giovedì 18 settembre 2008

Cinema coreano 04

TI AMO, TI SQUARTO, TI MANGIO
Non l'avevo detto? Lo dico adesso: viva il cinema coreano! Anche se, ultimamente (mi dicono) conosce un tantino di crisi produttiva e creativa.
Ma chi non la conosce, oggidì?
Quindi, aspettando serenamente che l'intera economia mondiale dissemini le nostre cervella sull'asfalto, e che il behemoth schiumante del capitalismo ci estragga uno o più organi interni da destinare alle fameliche mascelle di un suo aedo olezzante di urina, godiamoci qualche cupezza coreana.

someone behind you
Someone Behind You

Someone Behind You ci offre scene di violenza truculenta che sfiorano l'onirico, utilizzando il modulo narrativo della minaccia che ci può rovinare addosso dalle direzioni più inaspettate: e se tua sorella improvvisamente prova l'impulso di accoltellarti? E tua madre? Magari dopo non se lo ricordano nemmeno, magari è all'opera qualcuno a metà strada tra un demone e un trickster. Una storia di rancore personale e un'inevitabile colpo di scena sono aggiunte apprezzabili, pur non essendo vitali.

someone behind you 2Someone Behind You

gp506
GP506

Ancora rapporti umani nell'horror GP506. Uno dei labirintici, claustrofobici avamposti della massiccia linea di difesa tra nord e sud, angoscioso e colossale monumento alla Guerra Fredda, vede dispiegarsi, nelle condizioni più estreme, le qualità relazionali come l'amicizia, la paura, l'autorità, l'odio e la menzogna. E anche qui chi commette atti di efferata violenza ne perde subito la memoria. Colpa dell'inedita patologia che colpisce i soldati del posto di guardia, un morbo sfigurante che è una fin troppo trasparente metafora della disintegrazione dei legami umani in un quadro che vede uomini armati fino ai denti continuare un presidio divenuto, più che inutile, assurdo. Classificato come un film di zombi (che in realtà hanno un ruolo minore), GP506 è fondamentalmente una storia sulla menzogna e sulla falsa identità (pur senza arrivare ai capovolgimenti eccessivi del genere di Epitaph - 기담 Jeong Beom-sik 2007).

the cut 01
The Cut

The Cut (해부학교실 Son Tae-woong 2007), anche noto col titolo Cadaver è un buon horror classico: uno spettro vendicativo, sgradevolissimi decessi, terribili colpe passate, e l'obbligatoria svolta narrativa. Che tutto si svolga tra i cadaveri di una sala di dissezione mi manda in sollucchero, ma non più di tanto (era più inquietante il tedesco Anatomy, per restare tra studenti di medicina e notomie in vivo): il soggetto del cadavere, con quel che di sacro e terribile si trascina dietro, merita più immaginazione. Come succedeva nel giapponese Vital (Shinya Tsukamoto 2004) in cui lo studente senza memoria Atanobu Asano si ritrova davanti il corpo della donna che ama, e riesce, incredibile a dirsi, a trasformare la sua escavazione in una catarsi sentimentale, o in un altro film giapponese che è un peana all'arte dell'imbalsamazione, Embalming (Shinji Aoyama 1999).

the cut 02The Cut

the cut 03The Cut

hansel gretel 01Hansel and Gretel

Hansel and Gretel (헨젤과 그레텔 Lim Pil-seong 2007), invece, più che un horror è una fiaba... Ma che sto dicendo? È una fiaba, quindi è un horror. Ma del racconto dei Grimm qui non c'è praticamente nulla. Niente di strano: ad esempio, della fonte d'ispirazione di Two Sisters (장화, 홍련 Kim Ji-woon 2003) [1], la fiaba coreana Janghwa Hongreyon jeon, resta ben poco, a parte la tematica della matrigna che maltratta le due figliastre, molto simile a quella di Cenerentola; e d'altro canto, il film coreano intitolato Cinderella (신데렐라 Bong Man-dae 2006) non parla certo di scarpette e principi: la Cenerentola, in questo caso, sarebbe la sfortunata bambina a cui la “matrigna”, chirurgo plastico, preleva la faccia per impiantarla alla figlia sfigurata.
O meglio, proprio nulla no. C'è una casa in mezzo a un bosco, una casa e un bosco da cui, una volta entrati, non si può più fuggire, una casa in cui vivono tre strani bambini continuamente alla ricerca di un surrogato parentale, bambini disposti a tutto pur di mantenere unita la famiglia, utilizzando anche poteri dal potente sentore sulfureo...
Ma non si tratta di una storia di orchi, anche se incantesimi e cannibalismo fanno la loro parte. Il fatto è che gli orchi accanto e prima degli orchi sono tanti: la parte finale del film, che racconta l'origine del terribile incanto che regna nel bosco e nella casa, colpisce lo spettatore con la terrificante violenza della realtà “vera”, quella dei mostri orrendi che imperversano appena al di sotto della vernice della civiltà.

hansel gretel02Hansel and Gretel

 [1] In arrivo per il 2009 il remake janqui, con Emily Browning e Arielle Kebber nella parte delle due sorelle. Il titolo sarà The Uninvited, il che è quantomeno bizzarro, dato che è identico a quello di un altro horror coreano del 2003 (che però non c'entra niente), uno dei film meno fortunati della sublime Jeon Ji-hyeon (di cui parlo in un altro post).

Domenico D'Amico

Nessun commento:

Posta un commento

Il racconto truccato del conflitto previdenziale

di Matteo Bortolon da Il Manifesto   Le pensioni sono sotto attacco. Non a singhiozzo, non in fasi circoscritte: sempre. Tale conclu...