lavorative, divieto totale di sosta nelle strade dei centri storici a eccezione dei residenti e destinazione agli stessi dei parcheggi sotterranei esistenti.

Mobilità 
  1. Riduzione del traffico di merci e persone incentivando:
    - il telelavoro;
    - l’autoproduzione di merci;
    - le filiere corte;
    - l’uso individuale e collettivo di automobili pubbliche (car sharing e taxi collettivi)
    - l’uso collettivo di automobili private (car pooling, sistema jungo).
  2. Potenziamento dei sistemi di trasporto pubblico, favorendo i mezzi a trazione elettrica alimentati da reti e affiancando ai mezzi di trasporto collettivi (filobus e tram), mezzi di trasporto pubblico a uso individuale utilizzabili con schede pre-pagate a consumo ricaricabili (sistema amica).
  3. Raddoppio delle linee ferroviarie a binario unico.
  4. Incentivazione di filobus alimentati da reti elettriche sul sedime stradale, in modo da poter estendere l’alimentazione anche ad automobili elettriche senza batterie.
  5. Blocco del traffico privato nei centri urbani.
  6. Blocco della costruzione di nuove infrastrutture viarie.
  7. Realizzazione di opere di mitigazione ambientale delle infrastrutture viarie esistenti.

Agricoltura
  1. Messa al bando degli organismi geneticamente modificati.
  2. Incentivazioni alle aziende contadine diretto-coltivatrici a conduzione familiare che praticano l’autoproduzione e vendono le eccedenze.
  3. Eliminazione degli obblighi fiscali e della tenuta di registri contabili per la vendita diretta dei prodotti delle aziende agricole a conduzione familiare che praticano l’autoproduzione e vendono le eccedenze.
  4. Incentivazione della biodiversità e delle colture biologiche.
  5. Incentivazione delle aziende agricole nei terreni collinari e montuosi, riconoscendo economicamente il loro ruolo di tutela idrogeologica.
  6. Incentivazione delle colture no food a fini energetici privilegiando:
    - quelle di cui non si utilizzano soltanto le parti a uso energetico (per esempio: i semi oleosi), ma anche le parti destinabili all’alimentazione umana o animale (per esempio: le componenti proteiche)
    - quelle che consentono di ridurre i consumi di energia (per esempio la canapa per la coibentazione delle abitazioni) piuttosto di quelle finalizzate a produrre energia (alcol metilico e biodiesel).

Acqua
  1. Definire una quantità pro-capite giornaliera minima gratuita e far pagare il surplus a costi crescenti in relazione alla crescita dei consumi.
  2. Nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni: obbligo del doppio circuito, acqua potabile per gli usi alimentari e non potabile per gli altri usi, obbligo di usare l’acqua piovana per gli sciacquoni.
  3. Obbligo del recupero delle acque piovane in vasche di accumulo.
  4. Incentivazione, dovunque sia possibile, degli impianti di fitodepurazione.
  5. Ristrutturazione della rete idrica per ridurne le perdite, con gare d’appalto che consentano di trasformare i risparmi sui costi di gestione in quote d’ammortamento degli investimenti (sul modello delle esco)

Istruzione
  1. Sostituzione degli asili nido con assegni triennali di genitorialità.
  2. Riduzione del tempo scuola.

Politica
  1. Limite di 2 mandati elettivi, in assoluto, allo stesso livello istituzionale.
  2. Restituzione agli elettori della sovranità elettorale sequestrata dai partiti.
  3. Riduzione degli stipendi dei parlamentari alla media europea.
  4. Riduzione degli stipendi dei dirigenti di aziende pubbliche, o di aziende private a prevalente capitale pubblico, ai livelli ridotti dei parlamentari.

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